Il caso Rio Corbore, l’accusa: «Da Ischia e Barano silenzio omertoso»
Gennaro Savio attacca gli amministratori dei due Comuni dopo gli sversamenti verificatisi sul lungomare Cristoforo Colombo
In questi giorni di alta stagione turistica, si è riproposto con estrema drammaticità la vergogna dei trentennali sversamenti di liquami nel mare di Ischia provenienti dal “Rio Corbore”, il canalone che raccoglie le acque piovane a partire da Piedimonte, Frazione del Comune di Barano d’Ischia, e giunge sul lungomare “Cristoforo Colombo”. Infatti così come dettagliatamente documentato dai nostri servizi giornalistici video, mercoledì pomeriggio 10 luglio e domenica mattina 28 luglio 2019, in entrambe le circostanze dopo un breve acquazzone, un fiume di liquami puzzolenti, proveniente dal “Rio Corbore”, si è riversato sul lido di Ischia creando, su gran parte del litorale, una chiazza di acqua dal colore marrone-giallognolo che emanava una puzza a dir poco nauseabonda. Il tutto avveniva sotto gli occhi attoniti e disgustati di numerosissimi turisti che filmavano e commentavano schifati quanto accadeva. Villeggianti che hanno rilasciato anche dichiarazioni pubblicate dalla stampa locale e regionale e attraverso le quali hanno denunciato senza mezzi termini questa inqualificabile vergogna sociale ed ambientale. “Guardando il mare – ha dichiarato un turista di Iesi – ho visto schiuma moto bianca che mano mano si è diradata, è poi è iniziato a venire un colore marrone e giallo dell’acqua e se posso dirlo, anche molto puzzolente. Sapeva di fogna”. “Quello che abbiamo visto ieri è stata una cosa indecente – ha affermato un’altra turista – da vedere e da sentire. Siamo arrabbiatissimi”. “Dopo un temporale – ha spiegato un’altra villeggiante – che però è durato pochissimo, il mare si è sporcato in maniera ingiustificabile rispetto alle quatto gocce d’acqua fatte. Infatti anche dall’odore che il mare ha emanato, è di tutta evidenza che qualcuno, non so dove, ha sversato dei liquami senza nessun rispetto né per l’ambiente, né per la salute dei nostri figli, ma anche dei figli degli ischitani”.
Le dichiarazioni dei turisti e quanto accaduto sulle nostre coste e che ci ha fatto letteralmente perdere la faccia rispetto ai nostri graditi ospiti che nei giorni successivi sulle spiagge non parlavano di altro, avrebbero dovuto suonare come un preoccupante campanello d’allarme per gli amministratori comunali che si sarebbero dovuti attivare immediatamente per la risoluzione del problema ed invece, sino ad oggi, chi sarebbe dovuto intervenire, si è contraddistinto per un assordante silenzio, complice e omertoso, quasi come se il problema non esistesse. Quasi come se sul lido di Ischia in questi giorni non fosse accaduto nulla: assurdo! Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, guidato dal Segretario generale Domenico Savio, oltre all’immediata e definitiva soluzione del problema, chiede che si faccia piena chiarezza su quanto accaduto in questi giorni e su quale sia stata la causa reale degli ultimi sversamenti attraverso un’ispezione capillare del canalone “Rio Corbore” con cui individuare eventuali immissioni abusive al suo interno. Considerato che per questo dramma sociale e ambientale ne va di mezzo l’integrità del nostro mare e del futuro turistico della nostra Isola, chiediamo ai Consiglieri comunali del Civico consesso di Ischia riuniti oggi 1 agosto 2019, di discuterne con urgenza nei preliminari del Consiglio e di nominare, in merito, una Commissione consiliare d’inchiesta.