«Enzo “uomo solo” logorerà la sua maggioranza»
Secondo Luigi Boccanfuso, i problemi deflagreranno verso metà consiliatura, quando il sindaco potrebbe scegliere di terminarla anticipatamente per candidarsi una terza volta. Di analogo tenore l’analisi di Davide Conte, che però reputa esplosiva anche l’investitura di Gianluca Trani come “successore”
La campagna elettorale a Ischia è ufficialmente iniziata, pur nell’anomala situazione attuale. A parte la lista che sostiene la candidatura di Gennaro Savio, la maggioranza si presenta pronta all’impresa inedita di aggiudicarsi pressoché ogni seggio consiliare. Come si è arrivati a questa situazione mai vista prima a Ischia? E il monopolio di fatto che la maggioranza si appresta a varare sarà gestibile, oppure sorgeranno contrasti interni? Sono domande che molti addetti ai lavori si fanno, e a cui non è facile dare risposte. Ci hanno provato due protagonisti “mancati” di questa tornata elettorale, cioè potenziali componenti di quel polo alternativo che poi non si è concretizzato.
Il primo, Luigi Boccanfuso, spiega: «Come è ampiamente noto, si era tentato di costruire un’aggregazione intorno al candidato sindaco Gino Di Meglio, ma poi ci si è resi conto che non si poteva andare oltre un numero di voti tale da conquistare più di due seggi, si è ritenuto di non poter partecipare alla competizione, perché con due consiglieri comunali non si può nemmeno chiedere la convocazione di un consiglio comunale. I motivi che hanno portato a questa inedita situazione, con la mancanza di un’alternativa alla maggioranza, sono molteplici: innanzitutto il fatto che il centrodestra, coi suoi partiti tradizionali, è letteralmente scomparso dall’isola. Questa circostanza ha sicuramente dato un pesante colpo alla politica locale, perché l’assenza dei partiti fa sempre il gioco dell’amministrazione in carica. Il secondo motivo va individuato nel modus operandi dell’attuale classe dirigente del comune di Ischia, che scoraggia i giovani ad approcciarsi alla politica. Ai giovani non viene riconosciuta nemmeno la pari dignità, e faccio un esempio su tutti: è stata rinnovata la pianta organica del Comune, attraverso decine e decine di nuove assunzioni, quasi senza fare concorsi. A un giovane valente, di fronte a cose del genere, non resta che abbandonare l’isola e cercare fortuna altrove: come si può pensare che in questo contesto la politica possa interessare i giovani? Questo è un altro dei motivi per cui non nascono aggregazioni politiche alternative all’attuale classe dirigente. Anche a livello nazionale non arrivano esempi incoraggianti: non dimentichiamo che nelle grandi città dove si è votato lo scorso anno, si è fatta molta fatica a costituire due poli alternativi. È un momento buio della politica, e queste le conseguenze».
Secondo Boccanfuso, le future dinamiche interne non saranno affatto tranquille: «Per quanto riguarda possibili frizioni interne alla maggioranza, sono dell’idea che per i primi due anni non succederà nulla, cioè non vi saranno apparenti contrasti. Fra l’altro proprio Il Golfo ha pubblicato una prima pagina eloquente: se hanno trovato un modus di convivenza in questi ultimi anni, lo troveranno anche nei prossimi due. Il problema nascerà quando bisognerà iniziare a delineare il nuovo candidato sindaco, successore di Enzo Ferrandino. Se Enzo manterrà la parola con Gianluca Trani, designandolo suo “erede”, questa amministrazione potrà durare anche cinque anni. Viceversa, se Enzo Ferrandino non è di questa idea, secondo me l’amministrazione potrebbe implodere. Personalmente, sono convinto di una cosa: Enzo Ferrandino è talmente innamorato della carica di sindaco, che creerà le condizioni per dimettersi in tempo utile per poter fare il terzo mandato. Questo è un mio convincimento, e sono sicurò che ciò accadrà», conclude Boccanfuso. Curiosamente, anche l’analisi di Davide Conte coincide in grandissima parte con quella dell’ex vicesindaco: «Dal 2007 viviamo una progressiva cloroformizzazione dell’opinione pubblica a Ischia. Dal primo mandato di Giosi Ferrandino fino ai giorni nostri – dichiara Conte – c’è stato un appiattimento dell’interesse verso la cosa pubblica, ma anche della volontà ad aspirare a qualcosa di meglio, visto il contemporaneo declino del contesto sociale. Il distacco conseguente è connaturato a quella sorta di egoismo che fa parte di noi ischitani: la cosa grave è che siamo arrivati ai giorni nostri in cui l’ischitano medio è arrivato ad assecondare questo stato di cose, fino al punto in cui, anche se ci fosse stata un’alternativa, la tendenza sarebbe stata quella tipica italiana di andare in soccorso del vincitore, non per spirito di parte, ma semplicemente perché viene considerato più utile e proficuo pensare di poter rimanere vicini a chi comanda per poi ottenere il soddisfacimento di qualche proprio interesse. Il progressivo declino è dovuto anche al comportamento dei vertici dei partiti più importanti: le due espressioni apicali della politica isolana, Domenico De Siano e Giosi Ferrandino, non hanno fatto nulla per mantenere quella classe dirigente alternativa che avrebbe potuto crescere, ma anzi ne hanno favorito l’imbastardimento, come col noto “caularone” del 2012, e favorito la scomparsa delle rappresentanze territoriali. Contro tali elementi la gente non ha voluto rendersi disponibile per un cambiamento, anzi, ha avallato tali comportamenti sperando di poter avere un piccolo tornaconto, guardando anche all’esempio di queste persone, con assunzioni incrociate di familiari tra un comune e l’altro».
Davide Conte non crede che a Ischia l’attuale equilibrio possa durare: «Innanzitutto – spiega Conte – dubito seriamente che Gennaro Savio possa farcela a conseguire un seggio, quindi la maggioranza resterà praticamente da sola. E sono convinto che ciò per loro sarà un danno enorme: innanzitutto usciranno vicendevolmente massacrati da questa campagna elettorale, che diventerà una guerra fratricida. Già questo logorerà gli equilibri interni. Poi, una volta definiti gli assetti di consiglio e giunta, credo che nel corso del tempo le incertezze, i malumori e gli scontenti si amplificheranno, e credo che ciò porterà a seri problemi per la tenuta della maggioranza. Credo che ci sarà una tranquillità apparente per i primi due anni, poi si chiederà se è il caso di proseguire oltre il termine dopo il quale non gli sarà consentito di ricandidarsi, cioè due anni, sei mesi e un giorno, oppure se andare a nuove elezioni ricandidandosi a sindaco. In un caso o nell’altro la cosa comporterà problemi: nel secondo caso, si romperebbe l’accordo con Gianluca Trani, designato successore. Se invece la metà consiliatura sarà superata, è tutt’altro che scontato che una buona parte della maggioranza di Enzo accetti tacitamente i giochi, cioè che Gianluca sia il nuovo candidato. Si tratta di una bagarre senza precedenti». Dunque entrambi, Boccanfuso e Conte, fissano alla metà della prossima consiliatura il momento decisivo per il futuro dell’inedita maggioranza pigliatutto.