Forio, il Prefetto e la patata bollente

Le carte rimaste chiuse nel cassetto e tirate fuori dal nostro giornale sul caso dei presunti incompatibili dimostra anche come non si siano rispettate le disposizioni dettate dall’ufficio territoriale di governo. E Vito Iacono scrive a Michele Di Bari chiedendo un incontro urgente sulla delicata questione. Che era già esplosa alla vigilia del consiglio comunale dello scorso 18 marzo…

Adesso che le carte sono uscite dai cassetti, tutto appare finalmente più chiaro. E nonostante si cerchi di mettere la pezza a colori con dichiarazioni fantasiose – che altro non fanno che ottenere un effetto boomerang, almeno come la “genialata” di correre a pagare in fretta e furia i tributi al Comune invece di far finta di non esserne a conoscenza, che paradossalmente sarebbe stato molto meglio – che anche a un bambino appaiono come un volersi arrampicare sugli specchi trattandosi di palesi mistificazioni di una realtà oggettiva (e specifichiamo oggettiva), sul caso foriano legato alle presunte incompatibilità emerge un dato chiaro che certamente dalle parti di Piazza Plebiscito non potrà far piacere a Michele Di Bari: le disposizioni del Prefetto di Napoli sono state palesemente ignorate. L’ufficio territoriale di governo, dopo che era scoppiato il bubbone, aveva “invitato” l’amministrazione comunale turrita a discutere il caso nella sede istituzionale, ossia il consiglio comunale. Il presidente del civico consesso, Gianni Mattera, risponde a Di Bari spiegando che non ci sono problemi di incompatibilità o ineleggibilità con i consiglieri e dunque arrivederci e grazie. All’appello ad onor del vero manca un dettaglio, che non è cosi trascurabile: le pendenze di diversi esponenti politici sono state saldate quando denunce e indagini erano già in corso e in ogni caso la prassi prevede che le disposizioni prefettizie vadano rigorosamente osservate. Punto e basta, il resto è aria fritta.

Deve averlo compreso bene, ad esempio, il consigliere comunale di minoranza Vito Iacono, capogruppo consiliare di “Forio è tua”, già intervenuto un paio di settimane orsono con una richiesta di convocazione di consiglio comunale per discutere sulla delicata questione, ha indirizzato una nota proprio a Michele Di Bari via pec, avente ad oggetto “Richiesta incontro”. Ecco cosa scrive Iacono: “Ecc.mo sig. Prefetto, con riferimento al contenuto dell’articolo pubblicato sul quotidiano IL GOLFO, che si allega alla presente, ed alla corrispondenza richiamata nello stesso tra gli Uffici dell’Ente da Ella rappresentato ed il Comune di Forio, la presente per chiedere, con estrema urgenza, un incontro per acquisire necessari chiarimenti in ordine ai contenuti delle missive, alla natura delle stesse ed alla condotta dell’Ente comunale. Confidando in un cortese e sollecito riscontro, porgo distinti saluti”. Insomma, è chiaro ed evidente di come Iacono voglia tenere conto di una serie di comportamenti omissivi e irrispettosi dell’autorità del Prefetto di Napoli, che evidentemente nel caso di specie non è stata tenuta proprio in massima considerazione dagli attori protagonisti della vita politica foriana. E la cosa a un organo istituzionale come l’ufficio territoriale di governo e il suo più autorevole rappresentante immaginiamo sia piaciuta molto poco, per usare un eufemismo.

Che le cose non quadrassero era emerso già nel corso della seduta comunale dello scorso 4 giugno, quella nella quale per intenderci era stato approvato il bilancio. Una seduta che – tanto per dirne una – aveva fatto registrare l’assenza del consigliere di Mimmo Loffredo, che però alla vigilia aveva indirizzato una nota proprio a Gianni Mattera e Noemi Martino nella quale scriveva: “Egregio presidente, gentile dott.ssa Martino, apprendo dalla stampa di oggi 17 marzo, che un candidato non eletto dell’attuale maggioranza ha denunciato al segretario generale ed al Prefetto, la
incompatibilità di alcuni consiglieri di maggioranza. La stampa ipotizza già alcuni nomi, nei corridoi dell’ente se ne fanno altri. Allora io mi chiedo caro presidente: la seduta del consiglio comunale odierna e valida? Possono alcuni consiglieri comunali ipoteticamente incompatibili con il ruolo che ricoprono, votare ed approvare delibere? Oggi possono votare il bilancio comunale? Perché non si è provveduto
immediatamente a verificare la situazione di compatibilità e poi convocare il consiglio? Sembrerebbe che Colella abbia protocollato la sua denuncia già due settimane fa. Come mai ad oggi ancora non è stato investito il consiglio comunale?

Vi ricordo egregi dottori in indirizzo, che l’art. 69 del TUEL così recita: Quando successivamente alla elezione si verifichi qualcuna delle condizioni previste dal presente capo come causa di ineleggibilità ovvero esista al momento della elezione o si verifichi successivamente qualcuna delle condizioni di incompatibilità previste dal presente capo il consiglio di cui l’interessato fa parte gliela contesta. Quindi deve e dovrà essere il consiglio che contesta le cause di incompatibilità ai singoli consiglieri che solo al consiglio devono rispondere”. Poi Loffredo rincarava la dose e concludeva: “Non vi permettete di nascondere a noi consiglieri cause di incompatibilità di qualche nostro collega. Diffido Lei presidente e Lei segretaria a nascondere eventuali cause di incompatibilità di qualsiasi consigliere o assessore al consiglio comunale. Sarebbe una grave violazione delle norme del testo unico degli
enti locali. Sarò costretto a chiederlo al Prefetto di verificare se ci sono situazioni del genere e se qualche consigliere comunale si sia premurato di eliminarle senza passare per il consiglio come prevede il TUEL. Tra l’altro vorrei chiedere a tutti e due se la eventuale situazione di incompatibilità di qualche consigliere comunale è attuale e sopravvenuta o è prevedente alle elezioni, e se fosse così chiedo sempre ad entrambi, gli atti votati fino ad ora sono legittimi?”.

Interrogativi legittimi che però già da subito rimasero senza risposta, prima che poi il “bubbone” esplodesse in maniera irrefrenabile. I sospetti, insomma, che quella seduta potesse essere irregolare erano venuti fuori già esattamente quattro mesi fa. Lo stesso Francesco Del Deo, rivolgendosi alla segretaria comunale Noemi Martino ed il presidente della civica assise Gianni Mattera, aveva rimarcato i suoi dubbi sulla legittimità del consiglio comunale chiedendo risposte chiare. I lavori, però, erano proseguiti regolarmente prima che scoppiasse il nuovo bubbone con le corrispondenze rimaste nei cassetti e tirate fuori dal nostro giornale. Che rendono la vicenda ancora più intricata e complessa, e a questo punto da monitorare con attenzione estrema.

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