C’è voluto tempo, davvero tanto tempo (troppo, e senza il forse) per ottenere giustizia ma i genitori di un bambino sono finalmente riusciti nel loro intento. Tutto ruota ad una storia davvero drammatica, che vedeva una serie ci professionisti in servizio presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno sul banco degli imputati per aver causato lesioni ad un nascituro a causa di manovre condotte in maniera superficiale e comunque errate durante le operazioni di parto. Ieri mattina, dinanzi al giudice monocratico della sezione distaccata di Tribunale di Ischia, è arrivato il primo significativo risultato per la parte lesa, rappresentata dai genitori del piccolo Francesco Pio, Salvatore Diotallevi e Mariateresa Trofa, assistiti dall’avvocato Roberto Iacono. E’ stato infatti condannato alle pena di otto mesi di reclusione con l’accusa di lesioni gravi Giuseppe Palmieri, OSS che era intervenuto in sala parto nel momento in cui il piccolo doveva venire al mondo. Per l’imputato anche una provvisionale di 50 mila euro da riconoscere ai genitori che sarà decisa in altra sede. Sono stati invece assolti altri due imputati, ossia Giuseppina Giglio e Maria Piro, secondo un orientamento giurisprudenziale abbastanza diffuso: le due ostetriche, infatti, prendevano disposizioni dal ginecologo ed a quelle dovevano attenersi e come sancito dalla Cassazione con più sentenze non possono essere ritenute responsabili di condotte dolose. Il processo vivrà anche un secondo filone, con Marco Santagata e Vincenzo Stefanelli (che rispondono anche di falso ideologico) che hanno scelto la strada del rito abbreviato e saranno processati il prossimo 27 dicembre. La sentenza di ieri ha davvero una valenza notevole perché certifica un principio non più discutibile: i medici si erano sempre difesi sostenendo che Francesco Pio avessi problemi di natura genetica, ma questa tesi non ha trovato supporto in sede processuale con tutto quello che ne è conseguito. L’avvocato Iacono, di fatto, è riuscito a dimostrare che i danni riportato dal bambino era stati perpetrati nella fase di espulsione.
Il decreto che disponeva il giudizio nei confronti degli imputati racconta anche le tappe di una vicenda che vede la sua genesi oltre tre anni fa. Nello stesso si legge che “tutti sono ritenuti responsabili di lesioni personali in ambito sanitario perché “in cooperazione tra loro Santagata Marco e Stefanelli Vincenza, quali medici ginecologici che ebbero in cura la gestante Mariateresa Trofa e che l’hanno assistita durante il parto presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno in data 2 settembre 2017, Piro Maria e Giglio Maria Giuseppina, quali ostetriche in servizio presso il suddetto nosocomio in data 2 settembre 2017, che assistettero la paziente rispettivamente durante il travaglio e Piro Maria anche durante il parto, Palmieri Giuseppe, quale operatore socio sanitario in servizio presso il suddetto nosocomio in data 2 settembre 2017 dalle ore 16.27 che, privo di competenze, effettuava manovre di ‘Kristeller’ sulla paziente Mariateresa Trofa, per colpa consistita in negligenza, imperizia ed imprudenza, ed in particolare per la mancata redazione del programma che avrebbe consentito loro di diagnosticare tempestivamente le anomalie del travaglio della gestante e la sofferenza fetale del piccolo Francesco., nonché per aver praticato in modo imprudente, negligente ed imperito le ripetute manovre di ‘Kristeller’ che hanno ridotto o addirittura annullato i già carenti scambi gassosi materno-fetali (nella specie, il dott. Vincenzo Santagata faceva eseguire sulla gestante M.T. alcune manovre all’operatore socio sanitario Palmieri Giuseppe, privo di competenze in materia e che era entrato in sala travaglio solo per salutare il predetto sanitario), così cagionavano a Francesco Pio, lesioni personali gravissime, consistenti in danni al sistema neurologico”. Non solo, nell’atto firmato dal magistrato si osserva anche che “Francesco Pio nasceva con indice Apgar zero a un minuto dalla nascita; in arresto cardio-respiratorio, con trasferimento dello stesso nel reparto TIN (terapia intensiva neonatale) dell’ospedale Cardarelli di Napoli, con diagnosi di accettazione ‘grave asfissia’ con livello di coscienza: stupore o coma; con attività assente, postura decerebrata, ipotomia, assenza di riflessi primitivi, variabilità della frequenza cardiaca, apnea, iptertono estensorio degli arti, motilità spontanea assente, flaccidità, riflessi assenti, areattività pupillare”. Santagata e la Stefanelli, come detto, rispondono anche di falso ideologico “perché in concorso tra loro, quali medici ginecologici che ebbero in cura la gestante Mariateresa Trofa e che l’hanno assistita durante il travaglio e durante il parto avvenuto presso l’ospedale Rizzoli di Ischia in data 2 settembre 2017, alle ore 17.55, con la nascita del piccolo Francesco Pio, omesso di riportare in cartella clinica, nella descrizione del travaglio e del parto della paziente Mariateresa Trofa, l’esecuzione di reiterate manovre di premiture di Kristeller sull’addome della paziente”.