Frana. Approvato il Piano d’interventi per la mitigazione del rischio a Casamicciola con l’aggiornamento delle misure di salvaguardia

L’ Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale con il PAI pone le basi per il conseguente e concreto avvio del Piano per la ricostruzione

Arriva come previsto, anzi in netto anticipo sulla scadenza di fine maggio il nuovo piano del rischio per Casamicciola firmato dall’Autorità di Vera Corbelli. Come fa sapere l’ente, oggi l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale ha approvato e proposto l’aggiornamento del Piano d’interventi contenuto nel Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico per l’Isola di Ischia – Primo stralcio funzionale riguardante il territorio del Comune di Casamicciola – misure di salvaguardia. E oggi – 16 maggio 2024 – il Piano è stato approvato dal Commissario straordinario di Governo per la ricostruzione di Ischia, Giovanni Legnini, incontrando anche il benestare della Regione Campania.

VIA LIBERA ALLA RICOSTRUZIONE IN ATTESA DEGLI INTERVENTI

Possono così diventare operativi gli interventi di ricostruzione che – secondo quanto disposto dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale – potranno essere avviati anche contemporaneamente a quelli di messa in sicurezza dei versanti, ma a patto e condizione che le decisioni del Commissario siano suffragate, volta per volta, da studi scientifici che attestino in maniera univoca la possibilità della contestualità degli interventi. Una soluzione questa, proposta proprio dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, che si riserva un ulteriore controllo “a valle” sulle progettualità approvate dal Commissario delegato.

“Si tratta di una svolta che consentirà di attuare tutti gli interventi strutturali e non strutturali finalizzati alla tutela della vita umana sul territorio colpito dagli eventi franosi del 26 novembre 2022, che riguardarono in particolare modo il comune di Casamicciola Terme, provocando 12 vittime, 5 feriti, lo sfollamento di 462 persone e danni a 40 abitazioni – ricorda Vera Corbelli, segretario generale dell’Autorità di Bacino.

IL PIANO NEL DETTAGLIO

Più in dettaglio, con l’aggiornamento del piano predisposto dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale nelle aree perimetrate come “a Rischio Potenzialmente Alto” nella “Carta del Rischio da Frana” restano in vigore tutte le misure di salvaguardia già decise dal segretario generale Corbelli con il Decreto n. 561 del 4 agosto 2023.

Nelle more, il Commissario Straordinario per la ricostruzione nei territori dell’Isola di Ischia valuterà – ai fini dell’attuazione del Piano per la ricostruzione, in autonomia decisionale e nell’esercizio dei poteri conferitigli dal comma 4/ter dell’articolo 13 del decreto legge 30 dicembre 2021, n. 228 – l’eventuale sussistenza dei presupposti di contestualità di esecuzione degli interventi strutturali e strategici di mitigazione e contrasto del rischio idrogeologico, se ritenuti necessari, e degli interventi di ricostruzione. Tali valutazioni e decisioni del Commissario dovranno avere il conforto “di studi e analisi finalizzati alla zonazione del rischio su basi quantitative”, e saranno “asseverate dalla propria struttura tecnica, nell’inderogabile osservanza della tutela e salvaguardia del bene primario della vita umana – si legge nell’aggiornamento del Piano.

GLI INTERVENTI DI LEGNINI DOVRANNO AVERE L’APPROVAZIONE DELLA CORBELLI

In sostanza gli interventi di mitigazione del rischio, approvati dal Commissario di governo, dovranno essere corredati dalla Relazione di Compatibilità con la Pianificazione di Bacino Distrettuale, che quantifichi, relativamente all’ambito geomorfologico significativo la mitigazione del rischio prodotta da ciascun intervento, specificandone gli effetti in termini di riduzione della pericolosità e/o degli elementi esposti e/o della vulnerabilità di questi ultimi. Non solo, i singoli interventi dovranno essere anche dotati del parere positivo dell’Autorità di Bacino Distrettuale in merito alla modifica della perimetrazione e/o classificazione delle aree a pericolosità e rischio a seguito della realizzazione e collaudo degli interventi.

Di seguito una scheda tecnica con gli interventi proposti dall’ dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale con il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico per l’Isola di Ischia – Primo stralcio funzionale riguardante il territorio del Comune di Casamicciola. In sintesi, gli interventi del Commissario Giovanni Legnini dovranno avere l’approvazione della Vera Corbelli.

 

GLI INTERVENTI NON STRUTTURALI PREVISTI

Gli interventi di messa in sicurezza per l’Isola d’Ischia in tenimento del Comune di Casamicciola Terme

Gli interventi non strutturali da realizzare:

1)la rete di monitoraggio idro-pluviometrico e radar integrativa rispetto all’esistente necessaria per la definizione dei parametri idrologici e della trasformazione afflussi-deflussi al fine di individuare, a scala di sito, le soglie pluviometriche da inserire nel piano di protezione civile;

2) l’installazione di strumentazione di monitoraggio tenso-deformativo di porzioni dei costoni tufacei e/o degli interventi strutturali (reti, pannelli e barriere paramassi) per determinare le correlazioni tra fattori predisponenti-cause innescanti-e volumi mobilitati;

3) l’installazione di strumentazione di monitoraggio tensiometrico in corrispondenza di porzioni delle coltri detritico-piroclastiche presenti lungo i versanti del Monte Epomeo al fine di verificare l’eventuale correlazione tra regime pluviometrico-grado di saturazione delle coltri-e fenomeni di innesco di frane a cinematica rapida;

4) redazione del Piano di Protezione civile Comunale al fine della salvaguardia della vita umana.

 

GLI INTERVENTI STRUTTURALI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO DA REALIZZARE

 

Gli interventi strutturali proposti dall’Autorità possono essere distinti nelle due macrocategorie degli interventi attivi (che mitigano in rischio attraverso la riduzione della pericolosità intervenendo sulle aree di innesco) e di quelli passivi (che mitigano il rischio attraverso la riduzione della pericolosità intervenendo sulle aree di propagazione).

Declinando gli interventi dalle porzioni sommitali del Monte Epomeo verso la fascia costiera, sulla base delle analisi eseguite per la definizione delle conoscenze del sistema fisico e degli inneschi e propagazioni dei fenomeni rapidi, è stato previsto:

 

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