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Decreto legge sul sisma, bufera sul Governo

ISCHIA

. Non si placa la bufera delle polemiche relative alle risorse che verranno stanziate dalla prossima legge sulle emergenze-sisma. Continua infatti lo scontro politico sulla questione riguardante l’inclusione dell’isola d’Ischia fra i destinatari delle misure previste dal decreto attualmente in via di conversione in Parlamento. Nella giornata di ieri si è assistito a un nuovo “fuoco incrociato” tra diversi esponenti delle varie parti politiche. A innescare la miccia è ancora una volta il senatore del Movimento 5 Stelle, Sergio Puglia, che ha diramato una sua dichiarazione circa l’impegno del suo partito per l’isola:  «Dopo mesi di silenzio e impasse da parte del precedente esecutivo – ha dichiarato Puglia – il Governo del Movimento 5 Stelle ha finalmente acceso i riflettori su Ischia. Dopo aver assunto, su impulso della maggioranza, robusti impegni in Commissione Speciale del Senato per favorire la ricostruzione post sismica e dare un sostegno economico ai lavoratori e ai residenti, oggi è stata accolta un’ulteriore nostra richiesta, presentata al “decreto sisma”, volta a prorogare ulteriormente lo stato di emergenza sull’isola».  «I sindaci dei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno che abbiamo convocato in audizione in Senato – ha continuato Puglia – hanno lanciato un appello disperato, spiegando come, a circa un anno dal terremoto, nei territori colpiti dal sisma del 21 agosto la situazione è ancora molto critica. E’ sconfortante che fino ad oggi la loro voce sia rimasta inascoltata. Con le misure inserite in Senato abbiamo voluto avviare un percorso che ponesse rimedio alla precedente gestione governativa che ha ingiustamente relegato la popolazione di Ischia a un ruolo di serie B rispetto ai terremotati di altre regioni italiane». Tuttavia, come si evince nella chiusura della dichiarazione, in realtà tali “impegni” non sono presenti nel provvedimento. «Gli impegni assunti – ha concluso il senatore M5S – saranno tradotti in norme specifiche con apposite coperture economiche che, come ha spiegato il sottosegretario per l’Economia Laura Castelli, sono assenti in questo decreto, pensato dal governo Gentiloni a esclusivo beneficio dei territori di Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria». Il riferimento è a quanto detto dall’onorevole Castelli, secondo cui le esigenze dell’isola d’Ischia, comprese quelle di ordine fiscale, sono «questioni a cui in questo momento non si può far fronte dal punto di vista finanziario».

GLI ATTACCHI AI 5 STELLE

Immediata è arrivata la risposta degli altri partiti. «A poco meno di un anno dalla terremoto che ha colpito l’isola d’Ischia – ha dichiarato il capogruppo di Campania Libera, Psi e Davvero Verdi,  Francesco Emilio Borrelli – la decisione del governo Conte di escludere l’isola dalle nuove norme sugli interventi di emergenza nelle aree terremotate è assolutamente inaccettabile e incomprensibile. Uno dei primi atti di questo governo a trazione leghista consisterebbe nel discriminare un’area del mezzogiorno, un inizio che non promette nulla di buono per il futuro del sud». Ancora più dura l’avvocato Maria Grazia Di Scala, consigliere regionale campana:«La decisione del governo Conte di escludere Ischia dalle nuove norme sugli interventi di emergenza nelle aree terremotate – ha dichiarato l’esponente di Forza Italia – è assolutamente scellerata, non immotivata come dice De Luca: se c’è un euro per chi ha davvero bisogno lo si divide. Indietro non si lascia nessuno, a meno che, in questo assurdo clima politico antimeridionalista, no lo si consideri di serie B. Domanda: e la ministra pentastellata del Sud che dice? La verità è che il vero stato di emergenza è quello culturale, quello di un governo a trazione nordista, palesemente antimeridionalista», ha concluso l’avvocato Di Scala. Un altro esponente forzista, Severino Nappi, in una nota congiunta con il consigliere regionale Flora Beneduce, ha lanciato forti critiche: «Ischia ha un deputato e un senatore di collegio che fanno parte della maggioranza di questo governo. Andassero a spiegare ai cittadini, ai terremotati, agli imprenditori, ai giovani di questa terra, perché il loro partito ha scelto di cancellare il loro futuro con un tratto di penna».

DE SIANO CHIARISCE

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Il Senatore Domenico De Siano, in serata, ha provato a fare chiarezza: «Al momento, nel testo che domani (oggi, ndr) verrà licenziato dalla Camera, non c’è assolutamente nulla per quanto riguarda Ischia. Con i gruppi di maggioranza e opposizione è stato concordato di ritirare tutti gli emendamenti prodotti dai vari gruppi, e poi ripresentarli alla Camera. Lo scopo è dare al Governo e ai Ministeri più tempo a disposizione per verificare le coperture finanziarie, con l’impegno di ripresentarli appunto alla Camera la prossima settimana. Tutto qui». Quindi al di là dei vari comunicati, al momento esiste solo l’impegno del Governo a valutare gli emendamenti quando essi saranno riproposti. «Siccome il decreto – ha spiegato ancora il senatore De Siano – non è ancora diventato legge, c’è il tempo per potere inserire i nostri emendamenti che riproporremo per equiparare Ischia alle altre località danneggiate dal terremoto. Tutto il resto – ha concluso il parlamentare – è demagogia dei 5 Stelle».

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