Ieri il bollettino dell’unità di crisi della Regione ha diramato i risultati dei nuovi casi positivi da covid-19: 193, di cui 65 relativi a viaggiatori (28 dall’estero, 37 dalla Sardegna). Sulla nostra isola sono risultati 4 casi positivi, di cui tre ad Ischia e uno a Forio. Da quando è iniziata la fase di riapertura, in totale sono 23 i casi isolani riscontrati.
Intanto, sono state trasferite in un’abitazione le quattro persone che alcuni giorni fa erano state poste in isolamento su uno yacht nel porto turistico di Lacco Ameno. L’isolamento era stato disposto, come si ricorderà, dopo che una di loro, una ragazza, era risultata positiva al covid 19. La giovane era stata probabilmente contagiata durante una vacanza a Ponza e, dopo essere stata avvisata della positività di una delle persone che aveva frequentato sull’isola, si era sottoposta al tampone, risultato positivo. Insieme al fidanzato e ai genitori di lui, la ragazza si trovava a bordo di uno yacht di 16 metri ormeggiato a Lacco. Dopo il tampone positivo, l’Asl aveva deciso per l’isolamento dei quattro a bordo dell’imbarcazione sino al secondo tampone. Tuttavia, dal momento che uno di essi è titolare di un’abitazione sull’isola, dopo una riunione tenutasi presso la sede UO di Epidemiologia di Ischia per problematiche covid, è stato deciso di consentire il trasferimento dei quattro nell’abitazione, sita in via Castiglione. L’operazione si è concretizzata mercoledì 2 settembre: i soggetti hanno utilizzato un loro veicolo, spostandosi nelle prime ore del mattino, osservando le norme anticontagio e dunque senza avere alcun contatto con altre persone.
Il titolare dell’imbarcazione ha garantito che provvederà alla sanificazione della barca, esibendo la relativa documentazione alla fine delle operazioni, mentre toccherà all’Amca occuparsi della raccolta dei rifiuti con le modalità e le precauzioni previste in questi casi. D’altronde, sarebbe stato piuttosto impegnativo trascorrere l’intera quarantena su un’imbarcazione, per quanto confortevole, calcolando in aggiunta i tempi tecnici necessari per i due tamponi da effettuarsi dopo i quattordici giorni, e comunque ad alcuni giorni di distanza l’uno dall’altro, e quelli per le analisi. Di qui la decisione del trasferimento a terra. L’episodio aveva comunque dimostrato quanto il virus sia ancora piuttosto contagioso, in grado di approfittare di ogni pur minima occasione di contatto per propagarsi e raggiungere anche chi aveva scelto di trascorrere le vacanze su una comoda imbarcazione da diporto, che per definizione dovrebbe proteggere meglio gli occupanti dalle occasioni a rischio di contagio. Invece, in concomitanza con l’aumento di casi che da un mese si registra in tutto il Paese, anche tale sistemazione apparentemente “sicura” è stata violata dal covid-19.