CRONACAPRIMO PIANO

Giù le opere eseguite in via Montetignuso

Arriva l’ordinanza del Comune d’Ischia per una serie di abusi edilizi appurati dal Comune di Ischia. La vicenda ha origine da un rapporto tecnico dell’ente risalente al 16 dicembre 2023 dove venivano riscontrate le irregolarità

Ancora abusi edilizi, ancora opere difformi nel mirino delle autorità. Ad Ischia arriva l’ultima ordinanza di demolizione per opere eseguite in difformita’ assenza di titolo abilitativo, alla via Montetignuso n. 64. Il dirigente comunale Francesco Iacono, come previsto dalla norma, emanare “tutti i provvedimenti di sospensione dei lavori, abbattimento e riduzione in pristino di competenza comunale, nonché i poteri di vigilanza edilizia e di irrogazione delle sanzioni amministrative previsti dalla vigente legislazione statale e regionale in materia di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio e paesaggistico – ambientale”.

Il Rapporto Tecnico del comune di Ischia redatto già il 16 dicembre 2023, con il quale sono state accertate le seguenti opere abusive, più precisamente la trasformazione di un portico in una vera e propria casa. Ovvero: “Chiusura del portico ad est del fabbricato che internamente lo stesso è comunicante con il fabbricato principale tramite vano porta, risulta diviso in 2 ambienti completamente rifiniti ed arredati. La chiusura del portico costituisce ampliamento del fabbricato, per una sup. utile di mq. 14,50 circa e un volume di mc. 56,64 circa”. Ancora c’è un “ Manufatto baraccale in legno posto a sud della proprietà, adiacente al varco carrabile, completo di porta di accesso e finestrino. Detto manufatto, adibito a deposito/ripostiglio di mq. 5,50, un piccolo locale tecnologico , oggetto anche di prescrizioni nell’Aut. Paes. n. 97/2020, con il sopralluogo invece si è rilevato un manufatto in muratura di mq. 12,00, rifinito con intonaco bianco. Detto manufatto è addossato al muro di contenimento del giardino ed emerge rispetto allo stesso di cm. 80 circa. Internamente il manufatto è diviso in due ambienti- proisegue la relazione evidenziando ancora – Il locale w.c. risulta completo dei rivestimenti e dei sanitari; una piscina interrata, rivestita internamente con telo in pvc, dotata di n. 3 scalini e piastrelle ai bordi. Al momento del sopralluogo la stessa era piena d’acqua e coperta con un telo. Le opere abusive risultano ultimate ed utilizzate”.

Inoltre il tecnico ha appurato che le opere accertate, vanno inquadrate tra le difformità totali, ricadendo in un contesto paesaggisticamente vincolato e comportando il mutamento delle caratteristiche degli interventi edilizi assentiti o l’aumento consistente della cubatura. Il provvedimento, per la sua natura di atto vincolato, non richiede la preventiva comunicazione di avvio di procedimento.

Da qui si ordina alla proprietaria dell’immobile la demolizione delle opere accertate con Rapporto Tecnico e realizzate in difformità totale rispetto ai titoli abilitativi, il tutto a proprie cure e spese e nel rispetto delle leggi vigenti, nel termine inderogabile di giorni 90 avendo cura di mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari per la tutela della pubblica e privata incolumità e nel rispetto di tutte le norme in materia di sicurezza. Il materiale di risulta dovrà essere trasportato ad un sito autorizzato allo smaltimento a cura e spese della proprietà. In caso di accertata inottemperanza nel termine suddetto si provvederà ad adottare i provvedimenti consequenziali.

Il Responsabile del Procedimento è l’Ing. Francesco Iacono ed il provvedimento è impugnabile con ricorso giudiziale avanti al TAR Campania o in alternativa con Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica.

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