Davanti al Tar vittoria di Pascale per tre voti
In primo grado i giudici avevano accolto il ricorso incidentale del sindaco, respingendo quello principale
In primo grado la controversia davanti al Tar era finita a favore di Pascale coi giudici che non avevano ritenuto di dover attivare istruttorie sulle schede contestate, accogliendo il ricorso incidentale del sindaco e respingendo quello principale. Secondo il Tribunale amministrativo regionale, complessivamente il risultato della competizione elettorale si sarebbe attestato, al primo turno, su 1535 voti (1541 – 6) per la lista 1 e per il candidato Sindaco De Siano, e su 1538 voti (1541 – 3) per la lista 2 e per il candidato Sindaco Pascale, con la conseguenza che quest’ultimo e la sua compagine elettorale sarebbero risultati comunque vittoriosi. Il Tar aveva specificato che va infatti applicato nel caso in questione l’indirizzo secondo il quale, in materia elettorale, il principio della “prova di resistenza”, nel quadro di una corretta composizione tra l’esigenza di reintegrare la legittimità violata nel corso delle operazioni elettorali e quella di salvaguardare la volontà del corpo elettorale, non consente di pronunciare l’annullamento degli atti della procedura laddove l’illegittimità non determinerebbe alcuna sostanziale modifica dei risultati medesimi, lasciando inalterati gli originari rapporti di forza, come stabilito dal Consiglio di Stato, Sez. V, 8 agosto 2014 n. 4241, e dal TAR Sardegna, Sez. I, 28 aprile 2016 n. 374. Secondo il Tar Campania, dunque, il ricorso principale del senatore non si presentava sorretto da “sufficiente fondamento”.