POLITICA

Elezioni comunali: si apre una fase progettuale nell’interesse dei cittadini

Il prossimo appuntamento con le elezioni amministrative segnerà lo spartiacque tra chi ha idee e soluzioni e chi vuole perpetrare un vuoto amministrativo con interpreti altrettanto vuoti

Al di là di quello che sarà il ruolo di “Procida in Movimento”, guardiamo con estremo interesse alle prossime elezioni amministrative perché abbiamo a cuore il futuro di quest’isola e dei cittadini che la abitano. In questi anni abbiamo messo al centro della nostra azione sociale e politica alcuni punti fondamentali, indicativi ma non esaustivi, che riteniamo opportuno ricordare, prima a noi stessi, da cui ripartire per costruire un progetto di sviluppo locale che sia includente e virtuoso per tutti.

1. Il turismo sistema di crescita economica e professionale per l’intero territorio con destinazione Procida;

2. Disabili e nuova dignità per un un’isola senza barriere;

3. Viabilità e vivibilità e un nuovo trasporto pubblico per un’isola a mobilità alternativa;

4. Il valore della Corricella e il patrimonio dell’umanità da tutelare;

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5. Un piano di riqualificazione e sviluppo per il centro storico di Procida;

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6. Servizi, politiche sociali ed aggregative per i meno giovani e gli anziani;

7. Un nuovo protagonismo giovanile e la lotta alle devianze;

8. Eliminazione del contributo di sbarco e pagamento biglietto residente per i “figli di Procida”.

9. La difesa dell’ambiente e le iniziative per il decoro del territorio;

10. Le scelte condivise e gli strumenti di partecipazione alla vita Amministrativa.

Riteniamo che da troppo tempo ci sia un vuoto di confronto, di elaborazione, di progettualità (basta vedere gli ordini del giorno del Consiglio Comunale per rendersi conto che mai si sono affrontate tematiche diverse da adempimenti tecnici o interrogazioni della minoranza) che qualifichi l’azione amministrativa e proietti il territorio verso i decenni che verranno.

Riteniamo indispensabile che vengano valorizzate tutte le energie del territorio compreso i tanti professionisti che vivono e lavorano fuori Procida ma che restano legati all’isola (troppo spesso utilizzati solo per collaborazioni a gratis mentre gli incarichi vengono affidati a “stranieri”).

Giovani e ‘senior’, donne e uomini, persone che si metteranno in gioco per la prima volta e altre con un passato politico (in gruppi diversi) devono ritrovarsi intorno ad alcuni principi comuni, che costituiscono la base della nostra identità di procidani. Pensiamo che il bene della collettività debba venire sempre prima delle ambizioni dei singoli e che la partecipazione civica sia un valore. Il dialogo, l’ascolto e il confronto nel rispetto delle altre opinioni sono le regole per rendere questa partecipazione utile e proficua per la nostra collettività.

Negli anni abbiamo avuto buoni e cattivi amministratori, gente preparata e meno, chi lo ha fatto con passione e chi ha svolto il ruolo di mera comparsa. In quest’ottica riteniamo doveroso che, qualsiasi compagine si ponga al governo dell’isola alzi dei paletti imprescindibili sul compenso degli amministratori, ad esempio, che a nostro avviso, in modo particolare con la situazione delle casse comunali, devono svolgere il loro mandato con l’unico obiettivo di fare il bene comune senza far diventare la carica alla stregua di un “posto” anche se a tempo determinato. Alla stregua, riteniamo che le compagini gestionali (assessori, presidenti di municipalizzate, membri di commissioni, etc. ) vengano scelte, ed annunciate in precedenza così da essere valutate in toto dagli elettori, in base alle competenze maturate nel percorso lavorativo e non sul quoziente voti, diventando, casomai, l’oasi di salvezza per i “trombati”. Senza fare distinzioni di sesso o anagrafica, quindi, diciamo che questo territorio ha bisogno di vedere riconosciuto a quelle persone più capaci e volenterose la possibilità di esprimere se stessi nell’interesse esclusivo della comunità. Basta portatori voti (qualora ancora esistenti), che poi alzano solo la mano, basta personaggi che barattano il loro impegno politico con tornaconti personali, basta con quelli che hanno qualche voto più degli altri ma che mai hanno detto nulla e mai hanno mostrato interesse per i problemi sociali, basta gente mediocre, impreparata ed inefficace a guidare le sorti della nostra isola.

Il prossimo appuntamento con le elezioni amministrative segnerà lo spartiacque tra chi ha idee e soluzioni e chi vuole perpetrare un vuoto amministrativo, con interpreti altrettanto vuoti, che non può che far male a quest’isola. Cinque anni fa si è chiusa una fase amministrativa durata vent’anni, nel 2020 si chiuderà una fase sperimentale che ha portato tanta buona volontà, ma scarsa valenza politica e amministrativa, segnata, oltre gli annunci iniziali, da scarsi rapporti con la cittadinanza e da una percezione di anarchia territoriale e di diffidenza umana che non ha fatto bene alla nostra comunità. Nel 2020 l’isola guarderà al futuro. Noi parteciperemo direttamente nel momento in cui ci sarà consentito di dire la nostra e di contribuire a garantire il futuro di quest’isola in termini di sviluppo, di vivibilità, di coesione sociale, di attenzione verso gli interessi generali.

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