DIAMO SPAGO AI FACINOROSI CON SENTENZE ALTILENANTI
In un clima torbido e contraddittorio, ci accingiamo a celebrare il prossimo 27 gennaio “La Giornata della Memoria”. Il 2024 sarà anche l’anno del Centenario della morte di Giacomo Matteotti, soppresso dal fascismo. La recente Sentenza della Cassazione sul “saluto fascista”.
La recente Sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha dato -come spesso accade in Italia- un colpo al cerchio e uno alla botte, pronunciandosi farisaicamente sul significato attuale e sue implicazioni di “ordine pubblico” del cosiddetto “saluto romano” a braccio teso, accompagnato da parole e frasi (“Presente”, “A noi”) che richiamano inequivocabilmente un modo di essere e di esprimersi di un fascismo non ancora morto e sepolto, -ma sempre pronto ad alzare la testa (marcia) attraverso simboliche rimpatriate e manifestazioni pubbliche di nostalgici in camicia nera. Sono quelli che scendono con un preteso qualsiasi in piazza, con il Calendario del Duce in tasca e il distintivo di latta con il simbolo del fascio littorio e l’aquila ad ali spiegate che evocano i tristi tempi della dittatura mussoliniana non ancora scomparsa dalla coscienza dei più retrivi residuati della “generazione di mezzo”, in cerca di identità e di legittimazione. Accennavamo alla Sentenza della Suprema Corte di Cassazione piovuta in un particolare momento degli accadimenti internazionali (attacco di Hamas a Israele e martellante propaganda antiebraica dei Paesi confinanti con la Striscia di Gaza), ma anche dal clima di odio e di razzismo che va diffondendosi in Italia (ricordare le manifestazioni di Milano del 2016, quelle del 2023 in molte piazze del Belpaese, i fatti recentissimi di Acca Laurentia e il pestaggio animalesco del fotografo vomerese da parte di quattro “mazzieri” di CasaPound finiti ai domiciliari!) grazie a una guardia bassa tenuta da un’opinione pubblica “disimpegnata” e al minimismo interessato di molti militanti politici di Destra, sempre pronti a difendere gli esaltati o a tacere “perché impegnati in cose più serie e meno accademiche!”
Lo ha dichiarato ai quattro venti un poveretto di Ischia che non ha mai abbandonato la maschera qualunquista(di destra) più riprovevole e accattone! Per costui chi si occupa di problemi etici, morali e ideologici legati ad un neo fascismo violento e pericoloso IN EVOLUZIONE, va tacciato di “cieco moralismo a senso unico”. Non manca nemmeno un’apologia zuccherata nello sgangherato ragionamento (o reprimenda?) di questo incauto censore, che vive ottimamente grazie alle leggi… “democratiche” della Repubblica Italiana:”…anche nel ventennio fascista ci sono state svariate iniziative di buon governo di cui il Paese beneficia ancora oggi e giusto per restare a Ischia il sistema di canalizzazione delle acque pluviali realizzato da Mussolini alle falde dell’Epomeo se fosse stato opportunamente manutenuto avrebbe probabilmente evitato la tragica frana a Casamicciola…”. Insomma il fascismo costruì i canaloni (non il Ministero Agricoltura e Foreste nel 1954!) ma poi un sindaco di…Forza Italia si “dimenticò” di ripulirli con i soldi messi a disposizione dalla Regione Campania! (E questo va detto per amore di verità!. Polemica chiusa e ritorno alla Sentenza della SCC. Pare di capire che i Giudici non abbiano avuto il coraggio di dire pane al pane, ma attraverso un’argomentazione machiavellica abbiano tentato di aprire le maglie strette delle Leggi Scelba e Mancino che non ammettono la pratica di esternazioni pubbliche di masse esaltate, minacciose e intolleranti che si richiamano, nella gestualità e nei simbolismi, ad atti propri del fascismo militante, che urtano i sentimenti del popolo antifascista e provocano reazioni istintive in chi si riconosce nei valori democratici della nostra Nazione.
Un giro di parole per…”giustificare” la riprovazione generale per manifestazioni sempre più provocatorie, ma “accettate” da molti benpensanti che hanno rinunciato da tempo a rintuzzare tanta vergogna? Niente affatto. Di giri di parole, al contrario, sembra infarcita la Sentenza di cui si parla (in attesa delle motivazioni!), che tende a minimizzare il cosiddetto “saluto romano”, a ignorare le frasi e le parole con marchio di fabbrica fascista e a non considerare “reato” le adunate in camicia nera, frasi fasciste, braccio teso come ai tempi delle squadracce di Muti e Pavolini e atteggiamenti minacciosi che integrano un pericolo incombente per la pubblica incolumità delle persone e un rischio per chi -anche timidamente- contesta tale aberrazione!
Un commento molto pertinente e “tecnico” viene in ogni caso dall’avvocato Francesco Petrelli, presidente dell’Unione delle Camere penali italiane che in un articolato intervento su Il Mattino di Napoli ha chiarito che “…la Sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che la condotta dei manifestanti può in ogni caso integrare il diverso delitto previsto dalla Legge Mancino del 1993 che punisce le “manifestazioni esteriori” e l’uso di emblemi e simboli riferibili a movimenti che diffondono idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico.”Di diverso avviso le difese dei manifestanti in camicia nera:” La Cassazione ha stabilito oggi che il saluto romano non è reato”. E CasaPound rincara la dose:” Vittoria storica che zittisce tutti. Continueremo a fare il saluto romano”. Che dire ancora? Le contrapposizioni continueranno anche perché l’ambiguità della norma costituzionale:” E’ vietata sotto qualsiasi forma la ricostituzione del partito fascista” è fatta apposta per poter rispondere da parte dell’estrema Destra:” Non abbiamo bisogno di fondare un nuovo partito fascista; ci bastano e avanzano i movimenti che si rifanno a tutto il corollario mussoliniano: braccio teso con il saluto romano, camicia nerissima, distintivo con il fascio littorio e il grido unanime “A noi”. Quel che conta è passare il testimone e poi si vedrà”.