Forio avvia l’iter di pianificazione
Quello turrita è il primo Comune isolano a muoversi in questa direzione secondo quanto prescritto dal PUAD. Ecco tutte le tappe dell’iter e soprattutto la descrizione del piano in base alla valenza costiera degli enti locali
A breve di sarà anche l’avvio della progettazione PAD, Il Piano Attuativo di Utilizzazione delle Aree del Demanio marittimo,intanto il comune di Forio è il primo comune ad avviare l’iter di pianificazione così come prescritto dal PUAD. Nella seduta del 23 aprile 2024, il Consiglio Regionale ha approvato la Delibera della Giunta regionale n. 712 del 20 dicembre 2022, per la “Adozione del Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio marittimo – PUAD con finalità turistico-ricreative”. Il Piano regolamenta e disciplina l’utilizzazione delle aree del demanio marittimo con finalità turistico-ricreative ed articola i 60 comuni costieri della Regione Campania in 3 categorie relative alla loro valenza turistica. Tra questi Forio.Con il PUAD, in un quadro normativo nazionale ed europeo che dire confuso e poco, si aggiunge un ulteriore tassello ad una strategia più ampia e articolata per la salvaguardia, la valorizzazione e il rilancio dei territori costieri.«Grazie al PUAD, i comuni potranno elaborare il Piano comunale per le coste potendo così rilanciare un asset strategico sul quale puntare per attrarre un turismo sempre più attento ai temi della sostenibilità e della qualità dell’offerta e nello stesso tempo per soddisfare i bisogni delle comunità insediate», hanno spiegatodalla Regione con gli assessori Felice Casucci e Bruno Discepolo.
Tra gli articoli più interessanti del documentoturrita redatto dall’Architetto Francesco Monti, l’art. 7 che reca importanti innovazioni in termini di architettura del litorale e della costa e l’art 8 che innova le procedure, ad esempio i 240 giorni di scadenza. Ma andiamo nel dettaglio a scoprire il Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo, il PUAD foriano, che disciplina l’utilizzazione delle aree del demanio marittimo con finalità turistico- ricreative. La gestione delle aree del demanio marittimo e delle zone del mare territoriale è riferita a tutte le attività e compiti previsti dalla normativa in materia, recante il rilascio di concessioni di beni del demanio della navigazione interna, del demanio marittimo e di zone del mare territoriale per finalità diverse da quelle di approvvigionamento di fonti di energia; tale conferimento non opera nei porti e nelle aree di interesse nazionale individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 dicembre 1995. Con il PUADper ciascun ambito territoriale dei sessanta comuni costieri, anche il comune di Forio intende:” fornire un quadro generale per uno sviluppo turistico centrato sulla valorizzazione della risorsa mare, garantendo la salvaguardia del paesaggio e la tutela delle spiagge e degli ecosistemi costieri e della biodiversità animale e vegetale; garantire la corretta gestione del territorio; armonizzare la libera fruizione pubblica con lo sviluppo turistico e ricreativo della zona costiera”. I Comuni esercitano le funzioni amministrative sul demanio marittimo e i Comuni costieri competenti per territorio, nella predisposizione dei propri Piani Attuativi di Utilizzazione delle Aree del Demanio marittimo (PAD) e nell’esercizio delle funzioni gestorie sul demanio marittimo non portuale, sono tenuti a conformarsi alle norme regolamentari stabilite dalla Regione con il PUAD. Fa eccezione il Comune di Napoli fino al passaggio della competenza nella gestione delle aree di demanio marittimo dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. Ai fini del Piano il demanio marittimo è distinto in demanio costiero e demanio portuale.
LA NORMA
Sono escluse dalla competenza regionale spiega la norma:le aree del demanio marittimo e del mare territoriale necessarie all’approvvigionamento di energia, i porti di rilevanza economica o ricadenti nella circoscrizione delle Autorità Portuali e le aree espressamente dichiarate di preminente interesse nazionale, in relazione agli interessi della sicurezza dello Stato e alle esigenze della navigazione. Per aree del demanio marittimo con finalità turistico ricreativo, ovvero, i manufatti, le pertinenze demaniali marittime e gli specchi acquei che, ai sensi della vigente normativa, sono gestiti dai Comuni costieri territorialmente competenti, ad esclusione dei beni rientranti negli ambiti dei porti e degli approdi di rilevanza economica regionale ed interregionale delle aree, che, in virtù del vigente assetto normativo, permangono in capo all’Amministrazione dello Stato comprese le Autorità portuali. In tal senso il PUAD può essere aggiornato, integrato e sottoposto a varianti dalla Regione, per situazioni specifiche e/o contingenti, sentite le associazioni di categoria. In ogni caso, si procede all’aggiornamento del PUAD almeno ogni sei anni.
LE NOVITA’ NEGLI ART 7 E 8
I Comuni, in conformità alle disposizioni contenute nel PUAD, attraverso un processo partecipativo che vede coinvolte le associazioni di categoria, associazioni ambientaliste, associazioni professionali, terzo settore e cittadini, redigono o adeguano i rispettivi PAD, entro 240 giorni dall’ entrata in vigore della presente disciplina d’intesa con gli Enti Gestori delle Aree Marine Protette, ove queste ricadano nel loro territorio.. Entro 30 giorni dall’approvazione da parte del Consiglio Comunale, il PAD è trasmesso alla Direzione regionale per le Politiche culturali ed il Turismo che, di concerto con la Direzione Governo del Territorio, ne verifica la conformità al PUAD. Decorso infruttuosamente il termine di 150 giorni dalla ricezione, a meno di richieste documentali determinanti un effetto sospensivo, ove non siano adottati i provvedimenti , il PAD si intende conforme. Se il Comune non osserva i termini, la Direzione regionale per le Politiche culturali ed il Turismo, provvede ad emettere diffida ad adempiere nel termine massimo di 90 giorni, decorsi inutilmente i quali, la Regione provvede ad attivare l’esercizio dei poteri sostitutivi, attraverso la nomina di un Commissario ad acta, con oneri a carico dell’amministrazione comunale, la cui durata e modalità di svolgimento dell’incarico sono stabiliti nello stesso provvedimento di nomina. Se all’esito della verifica i contenuti del PAD risultano difformi dal PUAD, la Direzione regionale per le Politiche culturali ed il Turismo, restituisce il PAD all’ente con le osservazioni del caso, con invito ad adeguarlo ed approvarlo nuovamente in Consiglio Comunale, entro i successivi 60 giorni. Entro i 30 giorni successivi alla sua approvazione, il PAD viene nuovamente trasmesso alla Regione. In caso di inadempienza, previa diffida ad adempiere, si procede alla nomina di un commissario. L’Amministrazione comunale procede all’aggiornamento del PAD almeno ogni sei anni. In tal caso si applica quanto stabilito ai commi precedenti. Anche in questo caso la Regione Campania, su richiesta dei comuni, supporta le attività di redazione dei PAD.