CRONACA

Gavitelli abusivi sequestrati nella Baia di Cartaromana

L’operazione è stata eseguita dai militari della guardia costiera di Ischia, nei prossimi giorni con i sommozzatori un’ispezione completa nei fondali dell’area marina protetta Regno di Nettuno

Fenomeni di illegalità diffusa, che purtroppo non accennano a diminuire anzi che purtroppo con l’andar del tempo finiscono piuttosto con l’implementarsi. Anche se ancora una volta ci hanno pensato i controlli delle autorità preposte a mettere le cose a posto e – almeno questo è l’auspicio – si spera anche a scoraggiare eventuali altri malintenzionati.

Con l’approssimarsi della stagione estiva e l’inizio della stagione balneare 2019 si intensifica l’attività di vigilanza e controllo dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, un’oasi che però da sempre e in molteplici forme viene costantemente “violata” rendendo così ancor più arduo il compito delle forze dell’ordine. In particolare, nella giornata di ieri il personale della Guardia Costiera di Ischia – diretto dal t.v. Andrea Meloni – ha proceduto alla rimozione di alcuni gavitelli abusivi nella Baia di Cartaromana, area interessata anche da vincolo archeologico. Gli stessi per posizione e dimensione rappresentavano un pericolo per la navigazione  

I controlli si intensificheranno nei prossimi giorni e l’attività di vigilanza sarà effettuata con il prezioso supporto dei sommozzatori del 2° Nucleo Sub di Napoli, che eseguirà una delicata attività di ricognizione delle aree ricadenti nell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” al fine di prevenire e reprimere ogni illecito a tutela dell’ambiente marino, della sicurezza della balneazione e della navigazione. Un’ispezione, questa, che lascia intendere come il sospetto della guardia costiera sia quello che nelle acque interessate possa nascondersi qualche altra “insidia” evidentemente non visibile a occhio nudo. In una nota ufficiale proprio la capitaneria di porto di Ischia ha voluto ricordare che “il posizionamento di gavitelli abusivi, oltre ad arrecare danno all’ambiente marino, potrebbe far configurare a carico di chi li posizione condotte perseguibili penalmente”.

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