I pericoli del TTIP
Mentre da noi, periodicamente si parla di pollo, mercurio nei pesci, carni rosse, vini adulterati, e amenità simili che in breve finiscono nel dimenticatoio, i grandi poteri sono al lavoro per far approvare il trattato transatlantico sul commercio (TTIP), che nasce da un’idea delle lobbie americane che riunisce alcune delle più grandi multinazionali al mondo. Si tratta di un accordo tra America ed Europa che prevede l’abolizione dei dazi doganali, in teoria per facilitare il commercio. In pratica però, il TTIP ha un altro scopo – quello di eliminare i controlli di qualità europei, e far entrare nel mercato una marea di prodotti americani che non rispettano i nostri standard di qualità e di sicurezza – Grazie al TTIP, può entrare nel nostro piatto la carne rossa americana gonfia di anabolizzanti e di altri farmaci, che in Europa sono proibiti, ma in Usa si usano. Possono arrivare il pollo imbottito di cloro, e tantissimi altri alimenti pieni di zuccheri che fanno malissimo a bambini e adulti. Una volta approvato il TTIP, se uno stato europeo provasse a bloccare i prodotti che fanno male alla salute, le aziende americane potrebbero fargli causa, e a decidere chi ha ragione, sarebbero tribunali privati, molti facili da influenzare. In verità, i popoli europei, già scendono in piazza contro l’TTIP, ma il commissario europeo Cecilia Malmström, ha detto che l’UE non deve rispondere ai cittadini, dunque, le trattative con gli Stati Uniti vanno avanti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato che carni lavorate, pancetta, salsicce e carni rosse possono provocare il cancro. Attenzione, la carne rossa non è classificata come cancerogena (la categoria 1 usata dalla Iarc) ma come “possibilmente cancerogena”, categoria 2.
Le carni lavorate
Le carni separate meccanicamente, sono ricavate da quelle che sono le carcasse degli animali. Ridotte a poltiglia, le troviamo dentro wurstel, cotolette, gordon bleu, crocchette e talvolta dentro il ripieno dei tortellini. Si tratta di scarti che sono ancora rielaborati per poterne estrarre, di fatto, tutto quello che rimane ancora attaccato. Anche le ossa, in parte, sono triturate, e le cartilagini, che messe in un grosso tritacarne ne fa un impasto che è molto malleabile e duttile e quindi si presta a diversi utilizzi. Wurstel, piuttosto che degli hamburger o delle cotolette. Stiamo parlando di parti dell’animale che una volta erano buttate e che adesso sono utilizzate, anche per mangimi animali. Per esempio, sulle cotolette di pollo o tacchino, la provenienza delle carni separate meccanicamente non è specificata. Il regolamento europeo andato in vigore il primo aprile 2015 lo consente. Meno male che sui prodotti freschi la tracciabilità è totale.
La carne non è un alimento sostenibile
Per ottenere un chilo di carne occorre 15-20 mila litri di acqua, mentre ne occorre 1000 per ottenere un chilo di cereali. Senza contare che i capi di bestiame sono quattro miliardi di macchine che producono anidride carbonica e consumano ossigeno, oltre a sottrarre alla Terra campi coltivabili o intere foreste, sorgenti di aria pura.
Metalli pesanti nel pane
Purtroppo, oltre alla carne, le nostre tavole sono già piene di prodotti dannosi per la salute. Eseguendo una nana diagnosi, analizzando 135 tipi di farine, in un laboratorio specializzato, per cercare nane particelle di metalli pesanti nel pane che mangiamo ogni giorno, dentro la farina si trovano particelle di ferro, particelle di ferro e titanio e nel 40% dei casi si trovano questi prodotti inquinati da micro e nano particelle inorganiche. Arrivano nella farina, un po’ perché il grano è conservato per circa cinque anni all’interno di silos, e purtroppo alla lunga questo grano riceve ciò che è nella parete del silos. Forse le carni lavorate sono cancerogene, ma anche le farine che contengono metalli lo sono e finiscono dentro il nostro pane.
Olio di palma
Nelle merendine che mangiano i nostri bambini, c’è l’olio di palma che ha un elevato contenuto di acidi grassi saturi che vuol dire colesterolo e problemi cardiovascolari. L’olio di palma è uno dei grassi più utilizzato dalle aziende alimentari; chi non è abituato a leggere l’etichetta, difficilmente saprà dove si trova. Merendine per bambini, tortine, cracker, biscotti, cereali, brioche, cioccolato ripieno, una nota crema spalmabile, pasta sfoglia fresca già stesa, e decine di altri prodotti che si trovano in bella mostra negli scaffali della grande distribuzione, che non risparmia neanche i neonati e bambini. L’olio di palma, nel latte in polvere per i bambini, è il secondo ingrediente dopo il lattosio. Uno studio del 2005, ha rilevato che un consumo eccessivo di olio di palma, ha un ruolo nel promuovere l’obesità e anche l’insulina resistenza.
OGM e mercato low cost
Fra poco potremo mangiare la carne rossa insaporita con anabolizzanti e farmaci. Dietro la carne, purtroppo, ci sono i farmaci che vanno a incidere sul cosiddetto mercato Low Cost. L’Europa ha deciso che i governi nazionali non potranno più opporsi agli OGM (organismo geneticamente modificato). In pratica hanno detto – Cari governi dei paesi membri, voi agli OGM dovete dire di sì, punto e basta – La Monsanto, “grazie a una comunicazione menzognera, a rapporti di collusione con l’amministrazione nord americana e a pressioni e tentativi di corruzione, è divenuta la prima azienda al mondo produttrice di semi ”. La Monsanto ha un ruolo nell’estensione planetaria delle colture OGM, senza che ci sia mai stato alcun controllo serio relativo ai loro effetti collaterali sulla natura e sulla salute umana. La Monsanto è anche proprietaria di azioni di aziende che producono farmaci, come può sopportare che gli italiani amino la mozzarella, perché si perde un mercato omogeneo, uniforme, dove le barriere culturali sono abbattute. E’ del tutto evidente, che se tu fai l’nduja (uno dei più famosi, se non il più famoso, tra i prodotti alimentari tipici calabresi), piuttosto del S. Daniele o il prosciutto di Civita Senese, che, allevato allo stato brado, ha gli stessi grassi, acido linoleico che ha l’olio e.v. d’oliva, non puoi avere un mercato globale. Se invece tu, lo nutri a soia, per piantare la quale deforesti l’Amazzonia, hai risolto il problema. La bio-diversità dell’Italia, è il 30% di quella europea, 600 diversi tipi di salame, 400 tipi di formaggio, 350 diversi pani, un’agricoltura di specialità, grazie all’OGM, i borghi di questo paese vanno a farsi fottere. I primi traditori dell’Italia sono già in Europa, sono i nostri politici. E’ Federica Mogherini, quella che ha fatto entrare centomila ettolitri di olio tunisino senza dazio, fregando l’olio italiano. Bisogna stare attenti a molti prodotti, quelli atipici, non italiani, perché chi mangia deve mangiare prodotti di primissima qualità, mai prodotti alternativi e sottocosto di cui si ignora la provenienza. L’allarme di questi giorni, vuole metterci in guardia su una serie di relazioni internazionali, già conosciute da anni e da studi condotti da più di quarant’anni, e quindi, attenzione solo a non abusare di certe carni, e non c’entra biologico o no, perché sono molecole naturalmente presenti nelle carni oltre agli additivi aggiunti e al sale.
Davide e Golia
Auguriamoci che l’Expo Milano 2015, che ha visto protagonisti centotrenta Paesi di tutto il mondo, invitati a interpretare il Tema Nutrire, il Pianeta, Energia per la Vita, funga da barriera ai piani espansionistici della Monsanto e delle lobbie delle multinazionali. Purtroppo sono scelte politiche, diamo quindi forza a chi si dimostra all’altezza di questa lotta, perché dovrà combattere gli interessi e trattare con i giganti dell’economia mondiale, senza vacillare o scendere a compromessi.