I turisti lamentano: «Porto sporco, a che serve la tassa di soggiorno?»
Le lamentele raccolte dal gruppo dei Verdi che evidenziano come il porto ischitano sia invaso da assorbenti, melma e plastica
Un porto sporco, dal colore che non richiama la limpidezza che invece spadroneggia nelle calette dell’isola, ricolmo di ogni genere di rifiuti. Quello di Ischia è un approdo che non rappresenta esattamente un campione di bellezza, non dà un benvenuto adeguato al numero crescente di turisti che sceglie la nostra isola per passare momenti di puro relax. Appena sbarcati da traghetti e aliscafi lo specchio d’acqua dove arrivano ogni giorno migliaia di turisti è sporco. Niente a che vedere con le meraviglie di acqua cristallina, sabbia cangiante e panorami mozzafiato.
“Nel porto di Ischia c’è melma, assorbenti e plastica, questo è il benvenuto che riservano ai turisti? E pensare che paghiamo anche la tassa di soggiorno!” Questa la lamentela raccolta dai Verdi, sempre molto attenti a segnalare, soprattutto negli ultimi tempi, le varie magagne che purtroppo rovinano la bellezza dell’isola. Volanti arrugginiti, vecchi frigoriferi, lattine consumate chissà quanti anni fa e ancora, cartacce, rifiuti di plastica e qualsiasi altro genere di immondizia, accumulata nel corso di anni e anni e che nessuno si era mai preso la briga di raccogliere e portare via da uno dei posti più belli di Ischia. Chissà se di dragasse il porto di Ischia cosa ne uscirebbe dai fondali che non vengono puliti da tempi antidiluviani.
Eppure una profonda pulizia della principale porta di ingresso nell’isola d’Ischia sarebbe davvero funzionale per migliorare l’aspetto di un porto che piano piano, grazie anche alla volontà dell’attuale amministrazione guidata da Enzo Ferrandino, sta provando a dare una svolta agli imbarchi per la terraferma, con un piano traffico rivoluzionario che mira a dare un po’ d’ordine al porto e all’area antistante gli imbarchi.
Ragionare anche su una buona pulizia della superficie dell’acqua che accoglie e saluta gli ospiti dell’isola sarebbe davvero una svolta che migliorerebbe il primo impatto che i viaggiatori del bello hanno dell’isola.