POLITICAPRIMO PIANO

Forio, in scena il solito consiglio di fuoco

Il senso unico a Monterone e la presenza in sala consiliare dei dissidenti ruba la scena agli altri punti all’ordine del giorno, compresa l’acquisizione al patrimonio comunale di un immobile. Del Deo va all’attacco, Verde replica a muso duro

«Non c’è peggior mentitore di chi vuol mentire a séstesso» così come «Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire», siamo arrivati al punto che per non turbare la suscettibilità di nessuno si preferisce il silenzio. Grosso modo può essere questa la sintesi di un incredibile consiglio comunale a Forio dove, come nella più classica della massima, alla fine la montagna ha partorito il topolino. Sono proprio le citazioni di Francesco Del Deo prima e Stani Verde poi a fornire l’assist per un consesso a tratti surreale. Una seduta che se doveva essere epica, tutto sommato lo è stato, ma con una variante al contrario. Partiamo dai titoli di coda.Al culmine di un fiume di polemiche, il solito chiacchiericcio ed una immancabile incapacità di ascolto e di accettazione della critica, di quasi tutti i consiglieri, la maggioranza Verde, si è votata tutti i punti all’ordine del giorno bollando come sterili e strumentali i rilievi dell’opposizione. L’opposizione dal canto suo, orfana di Mimmo Loffredo, si è divisa tra i “contro” ad oltranza di Vito Iacono e le astensioni del duo Francesco Del Deo- Pasquale Capuano, a conferma di un modus operandi del governo ritenuto “pericoloso e preoccupante”.

Invertendo gli ordini della discussione per motivi di opportunità, certo, ma la sostanza del’Ordine del giorno non cambia. Si doveva parlare,soprattutto,del salvataggio dalla demolizione di un immobile sfruttando l’effetto calamità e l’ordinanza 24, varata dal commissario Giovanni Legnini con la quale il Comune di Forio motivava l’acquisizione, evitandone l’abbattimento, al patrimonio pubblico per l’esistenza di prevalenti interessi pubblici ad uso sociale di un complesso in via Calosirto. Si è finiti per difendersi ed offendersi sul caso del piano traffico, il senso unico a Monterone e la protesta civile dei cittadini (intervenuti agguerriti in aula) contro un provvedimento ritenuto dannoso.

La seduta mattutina nella sala “avv. V. Mazzella” ha visto cosi licenziare tutti e cinque i punti inseriti all’ordine del giorno, non prima, però, di un lunghissimo dibattito sul caso del piano traffico di Monterone/Spinavola. All’avvocato Salvatore Serpico, consigliere delegato al traffico, l’arduo compito di difendersi tra i banchi nella contesta gestione del problemache ha visto la presenza in aula di un nutrito gruppo di contestatori che ha raccolto quasi 300 firme per dire “no” al piano: «Questa è una protesta strumentale fomentata da qualche consigliere di minoranza». Qualcuno però, Dino D’Abundo, come il compagno Gianniinotto Savio, padre del consigliere Nino Savio, avevano tentato di zittire gli scontenti intervenuti avvicinandoli nel pre consiglio per sottolineare che «Avevano sbagliato e dovevano star zitti».Ai cittadini anche il compito di doversi difendersi per avere palesato il dissenso e di dover addirittura “difendere” Vito Iacono il consigliere accusato di strumentalizzarli. A Michele Calise è toccato solidarizzare e difendere il «coraggio e la compostezza» di Serpico apparso quasi come un uomo solo al comando.

Marianna Lamonica, alla quale non è mancato chi le ricordasse che papà Nicola ci ha messo del suo con la richiesta del posso auto alla Spinavola,  introduce, solo dopo due ore di contrasti il suo Regolamento per l’istituzione e la tenuta dell’Albo delle Associazioni.Ed è subito accusa dalla minoranza di «volere gestire anche il mondo dell’associazionismo». Il tandem Verde-Mattera monopolizza gli scambi verbali e lo scontro con le opposizioni di Vito Iacono e Francesco Del Deo, ma lascia l’onere di trattare gli argomenti all’Avvocato Michele Calise prima e Nicola Monti poi. La spiegazione della controversa acquisizione immobile a patrimonio comunale per l’esistenza di prevalenti interessi pubblici ad uso sociale è toccata all’esperienza dell’Avvocato Calise che ha tentato di tratteggiarne la bontà e il valore storico di una iniziativa «che con un bando successivo consentirà di dare una casa ai cittadini bisognosi che ne avranno titolo». Una scelta che invece la minoranza ha definito senza mezzi termini una marchetta ad personam: «la trovata strumentale per facilitare l’udienza di un amico avvocato e non per aiutare tutti i cittadini di Forio nelle stesse condizioni». Una trovata che per Capuano e Iacono «senza aver palesato l’interesse pubblico, ma solo dando mandato all’arch Nicola Regine di studiare la questione, rischia di causare danni e guai peggiori persino al proprietario dell’immobile del Calosirto»

Il consiglio di Stato, sez quarta, infatti, nell’aver confermato la demolizione degli abusi, ha deciso che il comune di Forio, in uno il commissario ad acta per la demolizione mai avvenuta «faccia qui pervenire, entro il termine ultimo del 31 ottobre 2023, documentata relazione a chiarimenti circa lo stato del procedimento, allegando i documenti rilevanti, in primis la deliberazione consiliare richiesta dall’articolo in commento, ove nelle more intervenuta».Fissando per la prosecuzione del giudizio la camera di consiglio del 30 novembre. L’amministrazione Verde ha proseguito dritto sul suo intento per l’affare del Calosirto, bocciando le proposte di emendamento tentate da Luigi Capuano che con Del Deo ha lasciato l’aula. A seguire il riconoscimento di un debito fuori bilancio; la ratifica presa d’atto Perizie Giustificative dei lavori di somma urgenza ed infine icriteri generali per l’approvazione del Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e dei Servizi. Poi Vito Iacono che parla di sperperi. Non c’è aspetto che si salvi, dal Natale, ai contenziosi, fino alle azioni punitive nei riguardi dei dipendenti e di scarsa trasparenza in appalti ed affidamenti a società oltre che dell’affare porto turistico con la proroga al 2029, nonostante le «denunce alla Procura per illecito».

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Il primo cittadino parla di azione virtuosa: «Con tagli, l’impegno alla spending review, le contestazioni alle aziende inottemperanti, come la Ego Eco a cui sono state decurtati già 100.000 € a settembre per servizi non corrisposti e che in futuro prevederà ulteriori tagli per 400.000 €, stiamo rimando il disastro lasciatoci da Del Deo». Verde, punto nel vivo da Del Deo che lo accusa, va allora all’attacco: «State cavalcando le mie proposte, intestandovi i mie progetti ed i finanziamenti» annuncia mirabolanti condotte amministrative di un governo che«sa da dove parte e sa dove vuole andare».La cosa preoccupa l’ex sindaco che lo afferma, rivolgendosi alla platea, senza neppure far tremare la voce e parlando di «quattro mesi di mandato Verde disastrosi». D’altronde il cambiamento del clima e le nuove posizioni della minoranza poco incline al dialogo li aveva tratteggiati già Michele Calise.L’elegia di Legnini è scontata, né ha parlato Calise per il caso della demolizione, lo ha confermato il sindaco annunciando la pioggia di finanziamenti a voler zittire le critiche dell’ex. Legnini che sta finanziando innumerevoli opere pubbliche, dalla via Giovanni Mazzella, si passerà a Santa Maria al Monte dove, spiega Verde, «Per 2 milioni di euro saranno disgaggiati oltre 3000 massi, ritenuti a rischio ed incombenti sull’abitato di Forio». Imassi si trovano al confine con il Comune di Serrara Fontana nella parte sommitale del Monte e per Del Deo Verde non avrebbe fatto altro che sfruttare il suo lavoro e l’intervento consequenziale ai fatti del 26 novembre 2022.

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