Disturbi alimentari, Ischia s’illumina di lilla per una giornata davvero speciale
di Isabella Puca
foto Franco Trani
Ischia – Una lunga giornata tra emozioni, balli, canti e testimonianze, una lunga giornata che ha visto insieme tanti giovani, ciascuno con il suo fiocchetto lilla appuntato sul petto per dire il proprio no ai disturbi del comportamento alimentare. È il secondo anno consecutivo che anche qui sull’isola, il 15 di marzo, viene celebrata la giornata internazionale del fiocchetto lilla per la lotta ai disturbi del comportamento alimentare e, rispetto allo scorso anno, la partecipazione è stata ancora più massiccia. Era proprio questo l’obiettivo di Paolo Massa presidente dell’ “Associazione Artemisia una voce per l’anoressia” che, insieme all’associazione “Accoglienza Il girasole” ha organizzato diversi appuntamenti per stare insieme e riflettere sul tema. Già a partire dalle 15:00 in diverse palestre del comune d’Ischia, le associazioni sportive hanno dato vita a molti momenti di sport, mentre alle 15:30, presso la scuola media Scotti c’è stato un incontro con gli adulti, genitori in primis, che si trovano a vivere il problema sulla pelle dei loro figli o che, in qualche modo, vogliono prevenirlo. Alle 18:30, la Cattedrale di Ischia Ponte era gremita di gente per una messa celebrata dal vescovo Mons. Pietro Lagnese in cui si è pregato per quanti soffrono o combattono il disturbo e per tutti quelli che, come Artemisia, purtroppo, non ce l’hanno fatta a vincerlo. «Viviamo insieme questa giornata in cui si prega, si riflette e si testimonia, consapevoli che la lotta ai disturbi del comportamento alimentare deve vederci uniti». Così ha esordito il vescovo Lagnese mentre, seduti in chiesa c’erano tantissimi giovani sportivi, insegnanti e amici di Artemisia. «Pensavo – ha continuato il Vescovo – a tutti i giovani affetti dall’anoressia, chissà quanta solitudine. È una malattia che ti fa sentire in una gabbia, che ti isola e ti fa sentire il vuoto intorno. La solitudine va combattuta attraverso momenti come quello di oggi. C’è ancora tanta omertà, silenzio e invece bisogna parlarne, riflettere». Penetranti le parole di Mons. Lagnese che più volte ha sottolineato come il disturbo del comportamento alimentare sia legato alla solitudine; parole di speranza che vedono una via d’uscita dal problema nelle preghiere e nell’allontanamento della solitudine. «Come vescovo – ha poi concluso – non posso disinteressarmi di questa realtà che vede coinvolti i giovani della nostra isola. I disturbi del comportamento alimentare sono il frutto di una società un po’ malata. Pensavo ai giovani che sono morti, a quelli che stanno lottando e vedevo vittime innocenti di questa società dove l’uomo è quello che appare e non ciò che è. La felicità sta nella capacità di donarsi, di non pensare solo a sé, di spendere la propria vita per gli altri. Siamo qui per pregare per i giovani che stanno lottando per uscirne, per loro, le famiglie, gli amici. Per pregare per quei giovani che hanno ceduto all’idolatria dell’apparire, per quelli che hanno creduto che un fisico curato potesse significare essere felici quando, invece, la felicità dipende da come batte il nostro cuore». Al termine della sentita celebrazione eucaristica sono state circa 40 le associazioni che hanno ricevuto un tulipano raccolto in un fiocchetto lilla, un dono simbolico, un ringraziamento da parte di “Artemisia una voce per l’anoressia” per aver preso parte alla giornata. La festa è esplosa nel piazzale aragonese dove, su di un palco, si sono alternati giovani ischitani che hanno dato prova della loro abilità con canti e balli. Ad aprire la serata, presentata da Carmen Cuomo, una poesia di Clementina Petroni in ricordo di Artemisia, a chiuderla un volo di palloncini bianchi tra i fuochi d’artificio. Alle spalle di un folto pubblico, nonostante il freddo serale di marzo, la magia di un Castello Aragonese tutto colorato di lilla.