Giovanni De Siano, che stoccata: «Folle far entrare i bambini in una scuola terremotata»
Il consigliere comunale di Lacco Ameno spara contro la minoranza su una questione che sta tenendo particolarmente banco all’ombra del Fungo. E in questa intervista a Il Golfo spiega perché l’operato di Pascale & co. sia da promuovere
«Dobbiamo tener conto che siamo comunque un ente in dissesto, e che gli uffici al momento sono piuttosto sguarniti. Nonostante questo, a dispetto di ciò che si dice, siamo molto coesi. Dunque tra le cose da “promuovere” nell’amministrazione c’è proprio la coesione del gruppo. Ovviamente, in attesa della decisione del Consiglio di Stato, non è neanche il caso di mettere in cantiere iniziative di ampio respiro. In ogni caso diverse cose importanti sono state comunque fatte: per l’ampliamento dell’Ospedale Rizzoli abbiamo fatto la nostra parte, e ora siamo in attesa che gli altri enti facciano la loro. Inoltre, a breve sarà predisposta la gara per il plesso scolastico Principe di Piemonte. Potevamo fare di più? Sicuramente, ma intanto, considerato il contesto e il breve tempo, il bilancio lo reputo positivo».
«Il porto tornerà ad essere gestito dal Comune, non ci sono dubbi. Le voci su un possibile modello-Forio sono tutte chiacchiere senza alcun fondamento»
Il porto tornerà davvero ad essere pubblico, o si pensa a forme di gestione alternative?
«Non c’è nemmeno il minimo dubbio: garantisco che il porto tornerà nella gestione del Comune, senza se e senza ma. Tutte le chiacchiere che continuano a girare sono del tutto destituite di ogni fondamento. Si sente dire che l’imprenditore Di Palo possa ottenere la gestione sul modello-Forio, ma non c’è nulla di vero. L’unico spazio che il Comune molto probabilmente darà in concessione sarà quello dei mega-yacht, perché l’ente al momento non sembra in grado di gestirlo; poi, sarò felice di sbagliarmi su questo punto. In ogni caso, ribadisco che la portualità tornerà al cento per cento in mano pubblica. Non saranno rilasciate concessioni a nessuno».
Campo sportivo e scuola sono problemi irrisolti, o solo questioni strumentalizzate?
«Per quanto riguarda la scuola, abbiamo redatto tutti gli atti necessari, ma la vicenda è stata totalmente strumentalizzata: chi se la prende la responsabilità di far accedere i bambini nei locali di un edificio terremotato? La proposta della minoranza, secondo cui alcune aule sarebbero agibili, è fuori da ogni ragionevolezza: esistono anche alcune infiltrazioni d’acqua, peraltro provenienti dalla limitrofa struttura alberghiera. Nessun tecnico si prenderebbe la responsabilità di far svolgere le lezioni in una scuola dichiarata inagibile, e nemmeno io lo farei. Certo, stiamo vivendo un momento di difficoltà, ma bisogna esaminare le alternative percorribili: noi stiamo facendo tutto il possibile. Se invece il Senatore coi suoi ampi mezzi vuole mettere a disposizione un albergo per ospitare gli alunni e gli insegnanti, l’amministrazione sarebbe lieta di accettare tale sistemazione. Per quanto ci riguarda, abbiamo messo a disposizione tutte le strutture comunali disponibili, da Villa Gingerò alle stanze di Villa Arbusto, dalla sala consiliare ad altri vani comunali. Ci abbiamo provato, ma non è semplice individuare edifici perfettamente a norma e senza necessità di lavori di adattamento: bisogna tener presente che il Commissario alla ricostruzione Schilardi finanzia solo l’affitto, ma purtroppo non è stato possibile reperire strutture già pronte. Ci stiamo attrezzando: abbiamo proposto di allestire due aule nello spazio d’ingresso al plesso della Fundera, se la preside ci chiederà di realizzarle potremo farlo immediatamente.
«Per la scuola stiamo facendo davvero tutto il possibile. Assurda la proposta della minoranza di far entrare i bambini in un plesso terremotato: nessuno potrebbe prendersi tale responsabilità»
Per il campo sportivo, abbiamo atteso che il tecnico incaricato ci consegnasse i risultati delle prove di carico effettuate. Una volta ottenute, il problema è sostanzialmente risolto e infatti abbiamo disposto la riapertura parziale della struttura, limitata al solo rettangolo di gioco, in osservanza del Dpcm. Tuttavia devo dire che personalmente questo presunto problema del campo sportivo l’ho trovato alquanto pretestuoso: al di là delle procedure e delle tempistiche, chi avrebbe dovuto utilizzare la struttura in questo periodo, se le attività sono sospese per la pandemia? Capisco le esigenze di chi pretende il rispetto dei tempi di consegna, disattesi ma, come ho detto, non solo per colpa nostra, ma vorrei che qualcuno mi spiegasse il motivo della fretta di riconsegnare il campo quando questo non può essere usato nella sua interezza».
«Per il Campo sportivo abbiamo atteso i risultati delle prove di carico già effettuate per poi consentire l’utilizzo del solo rettangolo di gioco. Resta strana tutta questa fretta per la riconsegna della struttura che, a causa della pandemia, può essere utilizzata solo parzialmente»
Concessioni demaniali e caso Negombo sono finiti sotto i riflettori: qual è la sua opinione al riguardo?
«L’amministrazione intende prorogare tutte le concessioni, senza fare assurde distinzioni “vendicative” tra chi ci ha votato e chi no. Il “caso Negombo” semplicemente non è un caso: è stata montata una questione inesistente per una concessione già rinnovata da anni, mentre è emersa soltanto una discrasia di soli tre metri quadri e di una vaschetta per il lavaggio dei piedi più l’apertura di una porta. Dunque non esiste alcun problema».
«Le concessioni demaniali saranno tutte prorogate. Non esiste nessun “caso Negombo”: la concessione era già stata prorogata anni fa»
Come abbiamo accennato in apertura, il ricorso elettorale della minoranza sta per vivere la tappa del consiglio di Stato. Come si vive l’attesa?
«Ognuno la vive secondo la propria indole. Io posso rispondere per me stesso, e personalmente le dico che sono convinto che anche il Consiglio di Stato riconoscerà la vittoria certificata dalle urne. Sono molto tranquillo perché non credo che si possa ribaltare il risultato. Ho sentito alcune voci vicine all’opposizione che parlano di sentenza già scritta a loro favore, ma mi sembra una cosa molto grave: significherebbe la perdita di ogni fiducia in qualsiasi istituzione democratica e nella democrazia stessa. In ogni caso, spero che dopo il 23 febbraio non vi sia un’ulteriore attesa, ma che si sappia con certezza chi deve governare Lacco Ameno».
«Personalmente sono convinto che anche il Consiglio di Stato riconoscerà il risultato elettorale, anche se c’è chi si dice sicuro di un ribaltamento dell’esito e parla di “sentenza già scritta”, il che sarebbe gravissimo»
Quanto si sta facendo in ottica di ricostruzione post sisma?
«L’amministrazione sta facendo tutto quanto è in suo potere, a partire dall’esame delle pratiche di condono dei cittadini per il rilascio delle sanatorie necessarie ad ottenere i contributi di ricostruzione della propria abitazione. Per quanto riguarda la vera e propria zona rossa, è necessario un piano generale che contempli ogni aspetto, dalla eventuale delocalizzazione alla possibilità di ricostruzione in loco.
«Il Comune sta esaminando le pratiche di condono per rilasciare le sanatorie necessarie a ottenere il contributo di ricostruzione; quest’ultima a mio parere sarebbe preferibile alla delocalizzazione, ma la pianificazione generale riguarda innanzitutto la Regione»
Sul tema la pianificazione spetta alla Regione, non al Comune che comunque da parte sua può attivamente contribuire e collaborare alla stesura. Personalmente, sono favorevole a una ricostruzione in loco, ovviamente con le tecniche e i criteri più moderni atti a garantire sufficiente sicurezza, ma in tal caso bisognerà comunque ripensare l’aspetto e la funzionalità della zona colpita per rispettare le più recenti norme di sicurezza».