IL CASO Loreta Pisani si dimette dalla RSU, arriva Monti

Non manca di riservare effetti e nuovi colpi di scena la vicenda delle progressioni verticali in seno alla polizia municipale di Lacco Ameno. Respinta dal Tar Campania l’istanza cautelare presentata dall’agente Loreta Pisani, il governo di Giacomo Pascale ha avuto campo libero per “promuovere” l’altro dipendente, Valeria Chiocca, una volta metabolizzata la sentenza, la Pisani ha anche deciso di rassegnare le sue dimissioni da componente della RSU. Al suo posto è stato disposto nella nomina componente RSU — subentro di Vincenzo Monti, ufficialmente, per dimissioni di Loreta Pisani. Come spiega il Responsabile del I Settore l’Avv.Lucrezia Galano: «Vista la comunicazione, acquisita al protocollo generale dell’Ente con il n.7510 del 19/06/2024, della RSU incarica e preso delle dimissioni dall’incarico di Rappresentante sindacale della Sig.ra Pisani Loreta eletta nelle elezioni dell’anno 2022, acquisita al protocollo generale dell’ Ente al n.7368 del 17 giugno 2024- spiega Galano- si comunica con decorrenza immediata la Sig.ra Pisani Loreta si è dimessa da componente della RSU, e che la stessa èstata sostituita dal Sig. Monti Vincenzo. Risultando primo dei non eletti nella medesima lista, così come previsto dall’ Accordo Collettivo Nazionale Quadro 2022».

Lo ricordiamo la VI Sezione, presieduta da Santino Scudeller, relativamente al ricorso promosso da Loreta Pisani, contro il Comune di Lacco Ameno e nei confronti di Valeria Chiocca rappresentata dall’avvocato Miriam Petrone, ha respinto l’istanza Pisani difesa dal legale Alessandro Barbieri. La ricorrente come è noto chiedeva della determinazione con la quale era stata esclusa dalla procedura selettiva per la progressione verticale, dell’avviso pubblico per la ricerca di un profilo da inserire in organico come funzionario di polizia municipale a tempo pieno e indeterminato e di una serie di altri atti compreso quelli relativi al ricorso incidentale promosso proprio da Valeria Chiocca. Una decisione non facile quella dei giudici amministrativi anche perché sotto molteplici profili la questione era anche nuova sul piano giurisprudenziale e dunque il TAR ha anche dovuto offrire una lettura “costituzionalmente orientata” della complessa controversia. Alla fine la decisione è stata quella di respingere l’istanza cautelare e compensare le spese, regalando così un “sorriso” al sindaco lacchese Giacomo Pascale, ma di fatto parendo la crisi interna agli uffici e nei rapporti tra gli uffici, tra funzionari prima di fiducia e di alto profilo nella conduzione della cosa pubblica all’ombra del Fungo.

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