GRAFFITI Artemisia Gentileschi, la pittrice Barocca
DI ENZO RUJU
La donna madre pittrice amante dell’arte Artemisia (1593-Roma-1653-Napoli ) si distingue, nell’ambito culturale rinascimentale, la caravaggesca per eccellenza. Nata da Orazio Gentileschi padre e Prudentia Monotone Gentileschi madre, Artemisia è stata una pittrice italiana di scuola caravaggesca. La primogenita di sei figli si distingue nell’aristocrazia romana e napoletana per le sue doti espressive, seguace, allieva di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Stando al critico Roberto Longhi del novecento recita “non dipingeva, ma lavorava semplicemente di pratica, a fresco “e solo l’approdo nell’urbe Roma città eterna, Artemisia raggiunse il massimo splendore, risentendo della forza espressiva pittorica del maestro Caravaggio. La messa in posa di Gentileschi, non poteva essere altrimenti, osservando il maestro, il gruppo da dipingere nella pittura fotografica. Il legame artistico Artemisia e Caravaggio, forte e drammatico per le vicende che accomunano il loro vissuto, Caravaggio omicida e Artemisia stuprata in casa Gentileschi, per cui le loro opere sanguinano di colore e forti da giudizi altrui. Casa Orazio Gentileschi, amici e artisti che conversano osservano, convivi pomeridiani, danzano per il piacere di stare insieme e condividere emozioni, opere, ma un certo Tassi ,collaboratore di Orazio, violentò la pittrice in assenza del padre e nacque il frutto della violenza carnale. Artemisia nel tempo non riconobbe il padre del piccolo portandosi nella vita la violenza subita.
La bellezza di Artemisia diventa il simbolo del femminismo storico e contemporaneo e le sue opere indicano il disgusto e l’offesa ricevuta dal Tassi. Carattere, scene di violenza ,realismo e drammaticità rappresentano il vissuto ,non facile, di Artemisia Gentileschi e le opere raccontano il passato, il presente, dove la memoria non cancella il sopruso, prevale il coraggio di distinguere l’attività artistica dal sociale e Artemisia diventa il modello energico della donna tra storia e contemporaneo. Barocco l’artista Simon Vouet realizzò nel 1623 il Ritratto della gentildonna custodito a Pisa Palazzo Blu. La donna pittrice ragazza madre di un periodo di contrasto, bellezza, opulenza, incontri amorosi, mondanità e l’arte in cammino per il piacere della creatività.
* CRITICO D’ARTE