CRONACA

Diciamo basta al “Femminicidio in vita”

Al 14° Congresso sulle "Madri Strappate" che si terrà nella Sala Consiliare del Comune di Napoli, mercoledì 8 novembre dalle ore 15.30, si parlerà dei "prelievi coatti a scuola su ordinanza del tribunale

“Viene chiamato “Femminicidio in Vita” perché strappare i figli a una madre attraverso strumentali e ingiusti cavilli giudiziari è come condannarla a morte. Le donne che vogliono divorziare da un uomo violento vengono tristemente abbandonate dallo Stato mentre i violenti vengono giustificati e talvolta persino protetti. È la legge 54/2006 che rende possibili questi abusi istituzionali. La parola “conflitto”, puntualmente utilizzata durante le cause di separazione da ex partner con “disturbo di personalità narcisistica”, ha ulteriormente intensificato la violenza contro le donne. La maggior parte dei narcisisti non lascia lividi visibili, né spargimenti di sangue, ma riescono a ferire più della violenza fisica. Al 14° Congresso sulle “Madri Strappate” che si terrà nella Sala Consiliare del Comune di Napoli, mercoledì 8 novembre dalle ore 15.30, parleremo dei “prelievi coatti a scuola su ordinanza del tribunale”, bambini “stuprati nella psiche” e usati come merce di scambio durante le consulenze tecniche di ufficio. Così Imma Cusmai, presidente del Comitato “Femminicidio in Vita”. Aggiunge l’avvocata Michela Nacca dell’associazione Maison Antigone: “un altro ragazzo quasi tredicenne viene costretto dalla Cassazione a rimanere in casa famiglia, sradicato dalla madre e da tutto il suo contesto famigliare da anni. Un ragazzino privato di diritti fondamentali come  la libertà, la famiglia e la salute, in quanto  ritenuto  colpevole di temere il padre,  un padre che sarebbe stato latitante per i suoi primi 4 anni di vita. Purtroppo tutto ciò può accadere anche quando il genitore è condannato per reati inerenti la cd violenza domestica”. 

Parteciperanno al congresso l’on. Stefania Ascari, già membro giustizia antimafia e prima firmataria del Codice Rosso, l’on. Gilda Sportiello, segretaria dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, la giá senatrice Orietta Vanin, XVIII legislatura, commissione Diritti Umani e Cultura del Senato. Emanuela Ferrante, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Napoli, Salvatore Flocco, consigliere del Comune di Napoli. Veronica Giannone, già Deputata del Parlamento Italiano Commissione Giustizia e Segretario Commissione Tutela Infanzia/Adolescenza. Imma Cusmai, presidente comitato “Femminicidio in Vita”,  Michela Nacca, avvocata dell’associazione “Maison Antigone”. Pieranna Pischedda, psicologa, associazione “Il Laboratorio del Possibile”. Invitata Mariolina Castellone, vice presidente del Senato. L’ingresso è libero con accredito da richiedere a: femminicidioinvita@journalist.com

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