CRONACAPRIMO PIANO

«Devi dimetterti»: indagato Postiglione

Il manager ischitano in servizio presso la Asl tra i 7 soggetti finiti nel mirino dell’autorità giudiziaria. E’ accusato di concussione insieme al consigliere regionale Giovanni Zannini, avrebbe indotto Vincenzo Iodice a lasciare la ASL di Caserta. Quest’ultimo era inviso all’esponente politico che mal digeriva il fatto che non soddisfacesse i suoi “desiderata”

Documenti, denaro contante, computer e telefonini, ecco la caccia dei carabinieri del gruppo di Aversa per un’inchiesta che davvero potrebbe fare rumore e non poco. Sono scattate diverse perquisizioni, tutte disposte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere che hanno portato i militari dell’Arma a bussare a diverse perquisizioni e uffici. Tutto questo per un’indagine che vede sette persone nel registro degli indagati, tra cui anche un nostro concittadino. Nel mirino della magistratura sono finiti il consigliere regionale Giovanni Zannini, 50enne di Mondragone, Antonio Postiglione, 68enne di Ischia, guida della Direzione generale ‘Tutela della salute e coordinamento della Ssr della Campania’; Paolo Griffo, 34enne di Castel Volturno, e il padre Luigi, 63enne originario di Trentola Ducenta; Ciro Ferlotti, 40enne, Giuseppe Ruggiero, 36enne, entrambi di Napoli; e Alfredo Campoli, 58enne mondragonese, imprenditore e amico di Zannini. Presso l’abitazione di Campoli i carabinieri hanno trovato diverse migliaia di euro in contanti.

L’inchiesta si fonda su una serie di temi fondanti. In primis le pressioni che Zannini avrebbe esercitato su Vincenzo Iodice per indurlo a lasciare la direzione dell’ASL di Caserta e su questo tema lo stesso esponente politico risponde di concussione in concorso proprio con Antonio Postiglione. A Zannini viene anche contestato il reato di corruzione, falso e truffa aggravata con i due Griffo. Ma ritorniamo al ruolo che secondo il tema accusatorio avrebbe avuto Antonio Postiglione. E’ il 18 settembre 2023 quando proprio Postigliome, su mandato di Zannini, avrebbe fatto un’offerta al sammaritano Iodice per indurlo ad accettare l’incarico di direttore sanitario dell’ospedale San Pio di Benevento o dimettersi. Il giorno successivo, Iodice decise di dimettersi. In questo modo, afferma la Procura, Zannini avrebbe tratto indebitamente delle utilità. Quali? Non avere Iodice al vertice dell’Asl significava rimuovere un soggetto che rappresentava un ostacolo alle sue segnalazioni, raccomandazioni e nomine, insomma, toglieva un tappo ai suoi ‘affari’. E liberandosi del sammaritano avrebbe pure potuto tentare il colpaccio mettendo Marco De Fazio (non indagato), persona a lui gradita, come nuovo direttore sanitario, nomina che però poi non si concretizzò. Ma l’ipotesi accusatoria dei pubblici ministeri Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano è chiara e inequivocabile e parla di operazione mirata ispirata da Zannini che avrebbe avuto come spalla proprio Postiglione.

Nel decreto di perquisizione vengono proprio indicate le incolpazioni provvisorie e relativamente a Zannini e Antonio Postiglione, che rispondono di concussione, si legge: “perché, in concorso tra loro, Zannini Giovanni nella qualità di membro del Consiglio Regionale della Campania come istigatore, Postiglione Antonio nella qualità di Direttore Generale della Direzione Generale ‘Tutela della Salute e Coordinamento del SSR della Regione Campania’, come esecutore, pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, abusando delle loro qualità e dei loro poteri,

avendo assunto lodice Vincenzo, Direttore Sanitario dell’ASL di Caserta, una serie di comportamenti invisi a Zannini che lo portavano ‘ad avercela a morte con lui e segnatamente: aveva rifiutato la proposta di Zannini di collocare il dr. Carmine Lauriello – persona di fiducia di Zannini e già Dirigente Responsabile del Coordinamento Cure Domiciliari dell’Asl – presso la Direzione Sanitaria dell’ASL di Caserta, in una apposita postazione, per seguire e veicolare tutte le segnalazioni e istanze dei dipendenti dell’Asi di cui Zannini si faceva portavoce nei confronti del Direttore Sanitario lodice Vincenzo e del Direttore Generale Amedeo Blasotti; non aveva accolto, nel mese di giugno 2023, la richiesta di Zannini di intercedere con il Direttore Generale Blasotti per nominare la dott.ssa Luana Sergi, come responsabile dell’area di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL di Caserta”.

Le contestazioni però non finiscono qui e proseguono: “aveva maniestato 18 gennaio 2023 l’intenzione di interrompere la pratica di Zannini di veicolare le istanze dei dipendenti presso la Direzione Generale e Sanitaria, dipendenti che Zannini accompagnava personalmente presso gli uffici dell’Asi o costringeva lodice a incontrare al di fuori dell’Ufficio (‘requisendogli’ durante questi incontri il telefono cellulare nel timore di essere intercettati), istanze spesso recapitate anche su appositi pizzini consegnati direttamente da Zannini, cosi inducendo lodice a preparare una bozza di lettera da inviare a tutti i dipendenti dell’ASL. (ben 7.000 tra strutturati e convenzionati), nella quale li invitava a non confrontarsi con esponenti politici locali e regionali per la presentazione di istanze di interesse personale, lettera poi non inviata ma di cui Zannini, venutone a conoscenza, si risentiva dicendo allo stesso lodice: ‘ma come cavolo ti permetti, vuoi inviare ai dipendenti una nota in cui dici che non devono rivolgersi ai politici? ma questo sarebbe un grave sgarbo istituzionale!’. C’è anche un’altra accusa rivolta a Zannini e Postiglione, secondo l’accusa “costringevano lodice Vincenzo, nominato, Direttore Sanitario dell’ASL di Caserta con delibera n. 2 del 9.8.2022 dal Direttore Generale dell’ASL di Caserta Amedeo Blasotti, in violazione dei commi 1 e 2 dell’art. 4 del D. Lgs. 165/2001 che ripartisce e distingue i compiti di governo da quelli della dirigenza nella pubblica amministrazione a dimettersi dalla suddetta carica il 19 settembre 2023, imponendogli il 18 settembre 2023 Antonio Postiglione su mandato di Giovanni Zannini o di accettare l’incarico di Direttore Sanitario dell’Ospedale San Pio di Benevento o di dimettersi. (l’aut aut di cui alla intercettazione del 19 settembre.2023), ad insaputa del Direttore Generale Amedeo Blasotti, unico legittimato alla risoluzione del contratto e pertanto, travalicando le attribuzioni previste dalla Legge in capo al Biasotti”.

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