DI ANDREA QUINTILIANI *
Si accelera il processo di sostegno alle PMI italiane. Dopo la nascita del veicolo finanziario “Caravella”, si assiste ad un nuovo fenomeno che vede le Piccole e Medie Imprese italiane raccogliere capitali attraverso il canale del “Club deal”, un veicolo finanziario costituito “ad hoc” e secondo modalità ogni volta diverse per investire in progetti potenzialmente profittevoli. Il veicolo finanziario assume le caratteristiche di un Club composto da individui o famiglie facoltose che si riuniscono per effettuare investimenti in PMI al fine di sostenerne lo sviluppo e l’internazionalizzazione. Rispetto al “Fondo Caravella”, il canale del “Club deal” consente di scegliere al meglio il timing d’ingresso e d’uscita, sfruttando il più possibile le opportunità che originano dalla ciclicità di un’economia.I diversi “Club deal” presenti in Italia sono accomunati dalla presenza di famiglie alquanto facoltose e dotate di elevato capitale netto; tra le più note, si ricordano: Marzotto, Doris, Benetton e Barilla.
La capacità di investimento delle famiglie sarà dunque incrementata dall’azione del Club, che contribuirà a sostenere l’attività di questa classe di investitori, alternativa e complementare ai Fondi istituzionali di venture capital e private equity. Tra i “Club Deal” che primeggiano in Italia, figurano: Tamburi Investment Partners (TIP), Equity Partners Investment Club, Italian Design Brands (IDB) e il Club degli Investitori. “TIP” nasce dall’intuizione di Giovanni Tamburi e coinvolge 150 famiglie di facoltosi imprenditori e professionisti. Con i suoi 3 miliardi di investimento, TIP è inequivocabilmente la realtà più rilevante del Paese. TIP non prevede un numero minimo di famiglie che possono partecipare né un taglio minimo d’investimento e ha puntato su molte affermate realtà del panorama nazionale, come Eataly, Moncler e Prysmian.Il Club “Equity Partners Investment”, lanciato da Mediobanca e da alcuni suoi clienti storici, investe in imprese italiane dal valore di 200-300 milioni. Il Club “Italian Design Brands”, fondato da Fabio Sattin e Giovanni Campolo, è dotato di una serie di “analist” che una volta al mese presentano alla platea di promotori un’azienda. Ciascuno è libero di decidere se scommettere o meno su quel business. Inoltre, non marginali gli investimenti che fanno capo al “Club degli Investitori” di Torino; il Club si compone di circa 150 Soci, da John Elkann ad Agostino Re Rebaudengo, che investono direttamente in quote di partecipazione di startup e di piccole imprese innovative ad elevato potenziale di crescita.I Soci del Club sono Investitori lungimiranti alla costante ricerca di imprenditori italiani capaci e innovativi.Un investimento attraverso il Club degli Investitori è molto più che denaro: significa coinvolgimento di un gruppo di persone la cui rete di contatti ed esperienza vale molto di più del capitale stesso.
L’iscrizione al Club degli Investitori avviene esclusivamente attraverso la presentazione da parte di uno dei Soci.A valle delle considerazioni finora esposte, posso affermare che il “Club deal, destinato a sostenere le PMI, si eleverà da semplice strumento di sostegno a concreta piattaforma finanziaria capace di attivare il prezioso dialogo tra investitori e piccoli imprenditori detentori di idee innovative. Un sistema, quello del Club, che presenta numerosi vantaggi; tra questi: la “flessibilità” (i Soci scelgono, caso per caso, quali e quante opportunità cogliere), la “possibilità di creare portafogli ad hoc” (i Soci selezionano i singoli investimenti secondo le proprie preferenze e interessi e allocano in ciascuna operazione l’ammontare che ritengono più opportuno) e la “possibilità di contribuire attivamente alla vita della società acquisita”. Insomma, il Club, a differenza del Fondo mobiliare, si presenta come un valido e concreto canale di “Investimento Diretto” in grado didirigerei flussi di capitale verso l’economia reale.
* Ricercatore di Finanza Aziendale Università Telematica Pegaso, Napoli
