Giustizia atto secondo

Il piccolo Francesco Pio venne alla luce con manovre errate riportando danni neurologici irreversibili: col rito abbreviato condannati Marco Santagata e Vincenzo Stefanelli, in servizio presso l’ospedale Rizzoli: per il primo 2 anni e 6 mesi senza benefici di legge, per il secondo 1 anno e 4 mesi. Con rito ordinario a dicembre 2023 era già stato condanna un OSS

Un altro tassello verso quella giustizia per il proprio figlio che due genitori hanno a lungo invocato. E che, tempi alla mano, hanno dovuto attendere tanto, troppo a lungo visto i pachidermici tempi della giustizia italiana. Scrive un altro capitolo la vicenda legata a un processo che vedeva sul banco degli imputati una serie di professionisti in servizio presso l’ospedale di Lacco Ameno, accusati di aver causato lesioni a un nascituro a seguito di una serie di manovre condotte in maniera errata durante le operazioni di parto. Dopo un primo processo celebrato dinanzi al giudice del Tribunale di Ischia, ieri si è chiuso un altro capitolo con un nuovo rito – stavolta abbreviato, così come richiesto dagli imputati – che ha visto protagonisti Marco Santagata e Vincenzo Stefanelli (medici ginecologici) che tra l’altro rispondevano anche di falso ideologico. Ieri il processo dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Napoli, dott.ssa Ludovia Mancini ha condannato il Santagata alla pena di 2 anni e 6 mesi peraltro senza benefici di Legge e lo Stefanelli a 1 anno e 4 mesi. Un’altra vittoria per giudiziaria per Salvatore Diotallevi e Mariateresa Trofa, assistiti dall’avvocato Roberto Iacono, che già avevano visto soddisfatto in prima battuta il loro desiderio di giustizia sulla nostra isola.

Nel dicembre dello scorso anno, infatti, era stato condannato alla pena di otto mesi di reclusione con l’accusa di lesioni gravi Giuseppe Palmieri, OSS che era intervenuto in sala parto nel momento in cui il piccolo Francesco Pio era prossimo a venire alla luce. La sentenza fu emessa dal giudice monocratico della sezione distaccata di Tribunale di Ischia che ha dispose anche una provvisionale di 50.000 euro da riconoscere ai genitori. Nella circostanza furono invece assolti altri due imputati, Giuseppina Giglio e Maria Piro, che uscirono immacolati dal processo facendo leva su un orientamento giurisprudenziale abbastanza diffuso: le due ostetriche dovevano prendere disposizioni dal ginecologo ed attenersi alle stesse e più volte pronunce della Suprema Corte di Cassazione hanno sancito che non possono essere ritenute responsabili di condotte dolose. Santagata e Stefanelli scelsero, come già spiegato, la strada del rito abbreviato. Quella prima sentenza, verosimilmente, ha segnato una sorta di significativo spartiacque in questa dolorosa vicenda: lo staff medico e paramedico in servizio in quella drammatica occasione si era sempre difeso sostenendo che il neonato Francesco Pio avesse problemi di natura genetica, circostanza però che nel corso del dibattimento non aveva trovato alcun fondamento di natura medico-scientifica. Il difensore della parte lesa, Roberto Iacono, riuscì in maniera certosina e minuziosa che i danni al bambino erano stati generati nella fase di espulsione.

L’iter processuale è stato in ogni caso davvero lungo, basti pensare che il decreto di rinvio a giudizio risale al 2019 e l’atto in questione raccontava anche la genesi di una vicenda che era iniziata già di suo tre anni prima. Nel decreto si legge che gli allora indagati erano ritenuti tutti “responsabili di lesioni personali in ambito sanitario perché in cooperazione tra loro Santagata Marco e Stefanelli Vincenza, quali medici ginecologici che ebbero in cura la gestante Mariateresa Trofa e che l’hanno assistita durante il parto presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno in data 2 settembre 2017, Piro Maria e Giglio Maria Giuseppina, quali ostetriche in servizio presso il suddetto nosocomio in data 2 settembre 2017, che assistettero la paziente rispettivamente durante il travaglio e Piro Maria anche durante il parto, Palmieri Giuseppe, quale operatore socio sanitario in servizio presso il suddetto nosocomio in data 2 settembre 2017 dalle ore 16.27 che, privo di competenze, effettuava manovre di ‘Kristeller’ sulla paziente Mariateresa Trofa, per colpa consistita in negligenza, imperizia ed imprudenza, ed in particolare per la mancata redazione del programma che avrebbe consentito loro di diagnosticare tempestivamente le anomalie del travaglio della gestante e la sofferenza fetale del piccolo Francesco., nonché per aver praticato in modo imprudente, negligente ed imperito le ripetute manovre di ‘Kristeller’ che hanno ridotto o addirittura annullato i già carenti scambi gassosi materno-fetali (nella specie, il dott. Vincenzo Santagata faceva eseguire sulla gestante M.T. alcune manovre all’operatore socio sanitario Palmieri Giuseppe, privo di competenze in materia e che era entrato in sala travaglio solo per salutare il predetto sanitario), così cagionavano a Francesco Pio, lesioni personali gravissime, consistenti in danni al sistema neurologico”. Non solo, nell’atto firmato dal magistrato si osservava anche che “Francesco Pio nasceva con indice Apgar zero a un minuto dalla nascita; in arresto cardio-respiratorio, con trasferimento dello stesso nel reparto TIN (terapia intensiva neonatale) dell’ospedale Cardarelli di Napoli, con diagnosi di accettazione ‘grave asfissia’ con livello di coscienza: stupore o coma; con attività assente, postura decerebrata, ipotomia, assenza di riflessi primitivi, variabilità della frequenza cardiaca, apnea, iptertono estensorio degli arti, motilità spontanea assente, flaccidità, riflessi assenti, areattività pupillare”. Santagata e la Stefanelli, come detto, rispondevano anche di falso ideologico “perché in concorso tra loro, quali medici ginecologici che ebbero in cura la gestante Mariateresa Trofa e che l’hanno assistita durante il travaglio e durante il parto avvenuto presso l’ospedale Rizzoli di Ischia in data 2 settembre 2017, alle ore 17.55, con la nascita del piccolo Francesco Pio, omesso di riportare in cartella clinica, nella descrizione del travaglio e del parto della paziente Mariateresa Trofa, l’esecuzione di reiterate manovre di premiture di Kristeller sull’addome della paziente”.

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