I Giuliano e le vacanze dorate a Ischia
Così si esprimeva la compagna di Salvatore Giuliano “O russ”, poi diventato collaboratore di giudtizia, raccontando telefonicamente alla sorella come andava la vacanza sull’isola nell’estate 2020. Gli atti in un’ordinanza con 22 arresti
Tutte le sere 1000, 1500 euro… il conto del ristorante, sempre a base di pesce. Ogni volta: i migliori posti, i migliori ristoranti di Ischia. Poi una volta siamo andati a ballare e abbiamo pagato un conto di 4000 euro, 700 euro per una bottiglia”. Così si esprimeva la compagna di Salvatore Giuliano “o’ russ”, poi passato nelle file dei collaboratori di giustizia, nel parlare a telefono con la sorella per raccontare come stava andando la vacanza sull’isola verde con il giovane ras (allora capo indiscusso dei nuovi Giuliano) e i sodali del clan di Forcella. La donna si rese conto successivamente di aver detto troppo ed esclamò: “ho fatto un guaio, comunque va bene”. Poi, con una seconda chiamata alla congiunta, cercò di porre rimedio: “il fatto che ti ho detto prima dei soldi, del ristorante…stavo pariando”. Ma per gli inquirenti, che hanno inserito l’intercettazione nell’ordinanza di custodia cautelare con i 22 arresti nei confronti di esponenti dei Giuliano e dei Mazzarella, la toppa fu peggiore del buco.
“E’ palese”, scrive il gip, “che la telefonata (il riferimento è alla seconda, ndr) sia finalizzata a eludere le investigazioni dopo che si era resa conto di aver riferito argomenti sensibili, temendo di poter essere intercettata”. La conversazione è contenuta in un paragrafo nel quale gli investigatori hanno acquisito indizi a carico di un gruppetto facente capo a Salvatore Giuliano che avrebbe trafficato droga nel l’estate del 2020 a Ischia. Oltre a “o’ russ” sono indagati Ciro Oliviero Alessio Vicorito e Cesare Morra, tutti comunque da ritenere innocenti fino all’eventuale condanna definitiva. In particolare sarebbe emersa dalle indagini l’ipotesi del possesso di 134 grammi di marijuana e 14 di cocaina, sempre attraverso le intercettazioni telefoniche. Per gli inquirenti Angelo Massa, per il quale si procede separatamente e anch’egli ovviamente presunto innocente, era il responsabile del traffico illecito.
Il provvedimento restrittivo eseguito il 10 luglio scorso unisce i risultati di due investigazioni compiute dalla sezione “C.O.” della Squadra Mobile della questura di Napoli, del Nucleo investigativo dei carabinieri partenopei e della squadra giudiziaria del commissariato Vicaria-Mercato. Sono state così ricostruite le attività illecite dell’organizzazione a Forcella, alla Maddalena, nel Rione San Gaetano e alle Case Nuove, dove a gestirle era il gruppo dei Caldarelli, articolazione del clan Mazzarella così come i nuovi Giuliano. La prima indagine, andata avanti tra gennaio 2020 e la seconda metà del 2021, ha monitorato la nascita, l’ascesa e l’affermazione dell’aggregazione criminale diretta da Salvatore Giuliano e così è stato così possibile acquisire indizi sul reclutamento e la formazione degli appartenenti e l’insediamento sul territorio del nuovo gruppo criminale. L’attività ha documentato l’alleanza con il sodalizio criminale capeggiato dalla famiglia Mazzarella, attraverso gli incontri con i vertici del clan, nel corso dei quali sono state impartite le direttive per l’operatività del nuovo cartello criminale Giuliano-Mazzarella.
Sono stati registrati, inoltre, rapporti criminali con altre organizzazioni criminali operanti nella città di Napoli, in particolare con il gruppo criminale attivo nel quartiere San Gaetano e i Cardarelli. La seconda attività d’indagine poste a fondamento del provvedimento restrittivo, svolta specificamente tra la fine del 2018 e il gennaio 2022, ha consentito di ricostruire l’esistenza, la struttura e l’operatività di un gruppo criminale denominato “Paranza di San Gaetano”, articolazione del clan Mazzarella direttamente riconducibile a Salvatore Barile.