Fine della telenovela, Principe “divorzia” da Casamicciola
Arriva l’atto di risoluzione consensuale che mette fine all’incarico del segretario comunale insediatosi al Capricho la scorsa estate: un rapporto di servizio breve e burrascoso
È arrivato all’epilogo il rapporto tra il Comune di Casamicciola e il segretario comunale dottor Giuseppe Principe. Un epilogo da tempo previsto e praticamente obbligato, per un rapporto di servizio nato male e proseguito peggio. È stato infatti sottoscritto dal sindaco Castagna e dal dottor Principe l’atto di risoluzione consensuale dell’incarico. Poche righe in cui il primo cittadino spiega che «da tempo si sono incrinati i rapporti tra il Segretario comunale e l’Amministrazione comunale al punto che diventa difficile proseguire speditamente nell’attività amministrativa, con conseguente pregiudizio per una buona e proficua collaborazione all’interno dell’Ente». Il sindaco prosegue: «Tale situazione, a prescindere dalla indubbia capacità professionale del dottor Giuseppe Principe, divenuta irreversibile, rende difficoltosa la prosecuzione del rapporto fiduciario che lega il segretario all’amministrazione, in quanto comporta limitazioni nella speditezza dell’attività amministrativa e quindi vi è necessità urgente di risolvere il rapporto di servizio». Da parte sua, come si legge nell’atto, l’ormai ex segretario «esprime disagio nell’espletamento del servizio per oggettive difficoltà e, preso atto della situazione verificatasi, concorda per la risoluzione consensuale del rapporto e manifesta la volontà di accettare il collocamento in disponibilità».
Del resto, più che un rapporto di servizio, quello che si è concluso è sembrata una breve convivenza tra separati in casa. Il dottor Principe si era insediato a fine luglio, e le intenzioni iniziali parevano quelle giuste per cominciare proficuamente a svolgere un incarico che, a Casamicciola, è storicamente complicato: basti pensare che negli ultimi cinque anni sono stati ben nove i segretari avvicendatisi negli uffici del Comune termale, al punto che il predecessore di Principe, il dottor Carmine Testa, coi suoi due anni trascorsi al Capricho può vantare una sorta di primato. Ebbene, Principe aveva annunciato di voler addirittura trasferirsi sull’isola per svolgere al meglio il proprio incarico per evitare di fare il “pendolare”, come finora avevano invece fatto i suoi predecessori. Tuttavia poche settimane dopo ogni buona intenzione era già andata a farsi benedire. Sì, perché già dagli inizi di settembre erano cominciati alcuni prolungati periodi di assenza da parte del segretario, la cui presenza in ufficio drasticamente diminuiva fino a quando, verso la fine di ottobre, veniva dato il fuoco alle polveri.
Sin da settembre il dottor Principe aveva “marcato visita” con assenze prolungate, fino ad accusare l’amministrazione di scarsa considerazione verso la salute dei dipendenti: accusa che innescò la decisa reazione del sindaco Castagna. Ieri l’epilogo
Dopo un mese e mezzo di guerra (quasi) fredda, i contrasti tra Principe e l’amministrazione sono deflagrati in maniera irreversibile. Il segretario aveva accusato l’amministrazione comunale di “scarsa considerazione verso la propria salute e quella degli altri dipendenti”, arrivando a inoltrare richiesta urgente di visita per causa di servizio per Covid-19. Dopo aver accusato malesseri accompagnati da febbre dichiarando inoltre che dall’ultima decade di settembre era stato in casa ad attendere il tampone, che il 27 settembre come esito risultava “debolmente positivo”, mentre dal 25 settembre al 15 ottobre ha continuato a rimanere chiuso in casa per attendere i due tamponi negativi, arrivati rispettivamente il 4 e il 14 ottobre, ma con postumi dolorosi da valutare in sede medico legale.
Una premessa all’accusa secondo cui “l’ambiente lavorativo era già esposto a grave rischio di generalizzata contaminazione atteso che all’epoca risultavano conclamati alcuni casi di dipendenti o tecnici esterni risultati già positivi da accertamenti sanitari” (accusa smentita dai fatti), e che il “medico curante dottore Arturo Cincimino, per due settimane ha inviato al Comune due certificati Covid ma senza risultato utile”. L’accusa più pesante, come si ricorderà, era venuta contro il sindaco, definito come “noncurante di rischiare la vita”. Parole pesantissime a cui il sindaco Giovan Battista Castagna reagì immediatamente, dapprima revocando la maggiorazione d’indennità di posizione al segretario e poi indirizzando una missiva alla Prefettura, nella quale il primo cittadino con accurati riscontri faceva innanzitutto notare come in sostanza lo stato di malattia del segretario comunale fosse piuttosto singolare, in quanto Principe stava male nei giorni in cui avrebbe dovuto e essere in servizio e guariva miracolosamente quando non era giorno lavorativo o quando si trovava in ferie, per poi confutare le accennate certificazioni in maniera analitica, di fatto smontando le affermazioni fatte dal segretario comunale: «Invero – scrisse il sindaco – dalla sequela di certificazioni e comunicazioni inviate dal segretario Principe, non emerge alcun elemento di fatto che possa essere considerato nesso di casualità oggettiva tra le patologie lamentate dal segretario ed eventuali morbi o malattie che possano essere considerate generate dal covid-19. E’ evidente quindi che le affermazioni tutte della nota del dott. Principe sono destituite da ogni fondamento. A tutt’oggi, non risultano pervenute a questo Ente comunicazioni da parte né dell’ASL Napoli 2 né dall’ASL Napoli 1 che comunicavano un contagio da covid-19 a carico del dott. Principe. Manca qualsiasi certificazione da parte del dott. Cincimino (medico curante del dott. Principe) attestante la contaminazione al virus covid-19. Il dott. Ciancimino stesso avrebbe dovuto notiziare l’INAIL come previsto dalle normative vigenti. La denuncia di infortunio all’Inail, non è di competenza degli uffici comunali. Per questi motivi le doglianze lamentate dal segretario Giuseppe Principe sono prive di qualsiasi pregio sia in fatto che in diritto». Insomma, un contrasto ormai insanabile, dove entrambi cercavano il modo di disfarsi dell’altro. Una vicenda che ora ha trovato il suo epilogo dopo essere arrivata a un passo dal finire in Tribunale.