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Elezioni lacchesi, venerdì si torna in Prefettura

Nuovo accesso negli uffici territoriali del Governo per esaminare i plichi della Terza Sezione del seggio della Fundera

Si tornerà venerdì prossimo in Prefettura per il quarto, si spera ultimo, accesso. Le schede contestate nelle ultime elezioni di Lacco Ameno terranno banco ancora a lungo. Dopo il provvedimento del Consiglio di Stato che ha proceduto a rettificare l’errore nella propria ordinanza, i delegati della Prefettura potranno finalmente mettere le mani sui plichi della Terza sezione, la più “chiacchierata” durante e dopo lo scrutinio del primo turno del 20 settembre scorso. È in quelle schede che dovranno essere individuate le undici censurate dal ricorso dei legali di fiducia del senatore Domenico De Siano, che sta provando a riprendersi la poltrona di sindaco assegnata a Giacomo Pascale in virtù dei quasi 160 voti in più ottenuti nel successivo ballottaggio di ottobre. L’errore appena corretto aveva determinato un significativo rallentamento nelle attività di verificazione da parte degli addetti della Prefettura: sono già tre gli accessi effettuati nella sede dell’ufficio territoriale del governo per eseguire le operazioni di individuazione delle schede contestate così come indicate nei ricorsi preparati dagli avvocati dei due candidati.

Il Consiglio ha prevedibilmente riconosciuto che l’istanza di correzione avanzata dall’avvocato Gino Di Meglio doveva essere accolta, “al fine di agevolare l’attività del verificatore, prudenzialmente attestato sul dato letterale riveniente dalla formulazione dell’ordinanza istruttoria, che inverte il riferimento alle sezioni 4 e 3, allocando una sola scheda presuntivamente invalida nella prima (Sez. 3) e 11 schede nella seconda (Sez. 4), anziché all’inverso”. Dopo l’accesso di venerdì prossimo, dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – concludersi l’attività istruttoria, al termine della quale il funzionario incaricato sarà tenuto a depositare presso la Segreteria della Sezione del Consiglio di Stato una relazione riassuntiva sottoscritta con firma digitale che dia conto dell’attività di verificazione svolta; alla relazione dovranno essere allegati i verbali delle operazioni di verificazione debitamente sottoscritti e copia conforme agli originali (che resteranno custoditi presso gli uffici depositari) delle schede elettorali in questione, dei verbali delle operazioni elettorali, delle tabelle di scrutinio delle sezioni e degli altri documenti esaminati nel corso dell’attività istruttoria. Visto comunque il rallentamento dovuto agli errori materiali da correggere nell’ordinanza, e le esigenze difensive da salvaguardare, la decisione finale del Consiglio di Stato slitterà inevitabilmente ben oltre l’8 giugno, data della prossima udienza.

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