L’edilizia scolastica è da sempre uno dei temi più importanti per una comunità perché le scuole sono il luogo in cui crescono i cittadini del futuro. Per questo motivo il tasso di civiltà di un paese si calcola anche in base alla qualità dell’offerta formativa e degli spazi in cui si trovano a studiare gli studenti e le studentesse. Per la comunità di Lacco Ameno quella di ieri è stata una giornata foriera di cambiamenti perché finalmente dopo oltre sette anni di attesa ha riaperto i battenti lo storico plesso Principe di Piemonte di Lacco Ameno, sito in Corso Angelo Rizzoli. Con la fine dei lavori di adeguamento sismico e di altri interventi di miglioramento la lunga attesa si è conclusa ed è stata rilasciata la tanto agognata certificazione di agibilità che ha consentito al sindaco Giacomo Pascale di revocare l’ordinanza del 2 settembre 2017 che disponeva lo sgombero dell’edificio a seguito dei danni causati dal terremoto.
E così nella giornata di ieri alle ore 11,30 ha avuto luogo l’inaugurazione con il taglio del nastro alla presenza di forze dell’ordine, istituzioni, docenti e alunni. Il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale si è dimostrato entusiasta e senza mezzi termini ha definito storico questo evento: «Siamo di fronte alla storia perché la comunità lacchese si riappropria di uno spazio pubblico dal valore inestimabile. Inaugurare una scuola, soprattutto se è pubblica, significa investire nel futuro e guardare alle nuove generazioni che hanno bisogno di luoghi fisici dove stare insieme. Condividere spazi è il sale di ogni comunità e credo che oggi vengano ripagati tanti anni di duro lavoro. Dal sisma del 2017 sono cambiate tante cose e l’iter di ricostruzione del Principe di Piemonte non si è mai fermato. Sette anni possono sembrare tanti, ma la verità è che interventi così massicci devono passare per forza sotto la burocrazia che, come si sa, ha i suoi tempi tecnici. Dopo la chiusura del 2017 ci sono stati vari momenti chiave come la venuta del Presidente Giuseppe Conte, l’assegnazione fondi del 2018, la gara per la progettazione durata oltre un anno perché il comune nel frattempo era stato commissariato, i ricorsi e la gara di appalto che ci ha portati all’inizio dei lavori nel giugno 2022. Le difficoltà non sono mancate, ma con grande gioia posso dire che oggi i bambini e i docenti hanno una realtà dove svolgere le proprie attività curriculari. Auguro a loro ogni bene e spero che possano custodire per sempre questi momenti che ci rendono più forti come comunità». All’inaugurazione del Principe di Piemonte era presente anche Lucia Fortini, assessore alla Scuola, alle Politiche sociali e alle Politiche giovanili della Regione Campania: «È una giornata bellissima per tutta la comunità isolana perché finalmente dopo varie traversie è stata riaperta questa storica scuola. Gli studenti e le studentesse si riappropriano dei loro spazi comuni e un plauso va fatto all’intera amministrazione comunale che ha sempre portato avanti i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza. Sono passati oltre sette anni dalla chiusura, ma era inevitabile attendere così tanto perché la burocrazia purtroppo ha dei tempi lenti e quasi asfissianti. Realizzare opere infrastrutturali non è facile e spesso trovare le risorse è solo il primo passo di un lungo iter fatto di gare, appalti e ricorsi. Il colpo d’occhio dei bambini e delle bambine ripaga di tutti gli sforzi fatti e delle battaglie che ci hanno visto in prima fila per ridare alla cittadinanza una struttura pubblica così nevralgica. Come Regione Campania siamo sempre stati accanto agli Enti locali e continueremo ad esserlo anche nelle altre battaglie che vedranno in primo piano l’edilizia scolastica».
Anche il dirigente scolastico Assunta Barbieri ha voluto esprimere tutto il suo entusiasmo dopo il taglio del nastro: «Sono commossa nel vedere questi bambini così felici e credo che quella di oggi sia un giornata storica e di rinascita per tutti noi. Donare una scuola al proprio paese è un atto di grande amore perché significa investire nelle nuove generazioni con impegno e senso civico. Il Principe di Piemonte è stato chiuso per troppo tempo, ma ora è il momento della felicità e dello stare assieme. Non riesco a descrivere le sensazioni che provo in questo momento, è un mix di gioia e commozione perché ripenso a quando firmai il contratto da dirigente nell’agosto 2017, proprio il mese in cui il sisma ha sconvolto le nostre vite. Da allora è passato tanto tempo e oggi raccogliamo i frutti di un lavoro di ricostruzione durato ben sette anni tra sforzi e sacrifici. Ai bambini e alle bambine della scuola auspico un futuro ricco di soddisfazioni e spero che possano trascorrere in questi spazi attimi di spensieratezza e di felicità. In conclusione, vorrei ringraziare i docenti che hanno saputo gestire la situazione, i servizi amministrativi, il sindaco Pascale per l’impegno profuso, il commissario Legnini per la supervisione degli ultimi anni e tutti quelli che hanno creduto nella rinascita di questa scuola».