di Isabella Puca
Ischia – È stato accolto con grandissimo entusiasmo degli alunni della scuola media Scotti che hanno preparato per lui cartelloni, regali e lavoretti 3D. Parliamo di Gianluca Caporaso, autore potentino de “I racconti di Geofantastica” e del favoloso mondo di Punteville che, sabato mattina, ha accettato l’invito del comitato genitori e del professor Domenico Castagna e ha incontrato i piccoli lettori della Scotti. «Ho letto “Gli appunti di Geofantastica” e mi sono entusiasmata come voi, dopo la lettura, perché c’è grande talento. È il nostro novello Rodari, oserei dire, l’ ho captato da quello che ho letto. Gianni Rodari è stato un autore fantastico che, ormai di fama internazionale, ha sconvolto un po’ quella che era la letteratura per l’infanzia; qualsiasi argomento è stato messo in modo semplice ed entusiasmante. Nelle pagine di Gianluca Caporaso noto questo talento, questa novità di saper trasmettere ai giovani di oggi; bisogna adeguarsi, con il tempo tutto cambia e i giovani hanno un modo nuovo di raccontarsi alla realtà. Mi è piaciuta tantissimo la storia di Ischia, c’è creatività, ingegno, fantasia; nelle pagine di Caporaso noto un modo nuovo per poter far spaziare la fantasia». È così che la dirigente dott.ssa Lucia Monti ha accolto nell’aula magna l’autore che, nel prendere la parola, ha subito ringraziato gli amici ischitani, come Barbara Pierini della Libereria, Cristina Rontino del comitato genitori e il professor Domenico Castagna che ha preparato le classi all’evento. Quasi tutti i ragazzi, infatti, hanno lavorato sui testi di Caporaso, lasciandosi incantare dal favoloso mondo con cui è stata raccontata la nostra isola divenuta, nelle pagine di Geofantastica, l’isola dell’iniziale perduta, oppure approfondendo il discorso della punteggiatura attraverso il quale, il nostro autore, ha creato mondi fantastici. «Tutte le volte che qualcuno ti porta una storia – ha detto emozionato Caporaso hai ragazzi – c’è un altro che aspetta la bellezza e quindi una promessa di felicità. Ancora non ci credo che tutto questo affetto possa nascere da racconti portati in giro. Se voi non venite a prendere queste parole per portarle nella vostra vita, queste parole non hanno senso». I ragazzi, attenti sulle loro sedie, e qualche genitore che ha voluto partecipare all’incontro, individuando la portata dell’evento, hanno ascoltato le storie portate in pegno da Gianluca, come quella che ha per protagonista un pescatore, «gli uomini devono raccontare le storie – ha detto ancora loro – perché tutte le volte in cui si raccontano si educano all’antica arte della relazione, un tempo e uno spazio in cui mano per mano andiamo insieme nella vita verso il futuro. Per me è importante la presenza dei genitori perché oggi ciò che spaventa è l’indisponibilità a raccontare storie. SI viene a scuola per essere cittadini, quando vedete un vostro compagno in difficoltà non correte a prendere il dieci in pagella, ma fermatevi per capire come poterlo aiutare». I ragazzi della Scotti hanno disegnato per lui una signora delle Onde su di un enorme cartellone e, ispirandosi al suo racconto su Ischia, il primo degli appunti di Geofanstastica, hanno racchiuso in una boccettina di vetro i nomi degli oggetti che mai vorranno dimenticare. Per lui, in regalo, i diari della scuola con le copertine disegnate dai ragazzi e una torta fatta dai genitori ispirata al favoloso mondo di Punteville. In tanti hanno rivolto al nostro autore delle domande, quasi tutte legate alla sua esperienza di scrittore, «come si arriva alla fantasia? Leggendo le storie. Il mondo delle fiabe è fatto a misura delle infanzie, no dei bambini. Infanzia è quando metto un punto esclamativo dinanzi alle cose che vedo e lo fa anche un novantenne che si affaccia al mondo. Tutti quelli che scrivono le storie si dedicano del tempo per costruire dei legami ed è la cosa più bella che gli uomini possano continuare a fare».