Di Vaia rincuora Enzo: «Non serviranno pallottoliere e bilancino»
Intervista al vicesindaco uscente di Ischia, rieletto in consiglio comunale alle ultime amministrative. Tanti i tempi toccati, su tutti quello delle cariche da distribuire. Che, a suo dire, non faranno perdere il sonno a Ferrandino
La sua lista, quella cosiddetta della “sciarappa”, era accreditata di una forte crescita: È giusto visti i numeri parlare di salto di qualità mancato?
«Io direi invece che il salto di qualità c’è stato. Da 1520 voti conseguiti cinque anni fa, adesso la lista ne ha ricevuto 1760. Quindi indubbiamente c’è stato un miglioramento sensibile. Potevamo fare meglio? Sì, ma siamo comunque molto soddisfatti del risultato; ricordiamo che solo per pochissimi voti non è scattato il terzo seggio, anche se ciò non ci crea particolari turbamenti perché complessivamente il risultato è stato comunque importante. Voglio quindi ringraziare tutti gli elettori che hanno voluto dare il proprio consenso alla nostra lista».
«Rispetto a cinque anni fa la nostra lista ha ulteriormente aumentato il proprio consenso, quindi direi che possiamo essere soddisfatti del risultato, tenendo conto che solo per pochissimi voti non è scattato il terzo seggio»
Personalmente Lei ha più o meno replicato la performance del 2017: soddisfatto o un vicesindaco uscente poteva fare di più?
«Sono soddisfatto e assolutamente non pensavo di riuscire a fare di più, perché se si va a ripercorrere la storia dei vicesindaci di Ischia, si potrà constatare che non è mai successo che un vice abbia incrementato il proprio consenso. Anzi, nella maggior parte dei casi non è nemmeno riuscito a rientrare in consiglio comunale. Sono contento perché ho camminato sulle mie gambe contando sul nocciolo duro di elettorato fidelizzato, che ha continuato a vedere in me un punto di riferimento serio e affidabile. Voglio ringraziare gli amici, soprattutto i giovani che in questa campagna elettorale mi hanno aiutato sotto il profilo della comunicazione, ma anche standomi vicino nei momenti più impegnativi: abbiamo posto le basi per la costruzione di una squadra che in prospettiva ha enormi potenzialità, e sono onorato di rappresentare la sintesi di un progetto improntato soprattutto sui giovani, che mi auguro possa crescere nei prossimi anni di amministrazione».
«Personalmente sono contento del risultato in termini di preferenze: storicamente i precedenti vicesindaci spesso non riuscivano nemmeno ad essere rieletti, invece io sono riuscito a confermare il precedente risultato potendo contare su un nocciolo duro di elettori»
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A proposito della carica di vicesindaco, secondo Lei chi ha maggiori chance di essere il suo erede?
«No, io non entro assolutamente nel merito di quelle che saranno le scelte del sindaco, il quale le prenderà in accordo con tutte le anime della coalizione. Naturalmente darò il mio contributo in sede amministrativa; insieme ad Antonio Buono e Luca Montagna ci metteremo sempre a disposizione della squadra di governo, come abbiamo sempre fatto, per mettere il sindaco in condizione di lavorare nel miglior modo possibile».
«Oltre agli elettori, ho potuto contare su un gruppo di persone che mi ha aiutato nella comunicazione, ponendo le basi per una squadra dalle enormi potenzialità con un progetto improntato soprattutto sui giovani»
Cinque assessori, la presidenza del consiglio comunale: sei cariche ma sette liste, come farà Enzo Ferrandino?
«Non mi soffermerei troppo sulle posizioni da lei elencate, perché una squadra di governo si forma di tante altre caselle che vanno riempite. Naturalmente il sindaco sarà attento a sfruttare le capacità e le peculiarità di ognuno di noi per mettere in piedi una compagine che possa essere quanto più performante possibile. Quindi mettersi adesso col pallottoliere e il bilancino è qualcosa che può divertire coloro che si appassionano alle strategie politico-amministrative, inoltre le cariche non sono poi così poche come quelle che ha elencato, ma sono anche di più. Naturalmente questo vale per tutti coloro che sono stati disposti a candidarsi e a portare un fattivo contributo alla causa: come è già successo negli ultimi cinque anni, chi avrà voglia e passione per collaborare con l’amministrazione troverà sempre gli spazi adeguati per poterlo fare».
«Il mio successore? Sarà il sindaco a scegliere, e io naturalmente darò il mio contributo. Insieme ad Antonio Buono e Luca Montagna ci metteremo sempre a disposizione della squadra di governo, come abbiamo sempre fatto, per mettere il sindaco in condizione di lavorare al meglio»
Savio eletto sarebbe stato meglio per tutti, a conti fatti?
«Noi, così come Gennaro Savio, ci siamo rimessi al giudizio degli elettori, che hanno voluto eleggere questo consiglio comunale. Personalmente ritengo che una voce “critica” nel civico consesso non avrebbe fatto male, ma so di far parte di una squadra di persone e amministratori intelligenti, capaci e competenti: con una adeguata sinergia sapremo interpretare le problematiche, e come ho ripetuto in campagna elettorale saremo sempre pronti a recepire tutte le istanze e le critiche provenienti dal territorio per farle nostre e cercare di migliorarci e migliorare l’azione amministrativa».
«Personalmente ritengo che una voce d’opposizione nel civico consesso non avrebbe fatto male, ma faccio di una squadra di persone e amministratori intelligenti, capaci e competenti: con una adeguata sinergia sapremo recepire tutte le istanze e le critiche provenienti dal territorio per farle nostre e cercare di migliorare l’azione amministrativa»
anche questa intervista alla pari di quella rilasciata da Paolo Ferrandino consiste in una leccatina al sindaco per non uscire dalle sue grazie…….e per tentare di essere confermati in giunta….
Entrambi cavalcano la carriera politica ed entrambi sono geometri ma mentre Paolo Ferrandino ha saputo trarre notevoli vantaggi dalla politica utilizzandola come “ vetrina della sua professione” (la frase è sua),al punto tale che lo stipendio di assessore gli serve giusto per fare il carburante alla sua barca….Gigi Di Vaia senza lo stipendio di assessore potrebbe arrancare per sbarcare il lunario.
Per questo motivo prima della campagna elettorale gli ricordai che è pericoloso farsi accecare solo dalla politica perchè prima o poi bisognerà scendere dalla giostra…