«Demolire tutte le case abusive, soprattutto quelle costruite sui dirupi pericolosi come a Ischia» Interpellato sul tema degli eco-crimini nel sud Italia durante il corso di formazione per giornalisti tenutosi giovedì presso la caserma Nino Bixio della Polizia di Stato, Nicola Gratteri ha parlato di abusivismo edilizio in Campania con una menzione speciale dedicata all’’isola di Ischia, sotto i riflettori nazionali dopo le sciagure del terremoto del 2017 e della recente alluvione del 2022.
Il territorio di Ischia, in particolare a Casamicciola Terme, è cronicamente esposto a disastri naturali come frane e alluvioni a causa della sua natura geologica precaria, aggravati da una diffusa pratica di abusivismo edilizio che ha visto la costruzione di numerose abitazioni senza autorizzazione in zone a rischio. Nonostante tentativi legislativi di sanare gli abusi post-terremoto del 2017 e proposte per incentivare la demolizione in aree pericolose, l’isola rimane afflitta da un’estesa illegalità edilizia, complicata da vincoli ambientali e idrogeologici ignorati, e da un contesto politico e sociale che ha talvolta tollerato o incentivato tale abusivismo.
«A Ischia ha piovuto poco, ed è solo grazie al clima mite di questo inverno che non abbiamo assistito ad altri gravi problemi – ha ricordato il Procuratore nella sala conferenze del Gran Quartiere di Pizzofalcone, relatore di un importante incontro con i giornalisti sul tema dell’informazione e della giustizia. I sindaci sostengono che non ci sono soldi per le demolizioni, fanno spallucce e dichiarano, “come facciamo a demolirle?” E qui il magistrato ricorda un modus operandi attuato in Calabria e che intende attuare anche sul territorio campano, compresa l’isola d’Ischia. Vi era la necessità di demolire 250 appartamenti abusivi, si è recato all’assessorato all’Ambiente di Catanzaro. “Ho detto: ‘Buongiorno Assessore, ci sono 250 appartamenti abusivi. Sono riuscito ad ottenere dal giudice la demolizione, lei mi dà 250 mila euro da girare al Comune per le demolizioni?'” La risposta è stata affermativa e abbiamo compiuto le demolizioni. “Questo tipo di cose – riferendosi al ripristino della legalità anche e soprattutto attraverso l’abbattimento di case situate in zone pericolose per l’incolumità di chi le vive – le faccio. Le faccio e mi piace farle, andando anche oltre il mio ruolo di Procuratore della Repubblica, il mio obiettivo è demolire quelle case”. Riconoscendo il successo di questa iniziativa in Calabria, Gratteri è ora determinato a replicare l’esperimento a Napoli, dimostrando che l’approccio adottato può servire come modello per altre regioni afflitte dallo stesso problema.