Gli studenti del “Mennella” al “San Severino”? Castagna frena
Gianluca Castagna | Casamicciola Terme – Tra pastoie burocratiche e veti incrociati, la matassa diventa sempre più ingarbugliata. A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, orizzonti foschi per gli alunni del IIS “C. Mennella”, che da anni lottano per il diritto allo studio e per una sede che finalmente possa ospitarli.
Dopo il “Manzoni”, infatti, sfuma (o quantomeno si allontana), anche la soluzione del “San Severino”, la scuola dell’infanzia che a Casamicciola dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) liberarsi, perché i più piccoli sarebbero spostati al plesso di Via Paradisiello, da tempo al centro di una serie di polemiche e contese, e i cui lavori di ristrutturazione sono ormai in dirittura d’arrivo.
E’ quanto emerso dall’incontro della dirigente del “C. Mennella”, la prof.ssa Giuseppina Di Guida, una folta rappresentanza dei docenti, genitori e studenti, con il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna. L’incontro, avvenuto ieri pomeriggio nella casa comunale, è servito anzitutto a chiarire alcuni punti, senza tuttavia trovare una quadra a uno dei problemi più annosi dell’edilizia scolastica isolana. Una soluzione cioè che soddisfi pienamente i tanti soggetti in campo: l’IIS “Mennella” (con i suoi tre indirizzi e sedi sparse un po’ in tutto il territorio isolano); l’Istituto Comprensivo “Enrico Ibsen”; la Città Metropolitana, l’amministrazione comunale di Casamicciola, i comitati di genitori che scendono in campo per difendere, più che il diritto allo studio, il diritto a restare in certe sedi piuttosto che altre.
I punti certi. La trattativa tra il comune di Casamicciola e la Città metropolitana per il fitto del plesso “Manzoni” è definitivamente fallita. Chiusa. Le ragioni sono di natura economica: la cifra (massima) offerta, 185.000 euro, non soddisfa l’amministrazione della cittadina termale. Quello che sembrava un primo passo per una trattativa che prevedeva ulteriori margini di adeguamento (e di guadagno affatto disprezzabile per le casse di un comune in gravi difficoltà economiche) si è rivelata in realtà l’ultima offerta. O almeno così asserisce Castagna.
Seconda certezza: con il ritorno dei bambini al Manzoni (l’Istituto dovrebbe essere consegnato il 26 settembre), la preside dell’Ibsen, prof.ssa Marinella Allocca, ha dato il nulla osta al trasferimento nella scuola appena ristrutturata dei bambini più piccoli che oggi frequentano il plesso di San Severino. In questa maniera, lo scrive lei stessa sul sito della scuola «i bambini saranno soltanto con altri bambini e insegnanti della stessa comunità scolastica. Al “Manzoni” troveranno non solo ambienti perfettamente ristrutturati – un vero gioiello tornato in uso alla nostra comunità – ma anche maggiori opportunità per la mensa, i giochi e non ultima la didattica». La Allocca si spinge oltre: «poiché la Scuola è un presidio culturale che va al di là e al di sopra di ogni singolo interesse, abbiamo anche dato il nostro nulla osta all’ allocazione nel plesso di San Severino dell’ Istituto “Mennella”».
Si liberano quindi sei aule nelle quali potrebbero sistemarsi le cinque classi (due prime e tre seconde) del Nautico “Mennella”. Il contratto di fitto nella sede di Ischia Ponte, dove fino all’anno scorso studiavano gli alunni del biennio, è infatti scaduto, la proprietà non intende rinnovarlo e già si profila all’orizzonte il timore dei doppi turni. Cosa impedisce dunque che gli studenti del “Mennella” possano trasferirsi nel plesso San Severino e poter godere, anche loro come tutti gli studenti isolani, di un diritto universale come il diritto di studio?
In buona sostanza, nulla. Sulla carta, tutto. Primo, c’è da attendere il risultato di una procedura di collaudo sul plesso del Manzoni. Collaudo che darà, presumibilmente, esito positivo (non osiamo immaginare, in caso di esito contrario, quale possa essere – in termini di sicurezza – la situazione di altre scuole più antiche e malandate), ma che blocca ogni decisione del primo cittadino, la cui cautela (politica più che tecnica) e l’attendismo strategico raggiungono nell’incontro vette himalayane.
Dovesse arrivare risposta positiva dal collaudo al “Manzoni” – insiste con determinazione la preside Di Guida – quali altri ostacoli impediscono all’amministrazione di Casamicciola Terme di concedere una scuola vuota a chi, di una scuola, è in cerca disperatamente? Un’offerta congrua della Citta metropolitana. Ancora un’altra trattativa? Ancora. Il “Mennella” rischia, come nel Gioco dell’Oca, di ritrovarsi al punto di partenza.
Una comunità scolastica risucchiata ancora una volta nelle paludi stagne del tira e molla, con ben altri avversari oltre a quelli “ufficiali”(quali? genitori dei bambini del San Severino che non rinunciano alla sede storica dell’asilo; frizioni interne alla maggioranza; l’opposizione che cavalca perfino il “conflitto di interesse” del Castagna, docente del “Mennella”; proposte alternative di destinazione d’uso per San Severino; problematiche logistiche legate al “trasferimento di una comunità scolastica” da una sede all’altra) che finiranno per far arenare la trattativa così come avvenuto per il “Manzoni”.
L’amarezza degli studenti, dei professori e della preside Di Guida è tanta. La rabbia dei genitori pure. «Siamo stufi di essere considerati cittadini e genitori di studenti di serie B – sbottano – Troviamo vergognoso e umiliante dover elemosinare una sede o finire coinvolti in polemiche sterili con altri genitori che non tengono conto del diritto allo studio dei nostri ragazzi. Manca la volontà politica di risolvere questo problema».
«La guerra tra scuole – dichiara la dirigente scolastica del “Mennella” – è invenzione di certa stampa. La politica deve darci una risposta, abbiamo atteso troppo a lungo. La scuola ha i suoi tempi, non possiamo più aspettare. Il “C. Mennella” lavora bene, forma dei bravissimi professionisti, riceviamo meriti e riconoscimenti a livello nazionale, siamo un’eccellenza di cui l’isola deve tenere conto, non possiamo più preoccuparci ogni giorno delle aule, della sicurezza, di dove mettere i nostri studenti. Non è accettabile dover pensare a liste d’attesa per i nuovi iscritti perché non so dove sistemarli. Il diritto a una scuola ci spetta a pieno titolo. Ora, non tra qualche mese». Insomma, la fumata nera non scoraggia la comunità del “Mennella”. Pronta a nuove iniziative di fronte a una soluzione che si allontana sempre di più.