DIES DOMINICA – 4a domenica di Quaresima (anno B)
“ Il 666, indicato tre volte, cioè per 3, esprime l’anno 1998, millenovecentonovantotto. In questo periodo storico, la massoneria, aiutata da quella ecclesiatica, riuscirà nel suo grande intento: costruire un idolo da mettere al posto di Cristo e della sua Chiesa. Un falso Cristo e una falsa Chiesa…Siete così giunti al vertice della purificazione, della grande tribolazione e della apostasìa. L’apostasìa sarà ormai generalizzata perché quasi tutti seguiranno il falso Cristo e la falsa Chiesa. Allora sarà aperta la porta per la comparsa dell’uomo o della persona stessa dell’Anticristo! Coraggio! Siate forti, miei piccoli bambini. A voi tocca il compito, in questi difficili anni, di restare fedeli a Cristo ed alla sua Chiesa, sopportando ostilità, lotte e persecuzioni. Ma siete parte preziosa del piccolo gregge, che ha il compito di combattere e di vincere alla fine la forza potente dell’anticristo. Tutti vi formo, vi difendo e vi benedico “(La Vergine SS a don Stefano Gobbi, dal vol. ‘Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna’,pag. 747/748, con imprimatur).
La Pasqua è ormai vicina. Dobbiamo affrettarci “con fede viva e generoso impegno”. La fede è viva anzitutto quando ci fa riconoscere Gesù, vero Dio e vero Uomo, quale Figlio di Dio e inviato del Padre, così come lo ha riconosciuto il cieco nato. Nella prima lettura dal secondo libro delle Cronache (2Cr 36, 14-16. 19-23) Gerusalemme crolla e il popolo è deportato in schiavitù a motivo della infedeltà e della ribellione. Dio non manca di ammonire, di far sentire il suo messaggio, perché ama il suo popolo. Nella seconda lettura dalla Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (Ef 2, 4-10) se siamo salvati è soltanto per grazia; non ne abbiamo merito alcuno. E’ tutto “dono di Dio, ricco di misericordia” – ricorda san Paolo -. Nel Vangelo secondo san Giovanni (Gv 3, 14-21) il serpente innalzato nel deserto, questo gesto non privo di mistero, si illumina quando se ne colga l’intenzione profetica. Era l’immagine del Figlio dell’uomo innalzato sul legno della Croce. PB