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Di Costanzo tuona: «La guerra al low cost? Fallita prima di iniziare»

di Marco GaudiniISCHIA

– Sul fronte dei dati, arrivano per la Campania segnali positivi, in relazione al Turismo internazionale, segnali che fanno pensare ad una vera e propria ripresa dopo la caduta libera degli ultimi anni. Si sono registrati infatti delle percentuali molto interessanti su questo fronte: il trend della componente internazionale dell’inbound che – grazie all’aumento degli operatori europei che hanno inserito le località campane nei cataloghi – ha fatto salire gli arrivi nelle località di mare, con punte di oltre il 13% rispetto al 2014. Con risultati di questo tipo la Campania si conferma quinta regione più venduta dai tour operator mondiali. Al primo posto degli arrivi i turisti provenienti da Francia, Spagna e Regno Unito, con un incremento che sfiora il 10 per cento per quanto riguarda i viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti.

Bilanci più che positivi per la nostra Regione quindi, ma quanto di questa percentuale è materialmente “sbarcata” sull’isola d’Ischia? Che tipologia di turismo sta connotando le presenze isolane? A vedere ciò che avviene in alcuni Comuni italiani, appare sempre di più che l’isola si stia portando verso un turismo un po’ “attempato”. Ossia persone di una certa età, che cercano a Ischia, terme e tranquillità. E’ ciò che ad esempio è avvenuto con l’amministrazione comunale di Minori, centro della costa d’Amalfi, che ha organizzato un soggiorno climatico nell’isola di Ischia per ultrasessantenni. Periodo previsto dall’8 al 15 di novembre p.v., presso l’hotel Terme Felix, un quattro stelle del centro ischitano.
La somma pro capite da versare è di 268,68, meno una quota di compartecipazione del Comune di euro 100 per persona e comprende: i vari spostamenti sia su gomma che via mare da Minori ad Ischia e ritorno, la sistemazione in doppia o matrimoniale con trattamento di pensione completa con bevande ai pasti, brindisi di benvenuto ed arrivederci in albergo, possibilità di minimo due serate di intrattenimento in hotel, trattamenti termali interni con convenzione con il SSN, visita medica preliminare , assistenza medico.-sanitaria, assicurazione. Iscrizione non oltre il 15 di ottobre. Attività simile è stata messa in campo anche dal Comune di Riccione: 145 nonni hanno infatti soggiornato da giugno ad ottobre in tre località turistiche, due montane ed una di mare. Fiera di Primiero, Malè ed Ischia.

Una serie di iniziative, che certamente danno visibilità all’isola e fanno arrivare turisti, ma che aprono nuovamente a Ischia il dibattito su alcuni punti che potremmo definire ancora irrisolti, ed un cult delle discussioni che si fanno sul questa tematica e sulle strategie per migliorare la presenza, la qualità e la quantità turistica sulla nostra isola. Ad intervenire è Franco Di Costanzo, tra gli albergatori più importanti ed attivi dell’isola, spesso in prima linea sul fronte di una vera e propria “rivoluzione culturale turistica”: «è inutile continuare a parlare di turisti buoni, giovani o anziani, Ischia in questo omento ha i turisti che si merita. – ha dichiarato Franco Di CostanzoIn passato il turismo anziano si vedeva solo d’inverno, adesso invece è molto presente anche in estate, questo è anche frutto di una forte crisi del turismo tedesco, che stiamo dicendo da molto tempo, ma soprattutto del fatto che non riusciamo ad aggredire gli altri mercati. Faccio infatti una considerazione, del 13% di turismo internazionale in più rispetto all’anno scorso che è arrivato in Campania a Ischia ne abbiamo visto pochissimo. Anche alcune iniziative che si erano messe in campo non si sono portate a termine. È il caso della “lotta al low cost” che è fallita, perché non ha trovato riscontro in tutti gli albergatori, per varie motivazioni, a cominciare dal fatto che alcuni avevano già dei contratti stipulati per le successive annualità che non potevano disdire (a causa delle eventuali penali n.d.r.). Anche sul versante della destagionalizzazione non si può andare avanti in questo modo». Su questo argomento Franco Di Costanzo ha lanciato una proposta che potrebbe in qualche modo rivedere tutto l’asset turistico isolano: «dobbiamo puntare ad una stagionalità di 8 mesi e per far questo dobbiamo iniziare a fare marketing, serio però, ed avere la collaborazione delle istituzioni. Bisogna iniziare ad investire ed aumentare la sinergia con i Comuni. Sarebbe infatti interessante capire dove vanno a finire i circa 1milione e 300mila euro di tasse di soggiorno che si pagano sull’isola. Io adesso pubblicherò tutti i dati delle numerose tasse che paghiamo ogni anno, anche per far capire a cosa andiamo incontro noi albergatori. Dalla seconda metà di novembre gli alberghi sono infatti quasi vuoti, e tra costi di dipendenti, imposte e altro non conviene più star aperti. Sarebbe infatti opportuno – ed ecco la proposta del dott. Di Costanzo – lavorare attraverso un accordo con le amministrazioni. Si potrebbe infatti immaginare per le strutture che restano aperte in bassa stagione, o che comunque attuano quella destagionalizzazione che in tanti richiamano – uno sconto sulla tassa dei rifiuti. Un gesto che incoraggerebbe l’imprenditoria e che darebbe il segnale che “si rischia” in due: albergatore e Comune, per incentivare il turismo. Oltre a questo le amministrazioni dovrebbero investire in comunicazione ed eventi, con una condivisione e programmazione annuale. Solo in questo modo potremmo realmente cambiare le cose su questa isola» – ha concluso Franco Di Costanzo.

 

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