Dopo una furiosa ed accanita campagna elettorale le elezioni del priore nella congrega dei turchini sono terminate il 23 febbraio dopo che erano iniziate alle 10 del mattino. Quella dei turchini è stata una campagna aspra e violenta anche se , come tutte le cose curiali, i toni sono sempre morbidi e concilianti. Si dice che il padre spirituale, padre Marco Meglio che contro ogni regola aveva assunto il ruolo di regolatore della campagna elettorale, avesse detto pubblicamente che Matteo Germinario, uno dei confratelli più antichi dei turchini, candidato alla carica di priore, non fosse eleggibile in quanto contrario per principio alla categoria dei preti.
Se questa diceria è vera o falsa noi non lo sappiamo di preciso. Comunque in caso di realtà sarebbe una cosa piuttosto considerevole perché il padre spirituale non deve assolutamente entrare nelle cose non sacre della congrega in quanto il potere legale nella congrega e quello del padre spirituale sono nettamente separati e non si è mai visto, nei cinquecento anni di vita della congrega, che il potere spirituale si frammischiasse a quello laico. Se invece la cosa è falsa rivolgiamo le nostre scuse a Don Marco Meglio augurandogli che le cose vadano diversamente. Ma nella questione qualcosa di vero ci deve essere altrimenti perché un gruppo corposo di confratelli avrebbe scritto a padre Tufo, responsabile delle congreghe presso la curia di Napoli, quanto stava succedendo o per lo meno s’immaginasse succedesse a Procida sull’argomento? Padre Tufo ha risposto subito alla lettera dei procidani dicendo che non c’era nessuna differenza tra un confratello e un altro per l’elezione a priore e che tutti potevano assumere questa carica purchè in regola con i contributi.
Quello che si sussurra per la strada è l’antefatto delle elezioni presso la congrega dei turchini, ma esiste tutto un trascorso, un modo di agire che corrisponde a dei fatti attuali che tengono presente le situazioni inerenti all’elezione molto più precise e più aderenti alla realtà.
La vittoria di Matteo Germinario, superiore a qualsiasi vittoria di una fazione sull’altra degli anni precedenti, dà una valutazione del voto popolare molto precisa perché il successo elettorale attuale è dovuto ad una credenza politico- popolare che fa assumere questo voto a qualsiasi dimensione. L’interesse preciso per il voto e l’attaccamento al senso elettorale da parte degli elettori ha dato l’esatta sensazione che questa elezione fosse molto sentita ed ha permesso l’espressione da parte di qualche prete : “le elezioni alla congrega dei turchini sono la sconfitta dei preti nei confronti delle unità ecclesiastiche”.
Per la prima volta, nell’elezione della congrega, è stata eletta alla carica di “vice priore” una donna, Enrica Cozzolino, che ha preso il maggior numero di voti di tutti gli altri candidati. Nulla di più probabile che alle prossime elezioni, fra tre anni, ci possa essere un priore donna.
Si augura al nuovo priore il successo ed il trionfo del nuovo governo nell’ambito della congrega dei turchini.