Finanziamenti regionali, bastonate per Ischia e Serrara Fontana
di Stefano ArcamoneISCHIA.
Promossi Barano e Casamicciola. Bocciati tutti gli altri, anche se con dei distinguo. Dalla graduatoria finale delle manifestazioni ammesse a finanziamento dalla Regione Campania ne esce, ancora una volta, la percezione di un’isola fortemente in ritardo per capacità di intercettare finanziamenti pubblici. Delle sei proposte progettuali presentate nell’ambito del bando “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”, solo due, quelle di Barano e Casamicciola, sono state premiate con il finanziamento. Bastonate per Forio e Lacco Ameno, escluse dalla graduatoria per errori nella redazione dei progetti, ma la beffa è per Ischia e Serrara Fontana: entrambi i progetti sono stati giudicati ammissibili di finanziamento, ma resteranno comunque a bocca asciutta per i punteggi bassi ottenuti.
Nel complesso sono 41 le manifestazioni finanziate in tutta la Campania, alle quali toccherà spartirsi una torta di quasi sette milioni di euro tra eventi di rilevanza internazionale ed iniziative promozionali sul territorio regionale. Ad Ischia spetta una fetta di “appena” 150mila euro: 100mila se li aggiudica Casamicciola con l’Ischia Global di Pascal Vicedomini (decimo nella graduatoria degli eventi di rilevanza internazionale con 71,28 punti); gli altri 50mila se li intasca invece Barano, che si piazza 32esimo nella graduatoria delle iniziative promozionali sul territorio regionale con la quinta edizione di “CondiVivere il paese”. Restano a bocca asciutta per mancanza di fondi “Destinazione Aenaria” di Ischia (63esimo in graduatoria con 51,53 punti) e “Torri in Festa” di Serrara Fontana (81esimo con 36,00 punti). A loro non resta che incrociare le dita e aggrapparsi alla speranza che De Luca implementi il budget per gli eventi a disposizione dell’assessore al Turismo Corrado Matera. È pur sempre qualcosa, soprattutto se paragonati ai risultati di Forio e Lacco Ameno.
La manifestazione “Le strade di Giovanni Maltese” presentata dall’amministrazione di Forio non è stata ammessa a finanziamento perché incoerente rispetto alle direttive contenute nel bando. Una brutta figura, senza ombra di dubbio, che però appare come una marachella rispetto al giudizio negativo espresso su Lacco Ameno. L’amministrazione guidata da Giacomo Pascale si è infatti vista bocciare “Incontri nel Verde” perché, riportiamo testualmente, «non c’è coerenza tra quadro economico approvato dalla Giunta Regionale e quadro economico inserito nel progetto» che «non consente di individuare la volontà dell’amministrazione e la conseguente attribuzione dei punteggi».
Seguiranno polemiche su scala locale, mentre sono già partite quelle su scala regionale. A non tutti convince il metodo di attribuzione dei punteggi, soprattutto dopo il recente diktat di De Luca che aveva chiesto di concentrare le risorse su pochi eventi invece di premiare amici e padrini con finanziamenti a pioggia. Benché le risorse messe a bando fossero inferiori a quelle stanziate lo scorso anno, Corrado Matera ha abbassato il tetto massimo finanziabile (150mila euro rispetto ai 250mila del 2015) e approvato e finanziato 41 manifestazioni, cioè dieci in più rispetto allo scorso anno.
L’intenzione, spiegano da Santa Lucia, è allargare, aprire i forzieri europei anche alle piccole realtà. E, precisano che questo bando era rivolto non alle associazioni e agli enti, ma ai Comuni. Dalla Regione intanto anticipano che ci si potrebbe spingere ancora oltre: per il Poc 2014-2020 sul turismo, infatti, ci sono 30 milioni e ieri il governatore ha chiesto all’assessore Matera di verificare la possibilità di coinvolgere altre aree della regione.
Nota a margine. 22esimo in graduatoria negli eventi di rilevanza internazionale si è piazzato Ethnoi Culture, festival delle culture del mondo giunto alla sua decima edizione. Al festival è stato riconosciuto un finanziamento di 100mila euro per la sua valenza culturale ed i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni. Si svolgerà nel comune di Pesco Sannita, provincia di Benevento, ma l’organizzazione è interamente ischitana visto che il “papà” del festival è il professore Ugo Vuoso. La morale? Esportiamo cultura, importiamo fallimenti.