CRONACA

I prodotti campani a rischio estinzione a causa dei cambiamenti climatici

La Campania ha uno dei patrimoni culinari più importanti, con piatti famosi in tutto il mondo come la pizza e il babá. La regione si distingueva fin dall’epoca greca e romana grazie al suo terreno fertile e al clima mite che gli valse il nome di “Campania Felix”, che letteralmente significa “fertile campagna”. Tuttavia, come molte altre regioni, la Campania sta vivendo cambiamenti di temperatura e precipitazioni, con eventi meteorologici estremi, che hanno effetti diretti e indiretti sui prodotti regionali. Interessato all’argomento, il team di BonusFinder Italia ha analizzato 100 prodotti alimentari specifici della Campania per scoprire quali sono gli alimenti più a rischio di estinzione a causa degli effetti del cambiamento climatico. A integrazione dello studio, sono state ottenute proiezioni climatiche per valutare quale regione italiana ha il più alto rischio di estinzione alimentare a causa di fattori climatici. Secondo i dati, entro il 2040 la Campania dovrebbe avere un aumento della temperatura di quasi un grado con precipitazioni medie in calo di 0,9 millimetri. Questi cambiamenti radicali potrebbero avere un impatto sull’allevamento degli animali e sulla produzione di formaggi, come il fior di latte di Agerola, uno dei più utilizzati sulla pizza napoletana. Inoltre, potrebbero essere a rischio i prodotti DOP che svolgono un ruolo fondamentale nel settore agricolo della regione, come ad esempio: Le regioni italiane a più alto rischio di estinzione alimentare

Il Piemonte è la regione italiana con il maggior numero di prodotti alimentari a rischio di estinzione con un punteggio di rischio di 9,24/10 e 133 alimenti a rischio. Entro il 2040, la temperatura media nella regione rischia di aumentare di oltre un grado, con precipitazioni medie destinate a diminuire di sette millimetri, il più alto nello studio. Le razze animali potrebbero scomparire a causa dei cambiamenti climatici e avere un impatto sulla produzione di formaggi come il brös, la robiola e la gioda, oltre a mettere a rischio salumi come la mortadella della Val d’Ossola e frutti come la fragola di Tortona. Segue al secondo posto la Lombardia con un punteggio di rischio di 7,67/10 e 90 alimenti a rischio. Entro il 2040, il pesce, gli animali, gli ortaggi, la frutta, i derivati del latte e persino i vitigni saranno tutti a rischio di esaurimento, secondo i dati, e la produzione di alimenti come lo stracchino, l’uva lambrusco e la patata bianca di Como potrebbe scomparire. Al terzo posto c’è la Campania, anch’essa a grande rischio con un punteggio di 6,86/10 e 100 prodotti alimentari in pericolo

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