Gea Palumbo vince il premio Campania Felix
Il libro Quadrilli di Gea Palumbo ha vinto il PREMIO CAMPANIA TERRA FELIX. Un atto di amore per la nostra isola di Gea Palumbo che conserva un legame profondo con il nostro territorio. Questo volume è frutto di una ricerca sull’antica e poco conosciuta tradizione dei quadrilli, piccoli quadri-reliquiari che le donne nell’isola di Procida solevano interrogare per una sorta di profezia tutta femminile. I “quadrilli” sono reliquiari che, come suggerisce il nome, hanno l’aspetto di piccoli quadri al cui centro, incastonata in una fessura, si trova la reliquia (un pezzetto di “velo della Vergine”), circondata da decori di vario genere (corallini, paillettes, ritagli di carta, ricami). Assemblati con materiali poveri, ma, ciò nonostante (o proprio per questo), sempre gradevoli alla vista. Erano diffusi in tutto il Sud, ma solo a Procida divenivano strumento di una sorta di rito, officiato dalle bizzoche.
Le “bizzoche”, quelle donne che, umili e non protette né da un marito né dalle mura di un convento, si facevano “monache di casa” per guadagnarsi ruolo e rispettabilità sociale. La bizzoca accende una candela, recita un’Ave Maria, poi, prendendo il quadrillo, inizia a elargire i “vaticini”, interpretando non solo le ombre e le luci riflesse sul vetro di copertura, ma anche i suoni che giungono da fuori. Cosa veniva chiesto in genere? Beh, gli innamorati se erano corrisposti, gli sposi quando sarebbe nato il sospirato erede, le donne in attesa il sesso del nascituro. E le madri coi figli lontani (Procida era ed è ancora terra di naviganti) quando, in nome di Dio, li avrebbero riabbracciati.