FRANCO DI COSTANZO – ALBERGATORE «La mancanza di manodopera si trascinerà per l’intera stagione»
«La nostra società ha riaperto due alberghi nella prima metà di aprile, con quasi tutto il personale a regime, quindi non ci lamentiamo. A maggio sarà più dura, almeno nella prima metà. In generale tuttavia non sarà più possibile fare previsioni a lungo termine come si faceva prima del covid, quindi si naviga un po’ a vista nel breve termine. E per quello che so, le aziende stanno cercando di mantenere il più possibile i livelli occupazionali del passato, e non è facile, vista la forte contrazione dei due anni di pandemia. Adesso la stagione, almeno per alcuni, sembra essersi allungata di un mese, ma è comunque un rischio, perché avere dieci giorni l’albergo pieno, e venti vuoto, fa sì che i costi “mangino” gran parte del fatturato, visto anche il pesante aumento delle utenze. In alcuni casi le tariffe sono diminuite, e anche questo incide. Sul fronte del lavoro, siccome in questo momento con gli incentivi statali l’edilizia ha ricevuto nuovo impulso, alcuni lavoratori hanno preferito impegnarsi in quel settore anziché in quello alberghiero, e questo si riverbera nella difficoltà per gli albergatori di trovare personale qualificato: intanto il covid è ancora presente, e quando qualche dipendente è costretto per qualche giorno a casa dal contagio, non si trovano sostituti. La mancanza di manodopera è un problema che il settore si trascinerà per tutta la stagione».