LE OPINIONI

DIRITTO DI REPLICA La verità sull’incidente che ha coinvolto mio figlio

Gentile Direttore de Il Golfo Quotidiano, 

la sottoscritta madre del ragazzo coinvolto nell’incidente di giovedì scorso, chiede di ricevere, cortesemente, spazio sul Suo giornale in merito all’articolo pubblicato dalla sig.raIda Trofa e dal titolo “INCIDENTE A LACCO, IL CENTAURO TRASFERITO A NAPOLI, al fine di fornire le seguenti precisazioni, poiché l’istante ritiene che tali informazioni siano non solo errate, ma soprattutto diffamatorie.

L’articolo è pieno di errori non rispetta la legge per la privacy, di conseguenza,ai sensi dell’articolo 8 della legge numero 47dell’8 febbraio 1948,relativo al diritto di replica, chiedo che venga pubblicato questo mio testo al fine di ristabilire la verità dei fatti occorsi poiché tale situazione sta causando gravi danni all’immagine di mio figlio. 

Innanzitutto l’articolo continua a pagina 5 e non 7 come scritto in prima pagina; il comune si chiama Lacco Ameno e non Lacco. Segue: “Incidente a Lacco, il centauro, trasferito…” prima di tutto mio figlio non è un centauro, bensì, come ciascuno di noi, possiede un mezzo di trasporto che utilizza per i suoi spostamenti di lavoro, di studio e di svago. 

L’articolo continua rivelando il nome e cognome di mio figlio per intero, per quale motivo viene fatto solo il suo nome e non quello dell’altro “centauro” alla guida di una motocicletta rossa di grossa cilindrata con cui si è impattato? E da dove nasce la necessità della giornalista di specificare le sue origini etniche senza preoccuparsi invece di quelle del motociclista coinvolto? 

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La giornalista continua scrivendo che “…il giovane dominicano ma residente sull’isola…” Omarli non è dominicano, è un cittadino italiano come entrambi i suoi genitori. È isolano, nato e cresciuto a Lacco Ameno, ha frequentato tutte le scuole dell’obbligo qui dove è nato e poi ha cominciato la sua prima esperienza di lavoro in pizzeria, dove giovedì scorso si stava recando come ogni giorno per il turno serale. 

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Più avanti, nel secondo paragrafo intitolato “La dinamica del sinistro” c’è scritto: “Nella folle corsa ha incrociato travolgendo un motociclista fermo in coda su una via imbottigliata dal traffico…” Io chiedo ad Ida Trofa, la quale non era presente sul posto: nella folle corsa di chi? di un pazzo che ha travolto tutto ciò che si trovava davanti?che, citando un passo del paragrafo successivo,“…ha rischiato di morire e di far morire chi inavvertitamente si trovava lungo la sua strada.” Dunque, intanto la carambola impazzita, così descritta,resta solo frutto dell’immaginazione della premiata e coraggiosa giornalista, che ancora non soddisfatta di quanto personalmente dichiara,nonostante sia stata aperta un’inchiesta, continua imperterrita rivelando anche ogni minimo dettaglio di una prognosi riservata. Mio figlio ha solo diciannove anni ed è appena cominciata la sua vita da adulto, se sopravviverà quale sarà la sua reputazione? A quanto pare la motocicletta apparterrebbe ad un certo Antonino Parisi di 58 anni, siciliano, ma residente ad Ischia da tempo. Abbiamo solo la sua versione dei fatti per ora e con quella, condita solo da allusioni, si sta infangando l’immagine di un bravissimo giovane, amato da tutti e con un cuore grande. 

Persone presenti sul posto al momento dell’incidente asseriscono che il motociclista proveniva dalla discesa del campo sportivo, via Pannella Vecchia, e non come da lui dichiarato alle forze dell’ordine nella stessa direzione del ragazzo,e che, nel farsi strada all’incrocio, tra la fila di veicoli abbia travolto Omarli con il suo scooter sbalzandolo in aria.In mia presenza il motociclista ha dichiarato ai carabinieri di aver visto mio figlio che dall’alto della circumvallazione provinciale ha superato tutte le auto in fila, come ha potuto vederlo per tutto il tempo se procedevano entrambi nella stessa direzione, dallo specchietto retrovisore? 

Un articolo online pubblicato da Teleischia, in data 01 Settembre 2023dichiara che: “Una motocicletta e uno scooter si sono scontrati frontalmente” aprendo così ancora un’altra ipotesi, quella in cui il centauro provenisse dalla direzione opposta. 

Dalle foto dell’articolo di Ida Trofa si evince che la motocicletta rossa di circa 400 quintali, tra l’altro spostata dal luogo della caduta e messa comodamente sul cavalletto, si trova in direzione opposta a quella dello scooter diplastica scaraventato in aria, il quale resta visibile sullo sfondo, sul muretto. 

Alle mie domande non occorrealcuna risposta se non rispetto e preghiera. È stata aperta un’inchiesta e la prognosi resta riservata.

Distinti saluti, 

Maria Magdalena Luis García 

RISPONDE GAETANO FERRANDINO – Prendiamo atto delle precisazioni pubblicate dalla signora Luis Garcia, e le pubblichiamo integralmente come è nel nostro costume, dal momento che la censura è un qualcosa che proprio non ci appartiene. Ciò detto, una precisazione ci deve essere consentita, pur tenendo conto del particolare e delicato momento che chi ci ha scritto sta vivendo: vanno bene le precisazioni relative alla dinamica dei fatti, ma ci risparmi almeno le lezioni di natura lessicale, se non chiediamo troppo. Per il resto, auguri di pronta guarigione al ragazzo.

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