IL CASO Cantiere “Pio Monte”, summit & promesse da Legnini
Dopo le diffide e le pesanti osservazioni mosse dal condominio “Villa Claudio” sul caso del “pericoloso” cantiere messo su negli spazi del Complesso di proprietàdel Pio Monte della Misericordia a Casamicciola Terme, all’inizio di questa settimana si è tenuto un incontro tra il commissario Giovanni Legnini e gli amministratori del condominio i Legali Armando Gelardi e Mariateresa Buono da Legnini. L’incontro a seguire un intenso botta e risposta tra soggetti coinvolti e il rimpallo di responsabilità sull’uso sconsiderato dell’ex complesso di pregio sul lungomare di Casamicciola Terme.
L’Ente Morale aveva fatto sapere che gli spazio sono “ in uso all’emergenza di Legnini” e lo stesso commissario aveva scaricato le colpe sull’ente attuatore degli post disastro. Nel merito Legnini aveva convocato gli amministratori del condominio per addivenire ad una sintesi. Al termine dell’incontro che non sembra aver dato grossi risultati né soddisfatto i partecipanti, il commissario Giovanni Legnini ha assicurato che verificherà, con la struttura tecnica del commissariato, se e come spostare le lavorazioni dall’area in cui affaccia “Villa Claudio”. Non ci sarà la sospensione del cantiere intessuto, nei i danni causato al bene di pregio di proprietà dell’ente morale, men che meno al condominio, saranno risarciti.
Il summit non sembra aver dato molte speranze neppure ai partecipanti, ci spiega l’avv. Gelardi. Questo oltre le promesse: “il commissario Legnini ha fatto tanti discorsi, quelli tipici fatti dai politici- spiega l’avvocato che sta portando avanti una battaglia di civiltà e vivibilità – in gran parte abbiamo interloquito con i suoi tecnici. Non mi è parso che sia proprio addentro alla materia. In ogni caso, per ora, ci hanno promesso che sposteranno le lavorazioni nelle altre aree del complesso e nei viali, lontano dal condominio e soprattutto non si lavorerà più alle 5 del mattino. Vedremo, ma non mi sento tranquillo”. Intanto i cittadini continuano a segnalare la presenza di una vera e propria “discarica” negli ambiti dello steso Pio Monte, in pieno cento abitato senza che vi sia alcuna giustificazione o nesso di casualità con gli eventi alluvionali e la frana che a questo punto. A quasi un anno dal dramma sono solo una strumentale scusa. Strumentalizzazioni e basta sulla tragedia.