IL CASO Terremoto, il comune “bussa a denari”
Il Capricho bussa a denari. Il terremoto di tre anni fa ha provocato una serie di mancati introiti per le casse comunali, a cui i successivi provvedimenti legislativi hanno cercato di rimediare prevedendo specifici rimborsi, per il minor gettito dell’Imu e della Tasi. Tuttavia il Comune di Casamicciola attende ancora una grande “fetta” di tali rimborsi, al momento non percepiti, relativi agli anni 2018, 2019 e 2020. Di conseguenza, dagli uffici comunali è partita una nota firmata dal sindaco Castagna e indirizzata al ministero dell’Interno per segnalare il problema. Nel documento il Comune spiega che «a tutt’oggi non risultano ancora pervenuti i flussi finanziari relativi al minor gettito dell’Imu e della Tasi per gli anni 2018, 2019 e 2020.
Gli stessi compensano il minor gettito derivante dal patrimonio immobiliare esistente nel comune di Casamicciola Terme e reso inagibile e/o distrutto per effetto del sisma del 21 agosto 2017. Si precisa che con decreto 21 dicembre 2018 [..] il Comune di Casamicciola Terme risultava beneficiario della somma di € 697.508,00 quale acconto sull’annualità 2018, salvo conguaglio. Con decreto del 4 aprile 2019 [..] il comune di Csamicciola Terme risultava beneficiario della somma di € 726.560,00 quale acconto sull’annualità 2019, salvo conguaglio. Per ciò che attiene all’annualità 2020 restiamo in attesa di conoscere l’importo che ci sarà attribuito». Il sindaco continua scrivendo che «per quanto attiene al conguaglio sul maggior avere rispetto alle somme di euro 333.740,00 per l’annualità 2017 (il solo acconto erogato finora), euro 697.508,00 per l’annualità 2018 ed euro 726.560 per l’annualità 2019 sarà elaborato da questo Ente». Il primo cittadino conclude ammonendo: «Si ritiene indispensabile provvedere a una celere erogazione di quanto già attribuito come rimborso in quanto il ritardato pagamento delle somme di cui sopra determina sofferenza di cassa, ed impatta fortemente sull’equilibrio di bilancio dell’ente con le relative conseguenze». In sostanza, come viene riportato nella tabella riassuntiva inviata agli uffici destinatari, al momento escludendo l’annualità 2020 e la parte per la quale è stato già disposto il rimborso (non ancora versato), l’importo richiesto a rimborso ammonta a complessivi euro 1.544.227,82.