FORIO
. Com’era nelle previsioni, il civico consesso foriano ha regalato punte di grande intensità. L’aspro scambio di battute tra il sindaco Del Deo e il consigliere Domenico Savio rimarrà probabilmente tra gli scontri più veementi nella storia dei consigli comunali all’ombra del Torrione, non certo povera di simili episodi. Il tema, peraltro, era di quelli caldi, caldissimi. All’ordine del giorno c’era infatti la proposta di delibera avente a oggetto i cosiddetti “indirizzi in ordine alla definizione delle domande di condono edilizio”, il tentativo dell’amministrazione di cominciare a districare l’enorme matassa delle istanze di concessione in sanatoria. Un tema talmente sensibile che a vari livelli tocca ogni settore della vita sociale, amministrativa ed economica dell’intera isola. La proposta, e anche questo era prevedibile, è stata approvata, anche se nella stessa maggioranza si sono evidenziate alcune smagliature, come ha indubbiamente dimostrato la consigliera Chiara Conti, più volte critica verso certi atteggiamenti e modi d’agire della sua stessa compagine amministrativa, e che alla fine ha votato contro la delibera stessa.
LA CRONACA. Il consiglio comincia alle 9:35, con la canonica mezz’ora di ritardo. Alcuni consiglieri arrivano alla spicciolata nel quarto d’ora successivo. Assente la consigliera Parpinel. Il presidente del consiglio Michele Regine sottolinea l’importanza e soprattutto l’urgenza dell’argomento all’ordine del giorno, e annuncia che non saranno consentiti gli interventi preliminari. Il consigliere Vito Iacono, dopo aver chiesto che a margine della seduta si possa discutere della delicata situazione della Ego Eco, prende la parola delineando una rapida cronologia delle sollecitazioni da lui proposte all’amministrazione comunale sulla materia urbanistica nel corso degli ultimi anni, soprattutto in ordine all’opportunità di stabilire alcune linee guida per l’esame delle domande di condono. Nonostante questi frequenti ma vani tentativi, si è arrivati alla convocazione d’urgenza con soli 4 giorni di preavviso. «Mi sarei aspettato – afferma Iacono – un momento di concertazione e di condivisione, visto l’argomento, oltre che un maggior rispetto del Consiglio Comunale. Temo invece che questa diventi l’ennesima occasione in cui alimentare favori e clientela nei confronti di chi si trova nella necessità di capire cosa ne sarà della propria abitazione, anche considerando che tuttora non è certa l’applicabilità del condono della legge 326/2003 alla nostra isola».
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