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Hotel Solemare, nuovo esposto alla Procura della Repubblica

La vecchia proprietà del Solemar, rappresentata da Maria Francesca Presutti, per il tramite dell’avvocato Mangazzo chiede il sequestro preventivo e conservativo della struttura alberghiera e di tutti gli arredi, suppellettili e beni mobili in essa contenuti per consentire di poterne rientrare nella legittima proprietà

La vendita della struttura ricettiva all’asta non ha chiuso il contenzioso giudiziario tra il vecchio proprietario dell’Hotel Solemar (nel frattempo divenuto Solemare Beach & Beauty) Aldo Presutti e chi lo ha rilevato all’asta che ne ha asua volta ceduto la gestione pluriennale ad un’altra società. L’ultimo atto arriva proprio da una nota che per conto di Maria Francesca Presutti l’avvocato Mario Mangazzo ha indirizzato al Procuratore della Repubblica di Napoli, nella quale “ chiede che la S.V. voglia disporre, con assoluta urgenza, il sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. e/o conservativo della struttura alberghiera precedentemente denominata Hotel Solemar, ora Hotel Solemare, sita in Ischia (NA) alla Via Battistessa n. 43, e di tutti gli arredi, suppellettili e beni mobili in essa contenuti (meglio descritti nell’Allegato A redatto in data 16.5.24, già allegato alla denuncia-querela da cui origina il presente procedimento penale), beni questi ultimi di esclusiva proprietà dell’Hotel Solemar srl in liquidazione, al fine di consentire alla propria assistita di rientrare nella legittima proprietà dei propri beni”. Il legale ricorda altresì che “per quanto riguarda i beni mobili di esclusiva proprietà dell’Hotel Solemar srl in liquidazione che sussiste il fondato e concreto pericolo che in mancanza di provvedimento di sequestro dell’intera struttura alberghiera, gli stessi non possano più rientrare nella legittima proprietà del legale rappresentante della Hotel Solemar srl in liquidazione”. Insomma la questione rimane sempre la stessa e l’abbiamo più volte sottolineata: la vecchia proprietà vuole tornare in possesso di una serie di beni che sono all’interno dell’albergo e che attualmente vengono utilizzate dai gestori senza che questi ne abbiano il diritto, ovviamente secondo il denunciante. E a riguardo si cita anche una denuncia querela presentata lo scorso 5 giugno nella quale si rappresenta che il nuovo proprietario, Angelo Antonio D’Agostino, aveva deciso di riaprire la struttura già il 24 maggio incurante del termine di 30 giorni (che sarebbe scaduto il 21 giugno) assegnato dal custode giudiziario per consentire all’Hotel Solemar srl in liquidazione di rientrare nel legittimo possesso dei beni mobili di sua proprietà.

Da qui la vicenda prende una piega ben precisa, come si ricorda nell’esposto trasmesso in Procura: “In data 25 maggio 2024 la Hotel Solemar srl in liquidazione ha diffidato e messo in mora la SG Flat Holding spa dall’utilizzo illegittimo delle attrezzature e dei beni della scrivente, istanza caduta inspiegabilmente inevasa; In data 28 maggio 2024 il legale civilista della scrivente, avv. Emanuele Di Meglio, inviava pec al curatore Dott. Bonagura in cui si informava lo stesso del fatto che in data 30 maggio 2024 alle ore 9.00, una ditta di trasporti (di cui si indicavano tutti gli estremi) si sarebbe recata presso la struttura alberghiera al fine di procedere al prelevamento dei beni mobili della sottoscritta; Tuttavia, in data 30.05.2024, anche in presenza del fratello della scrivente sig. Aldo Presutti, socio di maggioranza della società Hotel Solemar srl, veniva impedito l’accesso alla struttura alberghiera e l’asportazione dei beni di proprietà della sottoscritta, nella propria qualità. Ciò accadeva in quanto l’albergo era pienamente funzionante, con tanto di clienti all’interno della struttura che utilizzavano le stanze (con gli arredi e le suppellettili di proprietà di chi scrive), la piscina e la spa (con all’interno beni della denunciante), e, altresì, venivano utilizzati – senza rispettare il termine assegnato alla scrivente del 21 giugno 2024 per consentire di asportare i propri beni e senza far trovare nella data indicata dalla scrivente per il trasloco, l’albergo vuoto al fine dell’asportazione dei beni mobili – la cucina e tutti i luoghi dell’albergo, con tutti gli arredi e beni mobili di proprietà di chi scrive”. Dopo aver ricordato che il valor dei beni in questione ammonta a migliaia di euro, Maria Francesca Presutti per il tramite del suo legale osserva che “in considerazione del fatto che era del tutto impossibile per l’Hotel Solemar srl in liquidazione rientrare in possesso dei beni mobili di sua esclusiva proprietà alla data assegnata del 21.6.24, in quanto – come spiegato – la struttura ricettiva continuava a restare aperta alla clientela, lo scrivente difensore presentava, in data 18 giugno 2024, una prima istanza alla S.V. Ill.ma al fine di disporre il sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. e/o conservativo della struttura alberghiera precedentemente denominata Hotel Solemar, ora Hotel Solemare, e di tutti gli arredi, suppellettili e beni mobili in essa contenuti e di esclusiva proprietà dell’Hotel Solemar srl in liquidazione. – Ad oggi non risulta ancora emesso il decreto di sequestro richiesto precedentemente e con la presente si avanza nuovamente istanza di emissione, con assoluta urgenza, di sequestro della struttura ricettiva suddetta con tutte le suppellettili e i beni mobili in essa contenute, sulla base dei seguenti nuovi dati emersi”.

La ricorrente ribadisce ancora una volta che le è stato impedito l’accesso in albergo e contesta anche l’avviso di vendita dei predetti beni, che sarebbe stato disposto dal custode giudiziario senza considerare l’impossibilità di poterli recuperare

La vicenda prende una certa piega nel momento in cui lo scorso 20 giugno la signora Presutti presenta un ulteriore esposto nel quale chiede di verificare l’operato del custode giudiziario che però per tutta risposta nella giornata di martedì 23 luglio notificava all’interessata tramite pec un “avviso di vendita dei beni mobili mediante procedura competitiva telematica con modalità asincrone”. Ma Maria Francesca Presutti e l’avvocato Mangazzo sottolineano con forza che “Tale avviso è relativo proprio ai beni mobili – oggetto del presente processo penale – predisposto dallo stesso custode giudiziario; beni mobili di esclusiva proprietà dell’assistito dello scrivente difensore e per i quali, come si è già ampiamente illustrato sin qui,si è impedito artatamente al legittimo proprietario di rientrarne in possesso. Nel predetto avviso è indicato che l’offerta di acquisto deve essere formulata entro le ore 23.59 del giorno 16 settembre 2024”. Tra l’altro il dott. Bonagura motiva la sua decisione col fatto che è scaduto il nuovo termine fissato al 22 luglio entro il quale i vecchi proprietari avrebbero dovuto portar via i beni mobili di loro pertinenza. E qui la denunciante scrive: “È evidente che per la società Hotel Solemar in liquidazione era impossibile rispettare anche questo nuovo termine concesso dal custode giudiziario per l’asportazione dei propri beni mobili, per le ragioni già estesamente illustrate nella precedente originaria denuncia-querela ed anche nell’esposto relativo alle condotte del custode giudiziario ed allegato alla presente. Del resto tali ragioni sono state più volte ed in ogni modo esposte con chiarezza anche al custode giudiziario stesso e non sono di difficile comprensione: dato che i beni mobili di proprietà della società Hotel Solemar srl in liquidazione sono numerosissimi e dall’alto valore commerciale, è impossibile procedere all’asportazione dei medesimi, mentre la struttura ricettizia è aperta al pubblico, con tanto di clienti in albergo e dipendenti al lavoro della nuova società”. Da qui le conclusioni: “Alla luce di tutto quanto esposto, è evidente l’assoluta urgenza di disporre il sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. e/o conservativo della struttura alberghiera precedentemente denominata “Hotel Solemar”, ora Hotel Solemare, e di tutti gli arredi, suppellettili e beni mobili in essa contenuti, e di esclusiva proprietà dell’Hotel Solemar srl in liquidazione, al fine di scongiurare il protrarsi dei reati posti in essere, senza possibilità per la persona offesa e danneggiata dal reato di rientrare in possesso dei suoi propri beni”.

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alfonso

Procuratore Gratteri, faccia rispettare la legge e punisca i colpevoli verificando le procedure nelle aste, perchè in tanti casi ci sono luci e ombre.

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