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Educazione alla Legalità, l’Arma dei Carabinieri incontra gli studenti dell’IC “Vincenzo Mennella”

Gianluca Castagna | Lacco Ameno – All’Istituto Comprensivo “Vincenzo Mennella” di Lacco Ameno una giornata dedicata all’Educazione della Legalità. Lunedì mattina 26 febbraio il plesso della Fundera, sede della scuola elementare e delle medie, ha ospitato i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri di Casamicciola per un incontro sulla prevenzione e la repressione degli illeciti che possono coinvolgere i cittadini sin dalla loro età più giovane.
In mattinata, nell’auditorium dell’Istituto, sono stati protagonisti gli alunni delle classi terze della scuola secondaria; nel pomeriggio quelli delle classi quinte della primaria. Una giornata importante perché il rispetto delle regole non significa tanto educazione all’obbedienza ma tappa fondamentale di un percorso di responsabilità individuale e consapevolezza civica. In questo senso l’educazione alla legalità è la prima forma di contrasto al diffondersi della cultura criminale e non va considerata come un’educazione «altra» rispetto all’intervento educativo, sebbene abbia un’intenzionalità specifica che può declinarsi in molti obbiettivi: dall’esercizio della cittadinanza attiva alla diffusione della cultura dei valori civili e della convivenza pacifica, dal rispetto della memoria storica (troppo spesso rimossa, si pensi all’esempio dei giudici Falcone e Borsellino) al contrasto verso forme di bullismo e/o discriminazione.

«Conoscere il ruolo delle Forze dell’Ordine, le sanzioni, le leggi e i codici è importantissimo» sostiene la Dirigente scolastica Assunta Barbieri. «Quante volte non ci si rende conto, specie da ragazzi, che si sta commettendo un illecito? O che le conseguenze di un certo comportamento possono diventare gravissime per noi e per chi ci circonda? Mi piacerebbe tanto si arrivasse a un processo riformatore dove, avendo la certezza del reato, delle leggi e della pena, tutti diventassero più consapevoli dei loro gesti. Anche i più giovani che oggi fronteggiano strumenti nuovi come la Rete, i social, la comunicazione digitale. La scuola gioca un ruolo importante: trasmettere la conoscenza in maniera lineare e trasparente».
Il Maresciallo Arturo Battello, a capo della Stazione di Casamicciola, insieme a due colleghi dell’Arma, ha illustrato l’attività dei Carabinieri e, attraverso una serie di slides, affrontato una serie di problematiche che investono sempre più pervasivamente il mondo dei giovani e della scuola. Bullismo, cyberbullismo, discriminazione, alcolismo, uso di sostanze stupefacenti, dipendenza fisica e psicologica. Un video ha mostrato tutte le conseguenze che possono derivare da una guida sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti.

«Prima di proiettarlo, ci siamo interrogati perché si tratta di immagini forti. E’ vero che sono attori, ma la realtà è quella se non peggiore. Che senso ha dare una serie di informazioni sugli effetti della cannabis, della cocaina, dell’abuso di alcool se poi non si comprendono in maniera diretta quelle che sono le conseguenze di certi comportamenti superficiali?».
«Il bullismo si registra in fasce d’età sempre più basse», continua la preside. «Sono cambiati gli strumenti. Se prima il bullismo si manifestava a 16 anni, oggi molto prima. Penso alle sfide estreme, come i video messi in rete per gareggiare a chi si ubriaca di più. E’ triste pensare come facciano presa. Domanda: la famiglia dov’è? Che fa? E’ la famiglia che deve intervenire per prima quando si accorge che qualcosa non va».
Numerose domande e curiosità sono poi state avanzate dagli alunni, anche su temi strettamente attuali, quali la recidiva dei reati o a chi rivolgersi quando si è testimoni di un incidente e su tanti altri aspetti che hanno tenuto alta l’attenzione per tutta la durata dell’incontro. Al termine della visita dei carabinieri dell’Arma presso l’IC “V. Mennella”, i volti soddisfatti degli studenti per aver passato una piacevole mattinata insieme discutendo sui veri valori di una corretta e sana convivenza civile.
Prossimo appuntamento: venerdì 16 marzo con gli operatori dell’associazione “Libera” per la XXIII Giornata dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Maresciallo Arturo Battello«Esperienza educativa: la soddisfazione, anche come genitore, di farne parte»

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Da quanto tempo l’Arma dei Carabinieri dell’isola d’Ischia entra nelle scuole per educare alla legalità? Qual è la risposta degli studenti più giovani?
Sono diversi anni che siamo invitati nelle scuole, quasi una decina. La risposta è quella che si è vista anche oggi: interesse, curiosità, voglia di conoscere le norme che regolano la convivenza. Domande anche non attinenti in maniera così stretta ai temi trattati durante questi incontri.
Eppure episodi di bullismo, cyberbullismo, uso di sostanze sembra riguardare gli studenti a un’età sempre più bassa.
Il rispetto delle regole va insegnato soprattutto in famiglia e nelle scuole. Noi entriamo in questo mondo illustrando tutte le problematiche connesse a una condotta fuori dalle regole, soprattutto per mostrare ai giovani le conseguenze di comportamenti discutibili e illegali. Ma tutto deve partire dalla famiglia e dall’esempio.
Com’è la situazione nelle scuole isolane? E’ stato mai richiesto un vostro intervento e per quali tematiche?
Per fortuna, per quanto ci riguarda, non è mai stato necessario un intervento dell’Arma nelle scuole isolane. Se ci sono episodi di bullismo, vengono gestiti e risolti positivamente all’interno dell’istituzione scolastica. C’è però molta voglia di conoscenza, siamo contenti di poter collaborare e trovare interlocutori sensibili.
Com’è il rapporto con gli insegnanti?
Prima di questi incontri, ne parliamo con i responsabili scolastici. Preside e docenti. Anche per concordare temi, linguaggio e strumenti di comunicazione. Le faccio un esempio: il video che abbiamo mostrato oggi è molto forte, prima di farlo vedere ai ragazzi ne abbiamo parlato a lungo con la preside e i docenti.
Qual è l’esperienza più gratificante legata a questo ruolo di ‘tutor’ della legalità?
L’Arma dei Carabinieri ha dato a noi militari l’opportunità di fare queste conferenze. Le faccio con piacere soprattutto come genitore e non solo come rappresentante delle forze dell’ordine. i sento in dovere di partecipare a questo momento educativo che ritengo fondamentale per la formazione dei cittadini più giovani. E’ questa la gratificazione più grande.

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