CULTURA & SOCIETA'

Domenica di festa per la chiesa della Marina di Casamicciola che compie 200 anni: oggi il Vescovo Villano incorona la Madonna del Buon Consiglio

Una testimonianza scritta a devozione della Madonna del Buon Consiglio, “Cuoll stuort”, di un casamicciolese doc Domenico Castagna: “Nella mia vecchia casa, nella stanzetta dei miei genitori, su un vecchio mobile costruito da mio padre, c'è una statuetta che rappresenta il volto della Madonna del Buon Consiglio. Solo il volto, in una cappelletta di porcellana, dal colore bianco sporco, se non ricordo male. Sul quel mobile, c'era in effetti una sorta di altarino, come facevano sempre le nostre nonne. Quella statuetta era il termometro della situazione della mia famiglia. Un punto di riferimento, per capire come andavano le cose in casa. Spesso c'era un lumino acceso, a volte un vasetto di fiori di giardino. Nei momenti felici, mia mamma cantava "dell'aurora tu sorgi più bella..." O pregava dicendo "tutta sei bella , o maria!". Nei momenti bui i vasetti con i fiori erano di più, come i lumini accesi. Nei momenti disperati quella statuetta non trovava pace, perché mia madre la scuoteva con forza , gridando "cuoll ' stuort, pensaci tu!...”.

Casamicciola in attesa della “ricostruzione” propagandata in più modi, ormai si concentra sul presente e guarda speranzosa al futuro. Il presente è fatto di rilancio delle proprie tradizione laiche e religiose e di eventi musicali e culturali in piazza per rendere festosa e motivata l’atmosfera del paese. Oggi per i casamicciolesi è doppia giornata festiva per la domenica che si vive e per il programmato evento dell’incoronazione della Madonna del Buon Consiglio e festeggia anche San Giovanni Battista la cui ricorrenza ufficiale cade proprio domani 24 giugno. La chiesa del Buon Consiglio in Casamicciola quest’anno compie duecento anni di storia.

Questo evento così importante sarà suggellato da un straordinario momento di fede che verrà vissuto oggi come comunità di Casamicciola: l’incoronazione della statua della Madonna del Buon Consiglio venerata a Casamicciola come Stella del Mare per le mani del Vescovo Mons Carlo Villano. Quest’anno l’Amministrazione del Pio Sodalizio ha inteso ripristinare anche l’antica festa di San Giovanni Battista. Alla Marina di Casamicciola, infatti, sorgeva una chiesa dedicata a San Giovanni dove ora ha sede l’ufficio postale. Crollata con il terremoto del 1883 il titolo e il culto di San Giovanni furono portati nella vicina chiesa dei Marinai. Giuseppe D’Ascia nella “Storia dell’isola di Ischia” afferma che “nel mese di Giugno i marinai tributavano una chiassosa festa in onore di San Giovanni”. È stata realizzata una nuova immagine di San Giovanni Battista benedetta, all’inizio dei festeggiamenti, giovedì scordo 20 giugno. I casamicciolesi pungolati dal loro parroco Don Gino Ballirano sono invitsti a partecipare a questi eventi di grazia “per imparare, secondo il messaggio di Don Gino, da Maria “il buon Consiglio” che è quello di amare e seguire il suo Figlio Gesù”.Lungo la strada litoranea si trova la chiesa del Buon Consiglio, detta anche chiesa dei marinai, fondata nel 1821 per iniziativa di un gruppo di piccoli imprenditori nel settore marittimo, i cui nomi sono scolpiti in una lapide posta nella chiesa, entrando a destra. Acquistato il suolo in piazza Marina, fu deciso di dedicare il luogo di culto alla Madonna del Buon Consiglio ed a San Giovanni Battista ed alle anime del purgatorio, ai quali sono dedicati, ab antico, i due altari dell’unica navata. Nel 1929 si è proceduto a rivestire di marmo le pareti. Nell’interno vi sono alcuni affreschi del Canino ed una statua tardo settecentesca, di artigianato laziale, acquistata da marinai che frequentavano tali lidi.

IL VESCOVO DI ISCHIA CARLO VILLANO

Entrando, sulle pareti sinistra e destra, sono collocati due dipinti raffiguranti l’uno il Battesimo di Gesù e l’altro il Cuore del Redentore, opera di un ignoto artista, presumibilmente locale, attivo alla fine del secolo XVIII. In sacrestia, in una nicchia, vi è una statua, in legno scolpito e dipinto, raffigurante la Madonna del Buon Consiglio, opera di un ignoto scultore campano attivo nella prima metà dell’Ottocento. Sull’aureola vi è un punzone con la sigla “D/AB” ed un bollo camerale, che fu in uso dal 1832 al 1839, di un argentiere napoletano non identificabile. Sempre in sacrestia, in un mobile, è conservato un originale ombrello processionale in seta ricamata, di artigianato campano della seconda metà del secolo XIX. Nella zona absidale vi è l’altare maggiore in marmi policromi, il cui ciborio è opera dell’argentiere napoletano Domenico Capozzi, attivo tra il 1820 ed il 1850 ed autore della statua di Sant’Agostino per il Tesoro di San Gennaro. L’altare è databile intorno alla fine della prima metà del secolo XIX e nella sua realizzazione furono utilizzate parti, tra cui il paliotto ed i cherubini, provenienti da un altare smembrato della seconda metà del Settecento.

Infine sulla parete dell’altare maggiore vi è il dipinto rappresentante la Madonna del Buon Consiglio, titolare della chiesa. La tela, eseguita nel 1835 da un ignoto pittore locale, raffigura il miracolo del trasporto dell’effige della Vergine da Scutari a Genazzano.

Ora una testimonianza scritta a devozione della Madonna del Buon Consiglio di un Casamicciolese doc Domenico Castagna: “Nella mia vecchia casa, nella stanzetta dei miei genitori, su un vecchio mobile costruito da mio padre, c’è una statuetta che rappresenta il volto della Madonna del Buon Consiglio. Solo il volto, in una cappelletta di porcellana, dal colore bianco sporco, se non ricordo male. Sul quel mobile,c’era in effetti una sorta di altarino, come facevano sempre le nostre nonne. Quella statuetta era il termometro della situazione della mia famiglia. Un punto di riferimento, per capire come andavano le cose in casa. Spesso c’era un lumino acceso, a volte un vasetto di fiori di giardino.Nei momenti felici, mia mamma cantava “Dell’aurora tu sorgi più bella…” o pregava dicendo “Tutta sei bella , o Maria!”. Nei momenti bui i vasetti con i fiori erano di più, come i lumini accesi. Nei momenti disperati quella statuetta non trovava pace, perché mia madre la scuoteva con forza , gridando “Cuoll ‘ stuort, pensaci tu!”. “Cuoll stuort” era il non tanto affettuoso epiteto con il quale ci si rivolgeva alla Madonna del Buon Consiglio. Non era una invenzione linguistica di mia mamma, apparteneva a tutte le donne del “Rione ‘e vascio”, la zona della Marina di Casamicciola, alle spalle del Mobilificio Polito, ex Cinema Italia, dove sono nato e vissuto per alcuni anni, in una baracca con qualche topolino e scarafaggio come coinquilino. In diversi momenti della mia vita ho visto quella statuetta essere scossa in quel modo da mia madre.

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IL PARROCO DON GINO BALLIRANO

La prima volta fu tanti tanti anni fa,ma lo ricordo benissimo. Ero piccoletto e vivevo ancora in baracca. Vidi portare mio padre ferito ,sanguinante e dolorante.. Era caduto da una notevole altezza , mentre nella Chiesa del Buon Consiglio preparava i drappi per la festa del 26 aprile. Mio padre rimase immobile per lunghi mesi e la mia famiglia perse a lungo l’unica fonte di sostentamento. I miei zii mi raccontano che io, piccolo piccolo, mi recai arrabbiato in chiesa in cerca di chi non era stato attento alla sicurezza di mio padre, distraendosi e facendo cadere la scala. Ricordo i pianti di mia madre e il continuo rivolgersi a quella statuetta, al grido di “Cuoll stuort’, pensaci tu”. E la Madonnina ci pensò. Voglio credere che ci mise la “buona parola”. Mio padre guarì , ebbe sempre un lavoro e fece il sagrestano al Buon Consiglio per tanti tanti anni. Ma la paura delle altezze e delle profondità non mi ha mai abbandonato da allora. Così ogni 26 aprile ,non andavo a scuola. Preferivo stare con mio padre,era un imperativo categorico della mia coscienza. Non perché fossi particolarmente devoto alla Madonna, non perché volessi stare in sagrestia con don Antonio e donna Vittoria, compatroni del Pio sodalizio, ma a volte piuttosto severi con me (avevo la sola colpa di fare il chierichetto a S.Antonio e non nella Chiesa di mio padre, a sentir loro), non perché volessi marinare la scuola. Semplicemente perché dovevo stare attento a mio padre! Il 26 aprile, infatti, c’era la tradizione di esporre sul tetto della Chiesa la bandiera dei Marinai e a fare questa operazione era mio padre. Allora io, memore di ciò che era accaduto, mi mettevo di sotto e lo guardavo, con il cuore a mille. Nella mia ingenuità, pensavo di accoglierlo tra le mie braccia se fosse caduto ancora! E mi rasserenavo solo quando scendeva da lì e mi veniva incontro, dicendo “Stu’ scem, nun ‘a vo furnì!.”. Ecco, ogni 26 aprile riaffiorano questi ricordi. Mio padre e mia mamma sono nel mio cuore, sempre! Su quel mobiletto c’è ancora la statuetta, anche se a lei non mi rivolgo, perché non abito più là. La baracca nel Rione è ora una casetta e vi abita mio cugino. Il “Rione ‘e vascio” è cambiato, quasi non lo riconosco più. Nella Chiesetta del Buon Consiglio ci vado spesso. Sento forte la presenza di mio padre. Non so se ancora si espone quella bandiera. Buona Festa del Buon Consiglio a tutti e… “Cuoll stuort, pensaci tu!”.

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