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De Angelis: «L’isola è sicura, ma dobbiamo essere vigili»

di Francesco CastaldiISCHIA –

Abbiamo incontrato il comandante Alessio De Angelis nel corso della mattinata di ieri. Il gerente dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia, in servizio sulla nostra isola dal 16 maggio del 2015, ci ha accolto nel suo studio e ha risposto ad una serie di domande che gli abbiamo rivolto per conoscere meglio la sua figura e le attività condotte dai militari che operano quotidianamente per conto della Guardia Costiera ischitana.

Comandante, vorrebbe tracciarci un bilancio del suo primo anno di attività?

«Il bilancio è assolutamente positivo. L’impiego a Ischia senza ombra di dubbio fa onore al titolare che riveste la carica di comandante dell’Ufficio Circondariale, e ciò in ragione della complessità delle attività marittime, dell’intenso traffico diportistico, della movimentazione dei passeggeri e, soprattutto, degli aspetti legati all’attività di controllo ambientale e alla presenza dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”. Sono stato inserito nella realtà ischitana nel maggio dello scorso anno, e già nel mese di giugno ebbe inizio l’operazione “Mare sicuro 2015”, durante la quale abbiamo messo a disposizione sia a mare che a terra tutti i nostri uomini, che sono stati impegnati in attività di controllo che non hanno riguardato solo la fascia costiera e gli specchi acquei dell’isola, ma anche l’entroterra. Dal 18 giugno è iniziata “Mare sicuro 2016”, che proseguirà fino al 18 settembre. È un’operazione che riteniamo di carattere trasversale, perché non si limita soltanto a controllare gli aspetti relativi alla sicurezza della navigazione ma anche, ad esempio, l’incolumità dei bagnanti e la tutela della risorsa-mare, che comprende la protezione di quella ittica e dell’ecosistema marino. Incominciata già nel periodo invernale con un’attività di sensibilizzazione e di informazione soprattutto negli ambiti scolastici, “Mare sicuro 2016” è poi proseguita con tavoli di concertazione e di confronto con l’utenza del mare. Mi riferisco alle compagnie di navigazione e ai rappresentanti delle strutture balneari, con i quali abbiamo definito i punti critici che sono stati riscontrati nella scorsa stagione».

Dati alla mano, questa campagna di sensibilizzazione ha portato a dei risultati apprezzabili?

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«Devo dire di sì, perché già l’estate scorsa abbiamo iniziato quest’attività di confronto sicuramente costruttivo, tant’è vero che sull’isola, fatta eccezione per l’infortunio di un diportista, non si sono verificati altri incidenti. Stessa cosa vale per porti e spiagge dove, fino ad oggi, non si sono ancora registrate situazioni di particolare criticità. C’è sicuramente da lavorare, quindi l’attenzione deve rimanere alta per tutto il periodo estivo. Noi cerchiamo sempre di dare degli utili consigli e di non attivare subito un meccanismo repressivo, che invece è obbligatorio nel momento in cui andiamo a contestare condotte assolutamente illecite».

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Come nel caso della maxi-operazione che è stata condotta qualche giorno fa anche dagli uomini dell’ammiraglio Faraone.

«Sì, è stata eseguita un’operazione di carattere regionale, mirata con dei target più specifici che abbiamo avuto modo di individuare nei giorni immediatamente precedenti all’inizio dell’operazione che ha portato, solo per l’isola d’Ischia, a un ingente sequestro di reti irregolari pari a sette chilometri e quattrocento metri, con multe che si sono aggirate intorno ai novemila euro, e che sono state comminate in seguito a controlli specifici su unità dedite alla pesca professionale e a quella ricreativa. L’attività di controllo ha interessato tutti i porti dell’isola, ma anche i centri di ristorazione e di vendita al dettaglio dell’entroterra, dove abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla rintracciabilità del prodotto ittico e sull’etichettatura del pescato posto in vendita».

Secondo lei per quale motivo, nonostante le misure deterrenti poste in essere, ci sono ancora individui che tentano di trasgredire la legge?

«Penso che ciò sia dovuto alla mancanza di informazione. L’Autorità Marittima e i suoi uffici dislocati sul territorio sono sempre disponibili per fornire tutte le indicazioni necessarie per un corretto sfruttamento della risorsa ittica. Lo stesso valga per tutti gli altri aspetti che riguardano l’utenza balneare, quindi tutti coloro che operano a livello imprenditoriale sulla costa».

La mancanza di un’Area Marina Protetta degna di questo nome vanifica gli sforzi che quotidianamente profondete?

«Non la definirei “mancanza dell’Area Marina Protetta”, perché l’Amp è sempre istituita e quindi sottostà a una regolamentazione specifica. Noi facciamo di tutto per far rispettare le prescrizioni previste dalla legge, anche se adesso la gestione è destinata all’attuale direttore marittimo della Campania, l’ammiraglio Faraone. Stiamo partecipando alla gestione dell’Area Marina Protetta mediante il rilascio di tutta una serie di autorizzazioni per la navigazione e l’ancoraggio all’interno delle zone individuate e regolamentate dall’Amp. Devo dire che l’attività è positiva, perché stiamo rilasciando veramente tante autorizzazioni, e questo a dimostrazione che i cittadini dell’isola sono propositivi: vengono in Capitaneria, ricevono informazioni su cosa si può e cosa non si può fare in Amp e, aspetto per nulla trascurabile, ci richiedono l’autorizzazione».

Poc’anzi parlava dei rapporti con le scuole: ci sono state o ci saranno iniziative per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro?

«Assolutamente. Abbiamo già avuto degli incontri specifici con il Nautico. Il primo è stato organizzato per avvicinare i giovani studenti alla professione marittima che andranno ad affrontare. Codice di navigazione alla mano abbiamo cercato, anche in questa prima fase di formazione, di metterli davanti a quelle che saranno le loro future responsabilità e i loro compiti».

È prevista anche per gli aspiranti marittimi una sorta di alternanza scuola-lavoro?

«Abbiamo sottoscritto un’intesa con l’istituto. Si tratta tuttavia di un’alternanza scuola-lavoro atipica, perché preferiamo trasferirci noi presso la scuola e fare lì il vero momento di formazione, per poi ricevere gli studenti nei nostri uffici a gruppi al fine di illustrargli materialmente come vengono svolte le pratiche amministrative che riguardano la professione marittima».

IL PROFILO DEL COMANDANTE ALESSIO DE ANGELIS

Originario di Terracina (Latina), il Tenente di Vascello (CP) Alessio De Angelis, 33 anni, proviene dalla Capitaneria di Porto di Imperia. Prima dell’ingresso in Accademia Navale ha frequentato la Scuola Navale Militare “F. Morosini” di Venezia nel triennio 1997-2000 dove ha conseguito la Maturità Scientifica. Nel 2001 ha prestato inizialmente servizio presso l’Istituto Studi Militari Marittimi di Venezia per poi frequentare successivamente l’Accademia Navale di Livorno dove nell’anno 2005 ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza presentando una tesi in Diritto Amministrativo intitolata “La Gestione del demanio marittimo tra conservazione, valorizzazione ed utilizzo”. Nel 2006 viene destinato presso la Capitaneria di Porto di Imperia dove ha ricoperto, fino al 2015, diversi incarichi, quali: Addetto al Servizio Sicurezza della Navigazione e Portuale, Capo Sezione Demanio Ambiente Contenzioso, Capo Sezione Gente di Mare e Pesca, Capo Servizio Personale Marittimo, Capo Sezione Proprietà Navale e Diporto, Capo Servizio Operativo e Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Durante l’impiego presso la Capitaneria di Imperia, ha frequentato diversi corsi di formazione tra i quali quello di Diritto Internazionale Umanitario di 1 livello presso la C.R.I. per Operatori Internazionali e di Polizia Giudiziaria in campo Ambientale e nel settore della Pesca. L’11 maggio 2015, dopo aver frequentato con esito favorevole il corso pre-comando presso l’Accademia Navale di Livorno, è stato destinato presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia in qualità di Comandante. È sposato con Maria Rosaria e ha due figlie, Carmen ed Evelyn, rispettivamente di anni 3 e 11 mesi.

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