CULTURA & SOCIETA'

Festa di san Sebastiano, Patrono dei Vigili Urbani

Barano è l’unica Parrocchia dedicata al soldato martire

di PASQUALE BALDINO e i suoi Tralci

La ricorrenza di san Sebastiano il 20 gennaio appartiene anche al comune di Forìo d’Ischia nella Chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate (ricorrenza il 17 gennaio), tuttavia con veneratissime statue dell’Addolorata e san Sebastiano: il tempio fu fondato agli inizi del sec. XVIII da Giacinto di Colantonio nella contrada detta Tuocco. Invece il comune di Barano d’Ischia ha come suo Patrono san Sebastiano, il cui tempio nel centro è del 1704, come riportato da una scritta su piperno. La novena, iniziata giovedì 11, si concluderà sabato 20 con la solennità del santo martire. Invece mercoledì alle ore 18:00 ci sarà la Celebrazione Eucaristica presieduta da sua ecc. Mons. Carlo Villano nostro vescovo.

San Sebastiano nacque a Narbona (città sulla costa della Francia meridionale) e martirizzato a Roma il 20 gennaio sotto l’imperatore Diocleziano. Educato a Milano, fu istruito nei principi della fede cristiana. Si recò poi a Roma, dove entrò in contatto con la cerchia militare alla diretta dipendenza dell’imperatore. Divenuto alto ufficiale dell’esercito imperiale, fece presto carriera e fu il comandante della prestigiosa prima coorte pretoria, di stanza a Roma per la difesa dell’imperatore. In questo contesto, forte del suo ruolo, poté sostenere i cristiani incarcerati, provvedere alla sepoltura dei martiri e diffondere il cristianesimo tra i funzionari e i militari di corte, approfittando della propria carica imperiale. La salma venne recuperata da mani pietosa e sepolta nelle catacombe che oggi vengono appunto dette “di san Sebastiano” e sarebbe stato martirizzato sul ‘gradus Helagabali’ ovvero i gradini di Elagàbalo. In quello stesso luogo venne eretta una chiesa in suo nome, che visitammo con i miei bravi alunni con le Fosse Ardeatine. I gradini di Elagabalo si identificano, forse, in un tempio romano sul versante orientale del Palatino a Roma. Dato storico certo, che ne testimonia il culto sin dai primi secoli, è l’inserimento del nome di Sebastiano nella “Depositio martyrum”, il più antico calendario della Chiesa di Roma e risalente al 354. San Sebastiano è Patrono degli Agenti di Polizia Locale “Vigili Urbani”-con i quali sabato 20, per la solennità, ci sarà la S. Messa alle ore 11:00- secondo il ‘Breve apostolico’ del 3 maggio 1957 di sua santità il Venerabile Papa Pio XII. San Sebastiano è anche invocato contro le epidemie in generale, insieme a san Rocco. Viene raffigurato solitamente come un giovane nudo, trafitto da frecce: emblematico è l’episodio tramandato da Giorgio Vasari nelle “Vite dei più eccellenti pittori, scultori e archi tettori” in merito al pittore Fra Bartolomeo: – … Laonde per prova fece in un quadro un San Sebastiano ignudo con colorito molto alla carne simile, di dolce aria e di corrispondente bellezza alla persona parimente finito, dove indinite lode acquistò appresso agli artefici. Dicesi che, stando in chiesa per mostra questa figura, avevano trovato i frati nelle confessioni donne che nel guardarlo avevano peccato per la leggiadria e lasciva imitazione del vivo, datagli dalla virtù di fra’ Bartolomeo; per il che levatolo di chiesa, lo misero nel capitolo …-. Per i contadini, durante l’anno, nel giorno di san Sebastiano non si deve seminare e un altro detto afferma “San Sebastiano, mezz’ora abbiamo”, per significare che la luce diurna si è allungata di mezz’ora rispetto al giorno più corto. In definitiva, per l’ufficiale, unico, immutabile, infallibile Magistero del ‘Catechismo della Chiesa Cattolica’, paragrafo 2473: “Il martirio è la suprema testimonianza resa alla verità della fede; il martire è un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo, morto e risorto, al quale è unito dalla carità. Rende testimonianza alla verità della fede e della dottrina cristiana. Affronta la morte con un atto di fortezza”. Come i santi Kolbe e Puglisi: i Servi di Dio Salvo D’Acquisto, Luigi Calabresi, Giovanni Palatucci, i germani don Ciro e Arcivescovo mons. Giovanni Scotti, Rosario Livatino, additati alla formazione dei miei cari e bravi ex Alunni.

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