Dopo che sul web l’indignazione popolare ha raggiunto punte ragguardevoli, forse qualcuno in Municipio sta cominciando a rendersi conto della gravità di quanto è accaduto in questi giorni a Ischia Ponte dove, incredibile ma vero, si era deciso di rimuovere gli storici basoli di lava vesuviana che dalla metà del secolo scorso ricoprono i muretti che costeggiano il pontile Aragonese, per sostituirli con pietre moderne e di ridotto spessore che secondo i più resistono anche poco tempo alla corrosione dell’acqua marina.
Basoli storici e di inestimabile valore, perché ormai introvabili visto la totale chiusura delle cave vesuviane, che si stanno rimuovendo nonostante la stragrande maggioranza di essi goda di un ottimo stato di conservazione. Ebbene, da voci informali che si rincorrono sin dalla giornata di domenica, pare che dopo l’assurda distruzione di alcuni basoli in ottimo stato di conservazione di cui abbiamo registrato immagini video esclusive, l’amministrazione comunale, messa politicamente parlando spalle al muro dinanzi allo scempio architettonico che si stava arrecando nell’antico borgo, con un improvviso dietrofront sarebbe ora intenzionata a non sostituire più quelle pietre preziose.
Quello di cui però evidentemente Enzo Ferrandino e amici non si sono ancora resi conto, è che oltre a ripristinare lo stato dei luoghi sulla parte di pontile già devastata dal motopicco, bisogna assolutamente e definitivamente bloccare la rimozione dei restanti basoli i quali, assieme ai muretti su cui sono poggiati, versano in un perfetto stato di conservazione. Fermatevi prima che sia troppo tardi, diversamente saremmo costretti ad investire della delicata questione il Ministero dell’Ambiente e il Presidente della Repubblica perché non possiamo accettare che si gettino letteralmente a mare fondi della collettività per lavori inutili, in quanto, tranne che in alcuni tratti, i muretti laterali del pontile aragonese non necessitano di nessun intervento di manutenzione straordinaria così come dimostrano le nostre immagini. Si intervenga solo nei brevi tratti effettivamente danneggiati dal mare e lo si faccia recuperando tutti i basoli che è possibile riutilizzare.
Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, nel denunciare lo scempio architettonico consumatosi nei giorni scorsi ai piedi del maestoso castello aragonese e nel continuare ad essere vigile affinché non si verifichi nuovamente, si chiede: com’è stato possibile progettare la sostituzione di basoli storici e di inestimabile valore, nonostante la stragrande maggioranza di essi godano di un ottimo stato di conservazione? Visto che i pochi basoli rovinati dal tempo e dalle mareggiate presenti sul pontile potevano essere ripristinati in economia persino con un semplice intervento di ordinaria manutenzione, com’è possibile che venga sperperato danaro pubblico per lavori che non solo appaiono inutili, ma anche dannosi tenendo conto che si vanno a rimuovere, e ora pare per essere nuovamente collocati al loro posto, basoli perfettamente integri e di inestimabile valore storico, culturale ed architettonico? Come mai in taluni casi i basoli rimossi sono stati persino spaccati?
L’amministrazione comunale di Ischia è intenzionata a far continuare l’inutile e dispendiosa rimozione di basoli in ottimo stato di conservazione e ben allineati su muretti perfettamente integri, o da oggi in avanti, così come chiede il PCIM-L su sollecitazione di tantissimi cittadini, si limiterà a fare ripristinare lo stato dei luoghi sul tratto di muretto già interessato dall’intervento dei giorni scorsi e a limitarsi a recuperare i basoli che effettivamente appaiono dissestati e rovinati dalle mareggiate? Domande, queste, che giriamo direttamente al sindaco Enzo Ferramdino. Ed essendo che un primo cittadino dovrebbe avvertire il dovere politico e amministrativo di rispondere immediatamente visto che stiamo discutendo della difesa e della conservazione del nostro patrimonio architettonico e culturale che abbiamo il dovere, tutti, di difendere e tramandare alle future generazioni. Intanto il PCIM-L, guidato dal Segretario generale Domenico Savio, continuerà a seguire la vicenda e a battersi affinché non vengano rimossi e distrutti altri basoli storici perfettamente integri.
*Dirigente del PCIM-L