Dragaggio del porto di Casamicciola, avanti fino al 23 luglio

Da oggi al via i lavori nella zona destinata ai mega yacht alla foce della Lava: continua così il “viaggio” in uno dei cantieri più controversi ed attenzionati della ricostruzione post frana che tiene (purtroppo) ancora lontani i traghetti dallo scalo termale

Si protrarranno fino al 23 luglio i lavori afferenti il dragaggio del porto turistico di Casamicciola Terme. Un viaggio lungo sette mesi in uno dei cantieri più controversi ed attenzionati della ricostruzione post-frana che di fatto ha tenuto e tiene lontano dal secondo scalo isolano il traffico commerciale traghetti e priva la comunità di un importante presidio infrastrutturale anche per i previsti (e mai realizzati) piani di allontanamento dal territorio esposto alle molteplici catastrofi naturali.

La rimozione Fango e ripristino dei fondali affidata all’ Ente attuatore Comune di Lacco Ameno ed all’Impresa Esecutrice alla  C.e.m. Spa è attualmente è in corso e vede una chiusura lavori, stimata all’11 luglio 2023, per la sola parte interna al molo turistico della Torretta di Marina di Casamicciola Terme e Cala degli Aragonesi.

Il materiale dragato, come è noto, anche in questo caso, in relazione agli esiti della caratterizzazione ambientale e alla classificazione del rischio associato, sarà refluito in mare nell’apposita area di “dumping” autorizzata oltre le 3 miglia nautiche, a nord della costa isolana a largo di Forio

Vedendo slittare cosi il termine precedentemente imposto in via del tutto ottimistica al 4 luglio. La stima del materiale che doveva esser dragato è intorno ai 12 mila metri cubi. Cominceranno invece proprio oggi, 4 luglio, almeno sulla carta le operazioni di dragaggio dell’area turistica del medesimo porto di Casamicciola nella zona Mega Yacht di Marina di Casamicciola, alla foce della Lava. Sotto l’enorme mole del Complesso Pio Monte della Misericordia a partire da oggi fino al giorno 23 luglio saranno effettuati i lavori con Moto Pontone, Moto Betta, Rimorchiatori e sub.Si ipotizza la rimozione di circa 13 mila metri cubi di prodotti.

Il materiale dragato, come è noto, anche in questo caso, in relazione agli esiti della caratterizzazione ambientale e alla classificazione del rischio associato, sarà refluito in mare nell’apposita area di “dumping” autorizzata oltre le 3 miglia nautiche, a nord della costa isolana a largo di Forio. Come spiegano gli atti ufficiali diffusi dalle autorità preposte, il responsabile delle operazioni in mare è l’Ing. Paolo Scarpone e Geom. Leopoldo Sena, RUP l’Arch. Nicola Regine con Direttore Operativo Ing. Vincenzo D’Avino e Direttore dei Lavori l’Ing. Miragliuolo.

Per il dumping in mare fa fede il Decreto Dirigenziale nr. 184 del 19.05.2023 della Regione Campania, avente ad oggetto, “Autorizazione delle attività di dragaggio ed immersione in mare dei materiali di escavo. Oltre che il rilascio del provvedimento di ammissione al trasporto marittimo di fanghi di dragaggio con umidità superiore al TML – para 7 M/betta “STELLA” rilasciato dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Reparto IV – Ufficio I – Sezione 1°. Il Provvedimento n° 16/2023 emesso il 14 giugno scorso è valido fino al 18 maggio 2026.

Mentre le attività saranno effettuate mediante l’impiego di mezzi navali: Moto Pontone denominato “LELLA”, Moto Betta denominata “Stella”, Rimorchiatore denominato “Vincenzo IV”, Rimorchiatore denominato “ZEPHIR”, e dall’O.T.S. Macera Antonio, dei sommozzatori in servizio locale della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, e con l’ausilio della Società “Cala degli Aragonesi”.

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